Nel 2024 sono state prodotte 5.635.153 forme di Grana Padano Dop, con un incremento significativo anche sul fronte dell'export che ha superato i 2,68 milioni di unità, pari al 51,8% della produzione totale. Un risultato importante, che arriva nell'anno del 70esimo anniversario del Consorzio di tutela, celebrato a Montichiari (Bs) nel corso dell'Assemblea generale alla presenza del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e con un videomessaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nonostante il clima di festa, a preoccupare il comparto è il possibile ritorno dei dazi statunitensi, con il governo chiamato a una trattativa complessa con Washington.

L'intervento della premier Giorgia Meloni all'assemblea del Grana Padano
La premier, collegata dagli Stati Uniti dove è impegnata in un vertice con Trump, ha detto: «Il nostro cibo è sinonimo di eccellenza e Grana Padano ne è una delle espressioni più riconosciute ed apprezzate. La nostra priorità è favorire l'accesso degli imprenditori ai mercati, promuovere la qualità italiana, ridurre le barriere che ostacolano la nostra capacità di crescere. Continueremo in questa direzione anche e soprattutto in questa fase tanto complessa quanto in continua evoluzione, nella quale è necessario ragionare con lucidità e lavorare con concretezza e pragmatismo. Tra le tante incertezze voglio darvi una certezza. Il governo continuerà ad essere al vostro fianco, al fianco di chi produce e difende la nostra identità, al fianco di chi tiene alta la bandiera del nostro marchio Made in Italy nel mondo. Perché l'unica cosa che abbiamo a cuore è fare l'interesse dell'Italia e degli italiani».
Il presente e il futuro di Grana Padano
Dalla sala del Centro Fiere di Montichiari, il presidente del Consorzio, Renato Zaghini, ha tracciato un bilancio più che positivo per l'anno appena concluso: «Nel 2024 abbiamo proseguito nella crescita delle produzioni avviate negli ultimi anni - ha detto - abbiamo performato ottimamente all'estero e in Italia e siamo stati la destinazione più redditizia al mondo per il latte da silomais». A fine 2024, il Consorzio ha approvato nuovi piani pluriennali produttivi e strategici, ma i dazi minacciati da Washington potrebbero ora costringere a un ripensamento sugli investimenti, specie considerando che gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato estero per Grana Padano, con 215.037 forme esportate nel 2024, in crescita del 10,53% sull'anno precedente.

Il ministro Francesco Lollobrigida e Renato Zaghini, presidente del Consorzio
Il direttore generale Stefano Berni ha espresso fiducia nella capacità del governo italiano di attenuare l'impatto delle nuove misure, ma ha anche sottolineato che la strategia del Consorzio va oltre i confini americani: «Va sottolineato che il sistema Grana Padano, indipendentemente dall'avvento dei nuovi dazi, si sta intensamente impegnando fuori dall'Italia secondo precise strategie che già nel 2024 hanno portato il 51,2% della produzione oltre confine, puntando anche verso altri paesi oltre gli Stati Uniti, che comunque non raggiungono neppure l'8% del totale esportato. Quindi non possiamo inventarci nulla di aggiuntivo all'estero. E come abbiamo superato l'embargo russo e i dazi 2020 di Trump, ce la caveremo anche stavolta. Ma è una grave penalizzazione di cui faremmo molto volentieri a meno».
All'assemblea sono intervenuti anche i rappresentanti delle principali sigle agricole e lattiero-casearie italiane, da Coldiretti a Confagricoltura, da Cia a Copagri, fino ad Assolatte e Origin Italia. Il ministro Lollobrigida, dal canto suo, ha ribadito il valore simbolico e commerciale del Grana Padano, definendolo «un'eccellenza italiana che si è affermata sui mercati di tutto il mondo, Stati Uniti compresi, e potrà continuare ad aprire nuovi mercati, perché la sua forza è consolidata». Sulla questione dei dazi ha ricordato la «sospensione prolungata che permette di trattare come il governo vuole fare, con gli Stati Uniti, con l'Europa che ha un ruolo molto rilevante per le competenze assegnate all'Unione europea nei rapporti con i paesi terzi sul sistema tariffario».

Grana Padano: l'intervento del ministro Francesco Lollobrigida
E ha concluso: «Sui dazi c'è sicuramente preoccupazione, ma anche speranza. Siamo una nazione che vuole garantire un rapporto sempre più solido con gli Stati Uniti, intesi come alleato strategico, ma anche come mercato importante per le nostre eccellenze. Tra queste il Grana Padano rappresenta un simbolo straordinario. È un prodotto che ha saputo imporsi sui mercati globali grazie alla qualità e al lavoro prezioso delle nostre imprese, e ha ancora molto da offrire. Il Grana Padano può aprire nuovi mercati e noi saremo al loro fianco». A chiusura dell'evento, il presidente Zaghini ha lanciato un messaggio chiaro: «Ai “dazisti” chiediamo prima di tutto di non danneggiare i loro consumatori, visto che comunque consumeranno Grana Padano ugualmente, ma spendendo molto di più. Ai consumatori chiediamo che continuino a fidarsi di noi, che meritiamo davvero di essere il prodotto Dop più consumato al mondo, perché, come loro sanno bene, siamo i migliori nel rapporto qualità/prezzo. E per questo siamo e rimarremo i primi».
Grana Padano, approvato il bilancio del 2024
L'assemblea ha anche approvato all'unanimità la relazione di bilancio per il 2024, il bilancio di sostenibilità e la conferma dell'attività di autocontrollo, oltre al piano produttivo annuale con l'88,42% dei consensi. La produzione 2024 ha visto Mantova in testa con 1.703.192 forme (30,22% del totale), seguita da Brescia, Cremona, Piacenza e Vicenza. Il 65,21% della produzione è stato realizzato da cooperative, il restante 34,79% da industrie, per un totale di 135 caseifici attivi.
Sul mercato interno dei formaggi duri tipici italiani, Grana Padano si conferma leader con il 42,5% di quota e un prezzo medio attorno ai 17 euro al kg. Ma è l'export il vero punto di forza: nel 2024 le esportazioni sono cresciute del 9,15%, trainate soprattutto dall'Europa, che ha assorbito l'82% del totale con 2.204.482 forme (+8,13%). Germania, Francia, Spagna e Regno Unito guidano la classifica dei Paesi importatori, mentre fuori dall'Ue si distinguono Canada (+18,27%) e Stati Uniti. Anche Austria (+15,31%) e Svezia (+9,39%) segnano incrementi importanti, confermando la crescita omogenea e continua della Dop italiana più esportata nel mondo.
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