Menu Apri login

Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
domenica 21 dicembre 2025  | aggiornato alle 07:14 | 116469 articoli pubblicati

Cultura, sapori e musica: Bressana a Festa accende l'Oltrepò Pavese

Da oggi all'11 settembre Bressana Bottarone ospiterà una serie di eventi per riflettere sui temi dell'enoturismo, del marketing territoriale e dello sviluppo turistico dell'area

di Emanuele Bottiroli
 
27 agosto 2022 | 10:32

Cultura, sapori e musica: Bressana a Festa accende l'Oltrepò Pavese

Da oggi all'11 settembre Bressana Bottarone ospiterà una serie di eventi per riflettere sui temi dell'enoturismo, del marketing territoriale e dello sviluppo turistico dell'area

di Emanuele Bottiroli
27 agosto 2022 | 10:32
 

Da oggi all'11 settembre Bressana Bottarone accende l'Oltrepò Pavese delle identità con "Bressana a Festa 2022" tra cultura, sapori, musica, spettacolo e filiera corta. Un evento per tutti dedicato ad un nuovo marketing territoriale locale. Organizzatori: Comune e New Pro Loco di Bressana Bottarone. Ideazione e coordinamento a cura di Cooperativa 381 con il supporto di Hub Voghera e la collaborazione di: Strada del Vino e dei Sapori dell'Oltrepò Pavese, Slow Food Oltrepò Pavese e molti altri. Tanti gli interventi, oggi, nel corso della conferenza stampa di presentazione di quello che si candida ad essere un nuovo format per riflettere, di anno in anno, di marketing locale, sostenibilità e strategie di sviluppo turistico, enoturistico.

Cultura, sapori e musica: Bressana a Festa accende l'Oltrepò Pavese

La buona festa

«Le Feste sono cose serie per una comunità: sono momenti in cui si costruisce l’identità di un paese e che ne scandiscono il tempo - ha raccontato Michele Fontefrancesco, ricercatore di Antropologia culturale presso l'Università delle Scienze gastronomiche di Pollenzo - "Fare festa" non vuol dire semplicemente “divertirsi”, ma soprattutto "fare comunità": ritrovare e costruire il senso di un luogo e del vivere assieme.Per questo, soprattutto in piccolo comune c’è bisogno di far festa, per riattivare e rafforzare la sua comunità. Nel mondo rurale c'è sempre stato un legame profondo tra festa e prodotti locali. Le feste si svolgevano, per lo più, a fine raccolto per celebrare e condividere il frutto del lavoro dei campi e, in una realtà in cui erano pochissimi i momenti di scambio, per fare mercato potendo vendere quella preziosa eccedenza non necessaria per il sostentamento della comunità. La storia ci dice, quindi, che una festa per essere Festa deve essere palcoscenico per ciò che di buono una comunità sa immaginare e produrre. Da qui, una festa offre un'occasione di crescita locale che però, oggi più che mai, non può essere di mero fatturato, ma deve rispondere agli obiettivi di sostenibilità socioculturale ed ambientale. Per questo, una festa al presente deve essere uno stimolo per procedere nel percorso di transizione economica ed ecologica, supportando la comunità in questo percorso di innovazione e comunicando al mondo gli obiettivi raggiunti e che si vogliono raggiungere nel prossimo futuro».

Ecco che emerge l’identikit della buona festa: un evento che deve coinvolgere ed esprimere la comunità deve parlare e valorizzare le produzioni di un territorio; deve aiutare il paese in un percorso di crescita sostenibile. Tutti questi punti li ritroviamo nella festa di Bressana Bottarone.

Dialogo con il territorio 

«Dopo un’attenta analisi del contesto locale e un approfondimento sulla stratificazione storica della Festa di Bressana,si è subito capito che non esisteva una vera identità in cui la comunità si riconoscesse e che potesse agire da attrattore, traino o elemento qualificante di rappresentazione territoriale della comunità locale - hanno spiegato Danila Quistapace e Carlo Benicchi di Hub Voghera - Tali elementi sono indispensabili per il coinvolgimento di una comunità locale e per attrarre pubblico alla “Festa” e di conseguenza per il successo di un’iniziativa che si sviluppa lungo l’arco di 1 settimana e rende complicato concentrare il pubblico e sviluppare una comunicazione attrattiva adeguata. Da questa analisi è nata la scelta di iniziare un percorso di racconto della Festa e della Comunità che la esprime, determinante per poter ottenere un obiettivo concreto e duraturo, un percorso che coinvolge la Comunità Locale tutta intorno ad un progetto di lungo respiro condiviso. Per rappresentare il Territorio Comunale, le sue caratteristiche, cultura e storia si è pensato di collegarsi agli elementi della natura: Fuoco, Aria, Acqua e Terra. Il viaggio sarà in realtà un ciclo quadriennale, perché ogni anno il Focus sarà su uno di questi elementi che in tutte le sue sfaccettature diverrà protagonista non solo dell’Evento ma dell’intero anno della Comunità Locale. Il 2022 sarà l’Anno del Fuoco seguito dall’aria e sarà proprio nel fuoco che sarà plasmata la Festa che serve appunto a ri-creare un legame forte con il mondo agricolo, i suoi prodotti, e con il Territorio attraverso il suo passato e l’idea necessaria di un suo futuro».

