Un nuovo formato, un nuovo tappo e un’etichetta non etichetta per una bottiglia icona, in cui forme, assenze, trasparenze ed incisioni si fondono in una risultato estetico inedito sul mercato. Il design riporta al centro l’acqua, senza ingabbiarla come spesso avviene in forme ed etichette che sembrano negarla piuttosto che renderla protagonista. Nel progetto di
Lorenzo Palmeri il vetro diventa racconto, dove sono protagonisti i rilievi sulla superficie vitrea in cui si riconoscono i monti e il lago di Como, ossia l’origine e il territorio. I valori fondanti del marchio
Acqua Chiarella, fondato nel 1964 a Plesio, sopra Menaggio, sulle alture che incorniciano il Lago di Como.
Le nuove bottiglie di Acqua Chiarella
«A Lorenzo Palmeri abbiamo lanciato una sfida: creare un prodotto iconico, immediatamente riconoscibile e unico nella sua proposta ma che al tempo stesso raccontasse la nostra storia e identità in maniera nuova - racconta
Andrea Vaccani, amministratore di Acque Minerali Val Menaggio, di cui fa parte il brand
Acqua Chiarella - Il logo e lo storico paesaggio che caratterizzano da sempre la nostra etichetta sono stati proposti in una sintesi stilistica incisa nel vetro. Raggiungere questo particolare effetto sul vetro è stato un lavoro lungo ed articolato che abbiamo sviluppato insieme alla vetreria per superare i vincoli tecnici. Il risultato è una bottiglia che veicola la nostra storia attraverso un codice estetico inedito e innovativo, perché per la nostra azienda, giunta alla sua terza generazione, la tradizione è un concetto dinamico e mai statico».
Fu il nonno di Vaccani, Andrea Giugno ad iniziare a produrre acqua, ascoltando i consigli del medico del paese che consigliava l’acqua di Plesio come curativa. Giugno la fece analizzare. Risultò che l’acqua del monte Grona, perla rocciosa incastonata fra i monti lariani era pura e con un perfetto bilanciamento di sali naturali. Si avviò così una storia aziendale giunta al suo 56° anno di attività, che, attraversando tre generazioni, ha portato in tutto il mondo l’acqua del lago di Como. Con 80 milioni di bottiglie vendute, Chiarella ha una rete di distribuzione che si estende ben oltre i confini delle principali città italiane, raggiungendo i mercati della Cina, Australia, Israele, Germania, Stati Uniti, Svizzera, Malta, Emirati Arabi e tutta l’area del Medio Oriente.
L'azienda lariana sulle rive del Lago di Como
«Un prodotto per un’azienda - prosegue Vaccani - è la materializzazione principale della sua identità. La nostra necessità era portare avanti un retaggio identitario lungo più di mezzo secolo, attualizzarlo e proiettarlo oltre le meccaniche del tempo. Acqua Chiarella ha sempre avuto un’etichetta che riportava la il panorama del lago di Como visibile dallo stabilimento. E questa caratteristica doveva esserci anche in questo nuovo prodotto. Lorenzo Palmieri ha mantenuto questa tradizione, trasformandola in un’incisione che permette al prodotto di essere immediatamente riconoscibile ma al contempo di mantenere un’estetica leggera ed iconica in linea con la ricerca minimalista del mercato contemporaneo. Senza dimenticare la praticità richiesta ad un oggetto che è protagonista di un processo lavorativo dinamico come quello della ristorazione e del servizio Horeca. Forma e sostanza devono sempre andare di pari passo, non può sussistere etica senza estetica: quindi il lato estetico non può mai prescindere dal lato pratico di utilizzo».
Lo schizzo di Lorenzo Palmeri da cui è nata la nuova bottiglia
La bottiglia 0,70 in vetro si inserisce all’interno di Sympòsion, il progetto lanciato da Acqua Chiarella e giunto quest’anno alla sua terza edizione. La parola greca Sympòsion, letteralmente “bere insieme”, è nella cultura classica il luogo del banchettare in cui, protagonista insieme a cibi e bevande sono le Arti. In particolare, nella declinazione platonica del Sympòsion, ospiti autorevoli sono invitati ad esprimersi su un determinato argomento. Da qui nasce l’idea del progetto Acqua Chiarella Sympòsion: invitare artisti e, più in generale, esponenti del mondo dell’Arte, a confrontarsi sul tema dell’Eccellenza della Natura e dell’Uomo, valori che il marchio Acqua Chiarella porta ogni giorno sulla tavola, in Italia e nel mondo. Quest’anno, il progetto Sympòsion è stato affidato a Lorenzo Palmeri, architetto e designer, che ha restituito un nuovo concept di design per l’acqua – il nuovo formato in vetro 0,70 - e una nuova esperienza di consumo.
Acqua e vetro, carattere marziale e aria di casa. Questi i punti cardinali del progetto di Palmeri. «Da una parte abbiamo l'acqua, elemento base di tutto - racconta Palmeri - dall'altra il vetro con la sua trasparenza, entrambi accomunati dall'idea di pulizia e trasparenza.
Il dato della durevolezza è d'altra parte fondante nel progetto di una bottiglia in vetro, essendo questa destinata al riutilizzo, in più cicli di ritorno alla fonte e di reimmissione sul mercato. Ai miei occhi questa bottiglia esprime ad un tempo qualcosa di antico e qualcosa di estremamente moderno, rimanda al rigore di certe divise militari e alla domesticità della moka e anche in questo senso è stata progettata pensando soprattutto a chi la terrà in casa».