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Piccante e salutare, il peperone aggiunge sapore ai piatti

Il peperone viene consumato fresco, essiccato, affumicato, cotto o crudo. Oltre alla sua capacità di bruciare il palato, si utilizza anche per aromatizzare, nonché per fare salse piccanti. Molti gli effetti benefici per la salute dell'uomo, senza dimenticare i presunti effetti afrodisiaci

di Greta Nicoletti
 
11 luglio 2009 | 14:00

Piccante e salutare, il peperone aggiunge sapore ai piatti

Il peperone viene consumato fresco, essiccato, affumicato, cotto o crudo. Oltre alla sua capacità di bruciare il palato, si utilizza anche per aromatizzare, nonché per fare salse piccanti. Molti gli effetti benefici per la salute dell'uomo, senza dimenticare i presunti effetti afrodisiaci

di Greta Nicoletti
11 luglio 2009 | 14:00
 

 Il peperone appartiene alle piante della famiglia delle Solanacee, originaria delle Americhe ma attualmente coltivata in tutto il mondo. Oltre al noto peperone, il genere comprende varie specie di peperoncini piccanti, ornamentali e dolci. Secondo alcuni il nome latino Capsicum deriva da capsa, che significa scatola, e richiama la particolare forma del frutto che ricorda proprio una scatola con dentro i semi. Altri invece lo fanno derivare dal greco kapto che significa mordere, con evidente riferimento al piccante che 'morde” la lingua quando si mangia.

I suoi frutti si possono raccogliere in estate e in autunno. Questi andrebbero usati subito dopo la raccolta affinché non perdano le loro proprietà, ma si possono conservare anche sott'olio o in polvere (dopo averli fatti seccare al sole), oppure congelandoli.

In cucina viene consumato fresco, essiccato, affumicato, cotto o crudo. Oltre alla sua capacità di 'bruciare” il palato, si utilizza anche per aromatizzare, nonché per fare salse piccanti. Nelle specie piccanti, la capsaicina si concentra nella parte superiore della capsula, dove ci sono ghiandole che la producono, diffondendosi poi lungo la capsula. Al contrario di quanto si crede comunemente, non sono i semi, ma la membrana interna, la placenta, che contiene la maggior parte di capsaicina: quindi è quasi inutile togliere i semi per ridurre la piccantezza del frutto, mentre è consigliabile togliere la placenta.

 In Italia il peperoncino è ampiamente usato e alcune Regioni ne hanno fatto la base dei propri piatti regionali, come la Calabria, con la famosa 'nduja, la Basilicata (il peperone di Senise, che ha ottenuto il marchio Igp dall'Unione europea) e in generale tutto il Sud peninsulare.

All'estero il peperoncino è usato molto in Messico (nelle salse, nel chili con carne), in Nordafrica (dove è alla base della harissa), in India, in Tailandia e nelle due Coree. Le cucine indiana, indonesiana, cinese sono associate all'uso del peperoncino, sebbene la pianta sia arrivata in Asia solo dopo l'arrivo degli europei.

Il peperone è ricco di vitamina C e si ritiene abbia molti effetti benefici sulla salute umana, purché usato con moderazione e in assenza di problemi gastrointestinali. Altri effetti benefici del peperoncino, come il suo potere afrodisiaco, non sono stati confermati da ricerche scientifiche, mentre sembra possibile una leggera correlazione con alcuni tipi di tumore allo stomaco nei soggetti predisposti. Moltissime tradizioni medicinali popolari usano come rimedio il peperoncino, e la medicina Ayurvedica lo consiglia per il trattamento di ulcere peptiche.

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