Bressana porta dell'Oltrepò 

L'evento che quest’anno viene proposto non può non tenere in considerazione quella che è una vocazione inespressa del territorio, ovvero quella di essere la porta di un territorio molto più ampio, in particolare nella giornata/evento di domenica 4 settembre si è coinvolto l’intero Oltrepò Pavese partendo dalla Comunità Locale che vuole sensibilizzare le persone ai temi dell'agricoltura piccola, di quell'agricoltura che è ancora familiare sociale e contadina e permette ancora una conoscenza diretta di alcuni dei prodotti caratteristici del territorio dell'Oltrepò Pavese. La capacità di rappresentanza territoriale va dimostrata attraverso le filiere agroalimentari e le eccellenze locali. È stato sviluppato un ricco palinsesto all’interno del quale tutte le anime del paese si sentono rappresentate ma con un evento principale la domenica  di carattere culturale, sociale e commerciale che offra l'opportunità di approfondire lo stato dell'agricoltura di prossimità e delle filiere corte e del ruolo delle Pubbliche amministrazioni attraverso le DE.CO (Denominazioni Comunali).

La Festa del Mattone 

Nel 1971/72 fu istituita la Festa de “IL MATTONE”. Lo scopo, mai raggiunto, ma ora più che mai necessario, era quello non di creare un evento spot ma di offrire al Comune e al Territorio tutto un nuovo prodotto (che oggi ha tutte le caratteristiche per essere DE.CO) che fosse parte di un disegno più vasto che aveva ed ha come fine e principio l’affermazione e la valorizzazione della Comunità di Bressana. Il Dolce, preparato un tempo ed ancora oggi dalle massaie si è imposto nella forma di un laterizio pieno caratteristico delle fornaci di Bressana nel classico formato 12x25x5,5 cm. All’epoca fu creato un comitato di valutazione che oggi abbiamo chiamato Comitato D’Onore che dovrà valutare l’affinità dei dolci presentati alla ricetta storica oggetto della De.Co per le due categorie, una aperta ai privati ed una per i Pasticceri professionisti che vedrà coinvolte le pasticcerie di Bressana con un omaggio delle Pasticcerie Storiche dell’Oltrepò a Il Mattone.

Cultura, sapori e musica: Bressana a Festa accende l'Oltrepò Pavese

La Festa... del fuoco 

Quest’anno la Festa sarà caratterizzata dal tema del Fuoco proprio in onore delle Fornaci e dei Forni (che servono anche a cuocere il dolce) e si concentrerà prevalentemente nella giornata/evento di domenica 4 settembre che vedrà oltre appunto all’assaggio de Il Mattone da parte del Comitato d’Onore,  l’allestimento della Via del Gusto ed uno spettacolo serale di eccellenza  dal Titolo Belfagor, proposto dalla compagnia Lux Arcana. Durante tutta la settimana si alterneranno eventi culturali, tavole rotonde sulle filiere, serate di buon cibo e divertimento a cura della Pro Loco e delle altre associazioni locali con la presenza costante del Luna Park. Per concludere la settimana con eventi sportivi, la gara di pesca e domenica 11 un anticipo della prossima edizione che sarà dedicate all’elemento dell’Aria con la presenza di una Mongolfiere in volo vincolato che offrirà un nuovo punto di vista agli intervenuti e rinnovare l’appuntamento al prossimo anno con tante novità.

