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Turismo e olio evo I tesori della Calabria

“Penisola nella penisola”, la Calabria è la regione di punta dello Stivale, dove le bellezze storiche e naturalistiche unite alla qualità dell’extravergine costituiscono motivi di richiamo per il turismo.

di Fulvio Raimondi
sommelier dell'olio
 
23 agosto 2020 | 11:27

Turismo e olio evo I tesori della Calabria

“Penisola nella penisola”, la Calabria è la regione di punta dello Stivale, dove le bellezze storiche e naturalistiche unite alla qualità dell’extravergine costituiscono motivi di richiamo per il turismo.

di Fulvio Raimondi
sommelier dell'olio
23 agosto 2020 | 11:27
 

Ormai il turismo enogastronomico è ampiamente diffuso su tutto il territorio nazionale. Quello che il nostro Paese è in grado di regalare in quanto a sapori, anche spostandosi di pochi chilometri da una località ad un’altra, è cosa risaputa quanto unica al mondo. Ma in Calabria il turismo legato alla gastronomia e, più precisamente, alla produzione di olio evo potrebbe risollevare l’intera regione. Sì, perché siamo nella regione che vanta il secondo posto nazionale per la produzione di olio evo. L’ultima annata ha visto un’impennata del 116% rispetto alla precedente, fornendo ben 35.979 tonnellate rispetto alle 16.659 dell’anno prima. In questa regione la superficie dedicata alla coltivazione dell’ulivo è di circa 186mila ettari per un totale di aziende che supera le 136mila unità.

Turismo e olio evo I tesori della Calabria

La storia dell’olio evo in Calabria viene raccontata a partire dal VII secolo a.C. quando furono gli antichi Greci a portarlo su questa terra ma, come successe poi anche in altre zone d’Italia, furono i Romani a dar corpo e a diffondere questo prezioso oro verde. La Calabria è una regione di mare, ma il suo territorio è tutt’altro che pianeggiante, infatti, solo l’8% dell’olio calabrese è prodotto in pianura mentre la grande maggioranza, oltre il 75%, è prodotto in zone collinari. Addirittura oltre il 16% dell’olio evo calabrese proviene da zone montuose.



La Calabria è una regione in cui abbiamo oltre 30 cultivar di olio evo riconosciute, con 3 zone Dop (Lametia, Bruzio e Alto Crotonese) e una Igp (Olio di Calabria). Le principali cultivar del territorio sono Carolea, Ottobratica, Rossanese, Roggianella, Grossa di Gerace, oltre a quelle diffuse su gran parte del territorio nazionale come Moraiolo, Frantoio e Leccino. Ad ogni modo le due cultivar più diffuse sono la Carolea e l’Ottobratica.

Entrambe hanno fruttati un po’ più sfumati rispetto alle loro “colleghe” del Sud Italia come possono essere quelle pugliesi e siciliane, ma questo non significa che la qualità ne risenta. La Carolea è coltivata in tutte le province calabresi. Ha dimensioni e resa notevoli. Il suo è un fruttato medio con sensazioni di mandorla aggiunta alle note di amaro e piccanti non preponderanti. L’Ottobratica invece, molto diffusa nella piana di Gioia Tauro, ha una dimensione più ridotta rispetto alla Carolea, un’oliva pesa tra 1,5 e 2 grammi, ma con una resa che si avvicina al 18%. Ha un fruttato più leggero della Carolea ma regala sentori di agrume, pompelmo e limone.

E parlando di turismo, come non menzionare località come Tropea, Scilla, Capo Vaticano, il Parco nazionale del Pollino, Praia a mare, Grace, Isola di Capo Rizzuto, solo per nominarne alcuni e tralasciandone altri sicuramente non meno importanti. E recandosi in queste località si potranno degustare, per esempio, un’Ottobratica di tutto rispetto su un piatto di cipolle rosse di Tropea con delle patate, oppure su un roast beef agli agrumi. Mentre per quanto riguarda la Carolea, avendo un fruttato più corposo e presente, la si potrà versare con assoluto rispetto, sicuri che farà la sua dignitosa figura su un piatto di costolette d’agnello saltate all’aglio, oppure a filo in una minestra di scarola.

Insomma, la Calabria per quanto riguarda la produzione dell’olio evo ha ben poco da invidiare e merita una considerazione adeguata fatta di presenze, assaggi e divulgazione di quelli che sono i sapori che questa regione regala.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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