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False Dop nei locali di Roma Denunciati due ristoratori

 
29 aprile 2019 | 11:08

False Dop nei locali di Roma Denunciati due ristoratori

29 aprile 2019 | 11:08
 

Utilizzavano formaggi di scarsa qualità, spacciandoli per Parmigiano Reggiano e Mozzarella di Bufala Dop. Per questo due ristoratori sono stati denunciati per tentata frode in commercio dopo un’ispezione.

I carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare hanno controllato due locali di Roma i cui menu dichiaravano, tra i loro ingredienti, l’impiego di Parmigiano Reggiano Dop, Mozzarella di Bufala Campana Dop e Gorgonzola Dop, risultati invece essere, rispettivamente, altro formaggio a pasta dura, mozzarella di latte misto e formaggio erborinato tedesco. I due titolari sono stati denunciati per tentata frode in commercio.

(False dop in due locali di Roma Denunciati due ristoratori)

E sempre nell’ambito dell’attività a tutela delle denominazioni d’origine, nelle province di Napoli e Caserta, a seguito di un controllo in due caseifici, è stata intercettata la commercializzazione di mozzarelle di latte misto (bufalino e vaccino) falsamente indicate come Mozzarella di Bufala Campana Dop.

In particolare, in uno dei due caseifici è stata trovata della ricotta con dello zucchero all’interno, aggiunto con l’obiettivo di addolcirne il sapore. I militari hanno sequestrato circa 15 chilogrammi di mozzarella di latte misto, 12 chili di zucchero raffinato,  circa 26mila confezioni in plastica per “mozzarella di bufala”, oltre 830 kg di sacchetti evocanti la dicitura “mozzarella di latte di bufala” e diverso materiale da imballaggio. Tre persone sono state denunciate a vario titolo per frode in commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine.

Infine, dopo altri controlli in due imprese commerciali delle province di Catania e Messina, i carabinieri hanno accertato l’utilizzo non autorizzato e l’indebita evocazione, nella presentazione dei prodotti in vendita, della Denominazione protetta Pistacchio di Bronte Dop, elevando sanzioni amministrative a carico dei rispettivi titolari per complessivi 9mila euro.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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