Un'occasione di riscoperta

«Bressana a Festa 2022 vuole essere un invito a riscoprire il nostro Comune, l'Oltrepò Pavese e la provincia di Pavia delle identità, dei sapori e delle eccellenze indirizzato a quanti sono soliti attraversare il nostro territorio avendo talvolta poche consapevolezze ed occasioni per viverlo nel suo insieme - ha commentato Giorgio Fasani, sindaco di Bressana Bottarone - È un ritorno a una grande manifestazione in presenza dopo i difficili anni del Covid e dell'allarme pandemia. L'Amministrazione Comunale e la Pro Loco hanno inteso, insieme ad autorevoli partner, creare un format che va nella direzione di abbracciare la comunità locale definendo linee strategiche da seguire per lo sviluppo e il rilancio. La politica che stiamo perseguendo è quella di valorizzare Bressana come "Porta dell'Oltrepò Pavese", forte della sua storia e dei suoi talenti locali. Siamo un centro vitale, anche sotto il profilo economico, concentrato nell'ammodernarsi per essere sempre più e sempre meglio nelle condizioni di interpretare al meglio le sfide future. In particolare vogliamo saper accogliere i turisti, a partire da quelli della città metropolitana di Milano. Ci stiamo concentrando su arredo urbano e piste ciclabili, ma anche sull'illuminare il nostro patrimonio di attività grandi e piccole cui vogliamo dare piena considerazione, favorendo moderni percorsi di promozione. Abbiamo pensato a un palinsesto tra spettacoli, folclore, musica e filiere chilometri zero per attivare un marketing incentrato su ciò che ci rende unici. Sarà un altro passo nella direzione di una politica fatta tra la gente e per la gente, con strategia e visione d'insieme. Non sarà una festa "di campanile" ma "di territorio"». 

Un progetto territoriale 

«In qualità di Presidente della Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese sono particolarmente lieto di partecipare alla manifestazione organizzata in sinergia da Comune e Pro Loco di Bressana con Cooperativa 381 e altri prestigiosi partner in occasione della festa del Comune di Bressana Bottarone - ha aggiunto Giorgio Allegrini, presidente della Strada del vino e dei sapori dell'Oltrepò Pavese - Tale evento è finalizzato ad integrare la parte ludica e popolare in un progetto territoriale capace di inglobare cultura, tradizioni e prodotti locali. Proprio in questo contesto la Strada del Vino e dei Sapori si interseca con i vari aspetti territoriali che caratterizzano l’Oltrepò Pavese e spaziano dai vigneti alle più varie produzioni agricole, dal salame ai formaggi in una fusione di gusti, sapori e profumi. Lo scopo dell’Associazione è quello di partecipare a manifestazioni e progetti organizzando eventi, degustazioni e mercatini con un occhio di riguardo verso le problematiche che interessano i territori di competenza con la finalità primaria di poter promuovere le identità locali, i prodotti e il territorio stesso in un contesto enogastronomico e turistico. La manifestazione di Bressana Bottarone ingloba tutte queste caratteristiche e potrà permettere ai soggetti coinvolti di affrontare le tematiche generali schematizzandole in un ambito prettamente comunale idoneo ad evidenziare le produzioni locali che trovano la propria massima identificazione nel dolce tipico “il mattone” al quale sarà riconosciuta la denominazione DE.CO. L’occasione di incontro permetterà di affrontare tematiche varie e di analizzare le problematiche che riguardano il mondo dell’agricoltura da ritenersi, senza timore di smentita, l’attività principale e di riferimento dell’Oltrepò Pavese. Le condizioni climatiche e gli eventi atmosferici manifestatisi negli scorsi mesi ci impongono di considerare tali situazioni non più come l’eccezione ma bensì come un rischio costante e pertanto occorrerà agire di conseguenza studiando soluzioni tecniche da concretizzare sul territorio. Gli interventi volti a limitare e contrastare le conseguenze della siccità e dell’aumento della gradazione atmosferica si abbinano con le inevitabili azioni che andranno promosse e realizzate in ambito di produzione energetica affinché le future generazioni possano usufruire di fonti alternative che garantiscano lo svolgimento delle attività agricole ed economiche in un territorio come quello Oltrepadano che comprende realtà tanto diversificate quanto complesse e variegate. Lo studio dovrà integrare le esigenze territoriali con quelle ambientali e non dovrà consistere in un semplice palliativo o nella ricerca di una soluzione provvisoria ed estemporanea ma dovrà guardare al futuro per portare ad un reale salto di qualità che non potrà prescindere da un’attenta cura delle esigenze economiche ed agricole da abbinarsi con le fonti energetiche ed idriche e con una progettazione finalizzata ad un’implementazione dell’economia circolare. Il progetto è ambizioso e di difficilissima esecuzione ma se mai si affronterà mai potrà essere realizzato». 

