Il caso del caseificio Bresciangrana, grazie al recente decreto sugli Enti locali, è stato risolto. Colpito e danneggiato dal sisma dell'Emilia e della Lombardia nel maggio 2012, il caseificio necessitava di spese pari a circa 2 milioni di euro, ma non ancora indennizzato dalle previste provvidenze pubbliche perché il Comune dov'è ubicato, Offlaga (Bs), per errore non era stato inserito nell'elenco dei Comuni coinvolti dal cataclisma. «La politica italiana - ha commentato Stefano Berni, direttore generale del Consorzio tutela Grana Padano - ha dato prova di grande efficienza e sensibilità, superando le logiche partitiche e lavorando insieme per riportare la giustizia ad operare con equità».

«Sono così salve - ha aggiunto - le 65 stalle e le 70 famiglie delle province di Brescia, Bergamo e Cremona legate al caseificio Bresciangrana. L’impegno del Governo, del Ministro Maurizio Martina e della Regione Lombardia ha sanato questa grave situazione. Il Consorzio tutela Grana Padano, che in questi anni ha sollecitato e seguito la questione congiuntamente a Bresciangrana, ringrazia tutti i Parlamentari e i Consiglieri lombardi che si sono attivati ed in particolare per la loro tenacia su questo specifico argomento gli onorevoli Marco Carra di Mantova, Marina Berlinghieri di Brescia e Antonio Misiani di Bergamo; l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava di Mantova e il Consigliere regionale Annalisa Baroni di Mantova».
È stata così scritta «una bella pagina di efficienza ed efficacia della politica italiana - conclude il direttore Berni - che ha visto l’impegno super partes di tutti i lombardi che hanno saputo fare squadra coinvolgendo l’intera politica italiana su un argomento così delicato e decisivo per le 70 famiglie coinvolte da questa vicenda. Un esempio da imitare e ripetere».