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Allarme pesticidi nei cibi made in Italy Legambiente attacca, Coldiretti smentisce

Gli ambientalisti lanciano l'allarme sulle sostanze chimiche che contaminerebbero un terzo dei prodotti, 21 quelle nel tè verde. Coldiretti replica: «I cibi italiani sono 22 volte più sicuri degli extracomunitari»

di Andrea Radic
 
01 febbraio 2017 | 11:31

Allarme pesticidi nei cibi made in Italy Legambiente attacca, Coldiretti smentisce

Gli ambientalisti lanciano l'allarme sulle sostanze chimiche che contaminerebbero un terzo dei prodotti, 21 quelle nel tè verde. Coldiretti replica: «I cibi italiani sono 22 volte più sicuri degli extracomunitari»

di Andrea Radic
01 febbraio 2017 | 11:31
 

Secondo Legambiente, verdura, frutta e prodotti trasformati, sono contaminati da uno o più residui di pesticidi. Sarebbe un terzo del totale dei prodotti analizzati (36,4%). Punte che rasentano il pericolo come il tè verde, risultato contaminato da un mix di 21 differenti sostanze chimiche. Residui chimici in quantità sono stati rinvenuti anche nell'uva da tavola e da vino, tutta di provenienza nazionale, contaminata anche da 7, 8 o 9 sostanze contemporaneamente. I dati sono contenuti nel report "Stop pesticidi", il dossier di Legambiente che raccoglie ed elabora i risultati delle analisi sulla contaminazione da fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e trasformati, realizzati dalle Agenzie per la protezione ambientale, Istituti zooprofilattici sperimentali e Asl.

Allarme pesticidi nei cibi Made in Italy  Legambiente attacca, Coldiretti smentisce

La risposta di Coldiretti non si fa attendere e fornisce una fotografia ben più controllata: «I prodotti alimentari italiani sono quasi ventidue volte più sicuri di quelli extracomunitari per quanto riguarda il contenuto in residui chimici». Dato rafforzato dall'Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa): secondo il suo "National summary reports on pesticide residue" appena lo 0,3% dei prodotti Made in Italy, contiene residui chimici oltre il limite, mentre la percentuale sale all'1,6% per i prodotti di origine comunitaria.

«L'invasione di prodotti alimentari provenienti dall'estero aumenta dunque il rischio per i consumatori - aggiunge Coldiretti - come dimostra "la classifica dei cibi più pericolosi" da noi elaborata sulla base del rapporto del ministero della Salute sui sistema di allerta europeo che per quanto riguarda i pesticidi vede in testa per pericolosità le spezie dall'India come il peperoncino fichi secchi e peperoni, dalla Turchia ma anche la frutta e verdura dall'Egitto come olive e fragole e i broccoli ed i funghi dalla Cina. Paesi dai quali arrivano spesso cibi diventati di gran moda in Italia, come ad esempio la curcuma originaria dell'India o le bacche di goji, i fagioli azuchi e lo zenzero che sono in gran parte di provenienza cinese. Al contrario l'agricoltura italiana è la più green d'Europa con 288 prodotti a denominazione di origine (Dop o Igp) e 415 vini Doc o Docg, il divieto all'utilizzo degli Ogm e il maggior numero di operativi biologici, circa 60mila, con quasi 1,5 milioni di ettari coltivati o in conversione».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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