Promozione e valorizzazione 

«In sinergia con l'Amministrazione Comunale siamo tornati in campo con Bressana a Festa 2022 per amore del nostro comune e del territorio - così il presidente New Pro Loco di Bressano Bottarone Cristiano Biscuola - Siamo felici, dopo la pandemia, di ripartire nel nostro percorso di promozione e valorizzazione. Svolgiamo, da volontari, un lavoro non retribuito essendo la Pro Loco una realtà no profit. La nostra è un'associazione attiva da più di vent’anni. Recentemente è stata rinnovata e questa nuova Pro Loco, vale a dire i membri che la compongono, è attiva dal 2015. Cooperiamo poi a nostra volta con altri gruppi. Il nostro sforzo è proteso a nuovi temi per le feste, nuova musica, nuove attrazioni; ci impegniamo al massimo per questo. Pur essendo solo la Pro Loco di un piccolo centro dell’Oltrepò Pavese siamo convinti occorra che ognuno, nel suo piccolo, faccia la propria parte. Vogliamo far battere il cuore della nostra Bressana e di un Oltrepò Pavese che merita di essere conosciuto e riconosciuto». 

Slow Food e tradizioni locali 

«La Condotta Slow Food Oltrepò Pavese è lieta di essere presente a questo importante momento per il Comune di Bressana - ha evidenziato Elisa Nervetti, fiduciaria Slow Food dell'Oltrepò Pavese - Bressana si dimostra sempre e costantemente attenta a tematiche care anche a Slow Food come la tutela di tradizioni e cultura locali, si impegna in rivalutazione di luoghi storici e di importanza ambientale, dedica spazio ed eventi ai piccoli produttori locali. Insieme alla Comunità OltrePoEtico, saremo presenti a questa fiera con stand gastronomici "Slow" perché questi mercati dedicati alle eccellenze locali diventano risorsa per il futuro di generazioni, sopravvivenza di borghi, preservazione di tradizioni e cultura. Concetti e valori promossi anche dalla Condotta». 

La Schita dell'Oltrepò 

«La Schita dell’Oltrepò Pavese è una ricetta della tradizione del territorio. I suoi ingredienti (acqua naturale,farina e un pizzico di sale) e il metodo di cottura (in una padella di ferro dove scaldare un po’ di strutto o, in alternativa e in tempi attuali, una padella antiaderente dove scaldare un po’ d’olio d’oliva) la fanno rientrare fra i cosiddetti “cibi poveri”, legati alla vita rurale - spiega la giornalista e scrittrice Cinzia Montagna - L’assenza del lievito e l’immediatezza della sua cottura e del suo consumo la pongono fra i cibi ancor più semplici del pane. Proprio l’assenza di lievito motiva il suo nome, derivato da “schisa”, schiacciata. La sua duttilità d’abbinamento si declina in merende dolci, spolverata con zucchero o spalmata con confetture, miele e cioccolata, e in portate salate,accompagnata da salumi, formaggi morbidi e verdure alla griglia, cotte o fritte. Anche da sola, la Schita dell’Oltrepò Pavese è una portata che sazia. La sua formula di preparazione di base, abbinamenti esclusi, la collega a tradizioni antiche, trasversali a tutte le civiltà, con differenze rispetto al metodo di cottura.L’impulso a cucinarla e a utilizzarla in sostituzione del pane arrivò con ogni probabilità nel corso del XIII secolo, quando furono maggiorati i dazi per l’uso dei forni comuni: non avendo bisogno di un forno, la Schita si rivelò più economica del pane anche da questo punto di vista. Questa è la tradizione, che colloca la Schita fra le ricette più identificative del territorio, se non la più identificativa, essendo l’Oltrepò Pavese un luogo d’influenze nei secoli da Liguria, Emilia e Piemonte, anche sul piano enogastronomico e agroalimentare, quindi con contaminazioni che ostacolano l’individuazione di ricette originali. Sebbene,come indicato, la sua ricetta di base non sia esclusiva, a fornire identità specifica alla Schita sono due attori: il nome e, soprattutto, la trasmissione della sua preparazione in ambito famigliare e conviviale è l’ultimo elemento ad avere svolto un ruolo spontaneo quello che Patrizio Roversi ha definito un“gastrofenomeno” di comunicazione durante una videointervista in diretta in occasione del primo compleanno del gruppo Facebook “La schita dell’Oltrepò Pavese”. Il gruppo, creato nel 2020 dalla giornalista Cinzia Montagna, originaria di Santa Giuletta, ma monferrina d’adozione, e che da anni si occupa di valorizzazione e comunicazione dei patrimoni territoriali italiani, conta oggi circa 4000 iscritti. “Il gruppo rappresenta un esempio lampante del potere dei Social riguardo alla condivisione – spiega la Montagna -.Non è infatti nato a priori, ma dopo che un numero consistente di persone ha dimostrato interesse alla ricetta della Schita dell’Oltrepò Pavese di conseguenza alla pubblicazione di una mia foto della Schita,cucinata durante il Lockdown. Ho aggiunto come strumento il sito collaterale,www.laschitadelloltrepopavese.it, dove è possibile trovare la ricetta, la sua storia e molte curiosità che sono corollario alla ricetta. In nome della condivisione di un elemento percepito come patrimonio comune sono stati realizzati il Logo del gruppo e del sito da Diego Boiocchi, in arte Moho, e l’impostazione del sito stesso da Patrizio Chiesa. Boiocchi e Chiesa, così come altre persone che hanno fornito materiali di comunicazione, da Roberto Bonacina a Gloria Bressan, da Mario Sparacino a Stefano Bertelegni, hanno fatto tutto questo, come me, gratuitamente. Stiamo parlando di professionisti che operano nei loro rispettivi settori, ma che hanno deciso di investire non per un guadagno materiale, ma per la valorizzazione di un territorio. Questo è un aspetto su cui in primis dovrebbero riflettere le istituzioni che, per loro identità e missione, si occupano di valorizzazione territoriale: nessuno ha chiesto soldi a nessuno né si è rimasti inattesa che arrivassero contributi per fare qualcosa e, direi, qualcosa che, data la professionalità di chi ha condiviso l’idea, ha dato risultati. La Schita dell’Oltrepò Pavese, oltre a essere raccontata nella sua nuova dimensione Social in articoli sui giornali locali, è stata narrata da giornali e organi di comunicazione nazionali, uno su tutte l’Ansa, e da reti televisive nazionali, per esempio Rete4. Dall’autunno del 2020,grazie al fiduciario di Slow Food Oltrepò Pavese, Teresio Nardi, la Schita è entrata a far parte dell’Arca del Gusto di Slow Food. Certamente si potrebbe fare molto di più, magari per sostenere spese di materiale cartaceo e affissioni (le spese di registrazione del sito sono sostenute annualmente dalla stessa Montagna, n.d.r.) o organizzare e partecipare a eventi anche extraterritoriali, se l’operazione di comunicazione avviata rientrasse in un progetto territoriale, ma forse i tempi non sono ancora maturi per una percezione culturale del progetto ed è più opportuno che la Schita prosegua la sua strada in modo spontaneo, così come spontaneamente è nata dalle persone. Di certo non nascerà, perlomeno non per mio impulso,un’associazione dedicata, che sarebbe l’ennesima associazione sul territorio: esistono già enti, istituzioni e associazioni che hanno come obiettivo la valorizzazione e la promozione, senza tentare di disperdere,dividendoli in mille rigagnoli, piccoli, settoriali e parziali, contributi e finanziamenti per il territorio». 

