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Latte, la controproposta dei pastori: 80 centesimi al litro da subito

La controproposta è arrivata nel primo pomeriggio. Il Movimento dei pastori sardi ha presentato una bozza d’accordo sul prezzo del latte ovino, che prevede da subito un innalzamento da 80 centesimi al litro. Il documento è stato approvato dall’assemblea per alzata di mano. Giovedì nuova assemblea a Roma.

19 febbraio 2019 | 16:04
Latte, la controproposta dei pastori: 
80 centesimi al litro da subito
Latte, la controproposta dei pastori: 
80 centesimi al litro da subito

Latte, la controproposta dei pastori: 80 centesimi al litro da subito

La controproposta è arrivata nel primo pomeriggio. Il Movimento dei pastori sardi ha presentato una bozza d’accordo sul prezzo del latte ovino, che prevede da subito un innalzamento da 80 centesimi al litro. Il documento è stato approvato dall’assemblea per alzata di mano. Giovedì nuova assemblea a Roma.

19 febbraio 2019 | 16:04
 

La controproposta è arrivata nel primo pomeriggio. Il Movimento dei pastori sardi ha presentato una bozza d’accordo sul prezzo del latte ovino, che prevede da subito un innalzamento da 80 centesimi al litro. Il documento è stato approvato dall’assemblea per alzata di mano. Giovedì nuova assemblea a Roma.

La richiesta arriva da uno dei gruppi di categoria più rappresentativi della regione. Si va, dunque, verso un’intesa che prevede un aumento da subito del prezzo del latte a 80 centesimi al litro, contro i 72 proposti sabato scorso dal ministro Centinaio, con una serie di garanzie per portarlo a un euro a fine stagione.

(Latte, la controproposta dei pastori: 80 centesimi al litro da subito)

Oggi a Tramatza (Oristano) si sono incontrati circa mille allevatori provenienti da tutta la Sardegna, dove hanno iniziato a discutere su un documento in 12 punti che riguarda non soltanto il prezzo del latte, ma tutto il riordino del comparto. L'obiettivo è quello di condividere tutti i punti entro giovedì, giorno in cui è stata convocata a Roma la nuova riunione del tavolo di filiera. «Mancano però garanzie per il futuro - insistono i pastori - non ci sono infatti certezze su un prezzo stabile nel tempo».

Tra le organizzazioni nazionali di settore, una certa prudenza rispetto all’intesa raggiunta dai pastori è stata espressa da Coldiretti, che tuttavia rimanda ogni commento alla chiusura della riunione di giovedì. Ma non c’è solo il prezzo del latte al centro della discussione: tra le richieste avanzate dai pastori c’è anche la necessità di una «distribuzione più equa dei profitti all'interno della filiera dei prodotti lattiero caseari», un obiettivo da raggiungere, spiegano gli allevatori, «facendo firmare al soggetto venditore (industriali della trasformazione) all'atto della vendita del formaggio, clausole nelle quali venga dichiarato che il livello di remunerazione della materia prima utilizzata è tale da coprire i costi di produzione».

I pastori puntano ad una riforma strutturale di tutto il sistema lattiero caseario sardo, compresi gli statuti delle Dop, «al fine di consentire ai partecipanti della filiera la giusta remunerazione dei loro prodotti e la trasparenza dei dati nei confronti dei produttori primari». La riforma, secondo le indicazioni dei pastori, dovrà essere effettuata con la collaborazione di «figure professionali adeguate messe a disposizione dal ministero dell'Agricoltura e la supervisione di un prefetto nominato per tutte le altre attività».

Nel frattempo si è aperto anche il tavolo di confronto tra la Regione Sardegna e le banche: «Obiettivo di oggi - ha spiegato l'assessore al Bilancio, Raffaele Paci - è mantenere l'impegno di intervenire con uno strumento finanziario della Regione assieme agli istituti bancari e alla nostra finanziaria regionale per almeno dieci milioni, se poi è necessario se ne potranno mettere anche altri». L'operazione è finalizzata a bloccare temporaneamente la quantità in eccesso di pecorino romano e a fare in modo che il prezzo di vendita del formaggio si stabilizzi.

Intanto Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano interviene duramente sulla questione: «Il settore - ha detto - vive una situazione di crisi. La Coldiretti ha cercato e trovato un colpevole nel Consorzio di Tutela. La stessa Coldiretti, con un atto di "killeraggio" nei confronti della Dop, ha costruito un falso storico di proporzioni incredibili nei nostri confronti e ne pagheranno le conseguenze in altre sedi. Certo è che accostare la Dop al latte rumeno come fosse un falso rispetto ai dettami della Dop, discutere sulla provenienza del latte e sulla zona di origine è stata un'operazione che colpisce al cuore la Dop e che ci porterà a difenderci in tutte le sedi opportune».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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