Fra religione, tradizione e folklore, le “Cene di San Giuseppe” da secoli raccontano la devozione incrollabile di una comunità contadina. È il trionfo del pane, modellato in svariate forme che rappresentano delle opere d’arte. San Giuseppe è il nume tutelare degli orfani e dei poveri e le “Cene” rappresentano un voto di ringraziamento per una grazia da parte di una persona devota, che si è impegnata con San Giuseppe a fare un convito di beneficenza per tre bambini poveri che rappresentano la Sacra Famiglia.

Quest’anno la tradizionale festa di San Giuseppe di Salemi (Tp) torna dal 14 al 22 marzo e si arricchisce di programma pieno di iniziative. Alle antiche celebrazioni la festa aggiungerà un calendario di eventi nel segno della contemporaneità come recita appunto lo slogan “Contemporanea tradizione”, ideato dall’agenzia Feedback partner per le attività di comunicazione. Agli antichi riti verrà affiancato un programma di arte, musica, con i concerti in piazza Alicia di Sicily Brass Quintett e dei Matrimia e laboratori didattici rivolti alle scuole del territorio dedicati alla simbologia dei pani e delle “Cene” e ai saperi e sapori locali; anche i visitatori che potranno assistere alla preparazione del pane, in piazza Libertà e in piazza Dittatura, e alla costruzione della Cena di San Giuseppe, in piazza Alicia.
«La cultura, i riti e tutte le antiche tradizioni legate al pane - ha detto Cleo Li Calzi, assessore regionale al Turismo - rappresentano, simbolicamente, il forte connubio tra territorio, cibo e tradizioni popolari che sono parte integrante di quell'identità storica che deve diventare elemento distintivo di attrazione turistica per la nostra Isola».
Cuore della festa rimarranno i tradizionali altari e le cene dedicate al Santo, un rito millenario che a Salemi si rinnova anche quest’anno. Saranno 10 gli altari che saranno allestiti nel centro storico di Salemi, in collaborazione con la chiesa salemitana, le associazioni cittadine e la Pro loco. Decorati con pani di tutte le forme, ricchi di elementi allegorici che richiamano simboli religiosi e pagani, gli altari costituiscono, di per sé, delle piccole opere d’arte. Tra le novità l’allestimento all’aperto in piazza Alicia, di fronte l’abside della chiesa Madre di Salemi che ospiterà il tradizionale pranzo dei Santi domenica 22 marzo alle ore 12, giorno di chiusura di tutte le iniziative. Le pietanze donate ai santi verranno poi offerte ai visitatori insieme ai cuddureddi, i pani utilizzati per l’addobbo.

«La Festa di San Giuseppe - ha dichiarato il sindaco di Salemi, Domenico Venuti - è un momento importante di condivisione per la nostra comunità, che in questo periodo si immerge completamente nell’atmosfera delle celebrazioni e nella elaborazione artistica del pane. Non esiste sviluppo se non si proteggono le tradizioni, e gli altari di pane di Salemi costituiscono uno dei grandi tesori artigianali della Sicilia».
Ancora la mostra sul Pane con opere di Mario Schifano, Pietro Consagra e Gianbecchina e il jazz di Francesco Branciamore; la mostra “Ritualità, tradizione e contemporaneità del pane” a cura di Ornella Fazzina. Dal 14 al 22 marzo, inoltre, in piazza Alicia “Le 101 pietanze di San Giuseppe”, degustazioni a cura dell’associazione Ristoratori che proporranno le tradizionali pietanze che si preparano in onore del Santo. Il ricco menu, rigorosamente privo di carne, prevede frittelle, pesce, pietanze a base di tutti i tipi di ortaggi, uova, e si conclude con una pasta dolce con muddica, con pan grattato, olio, zucchero e prezzemolo; mentre nel chiostro di Sant’Agostino lo stand dei panificatori proporrà in degustazione il pane tipico di Salemi e altri prodotti da forno. Il 18 marzo “Pane e ritualità nel Mediterraneo” a cura del Centro Internazionale di Etnostoria di Palermo, con rappresentanti di tre religioni; infine, spazio agli artigiani e i produttori locali dei “Mercatini di primavera”.