Ripresa e resilienza 

«Gli elementi ispiratori di Bressana a Festa 2022 sono gli stessi che ispirano l'Amministrazione Provinciale di Pavia nel solco della piena valorizzazione turistica ed economica del territorio - ha concluso Giovanni Palli, presidente dell'Amministrazione provinciale di Pavia - Ripresa e resilienza sono al momento i fattori cardine della politica nazionale e spetta a noi declinarli per farli diventare l'agito, in concreto, anche sul nostro territorio. In questi mesi il sistema territoriale della Provincia di Pavia è concentrato per affrontare al meglio la sfida del rilancio del sistema locale, perseguendo il rafforzamento della coesione territoriale per linee strategiche, in continuità e sinergia con le politiche regionali e nazionali: vogliamo fare della provincia di Pavia la prima Smart Land della Lombardia. Per diventare destinazione turistica dobbiamo essere capaci, come fa Bressana Bottarone, di soffiar via la polvere dai nostri gioielli: la storia passata deve diventare patrimonio presente e sfida futura. Abbiamo un contesto territoriale ad alto potenziale, che può far leva su molteplici asset vincenti, ma che oggi non riesce ancora ad esprimere tutto il suo valore. La costruzione di una strategia turistica della Provincia di Pavia ci deve mettere nelle condizioni di invertire le tendenze critiche e riplasmare la nostra offerta. Una sfida irrinunciabile per il territorio della provincia di Pavia, che deve essere svolta in piena sinergia con Camera di Commercio di Pavia, Amministrazioni Comunali ed operatori di settore se davvero lo scopo è quello di dar seguito al percorso di trasformazione della Provincia di Pavia in Smart Land per far diventare il nostro territorio un campo di “scoperta” e non solo di “passaggio”». 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


TuttoFood
Foddlab
Ristorexpo
Molino Pasini

TuttoFood
Foddlab
Ristorexpo

Molino Pasini
Brita