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Vino e incidenti stradali Fondazione Guccione vs Zaia

Pesanti critiche alle parole del ministro Zaia arrivano dal presidente della Fondazione Luigi Guccione per le vittime della strada, che sottolinea come l’alcol sia responsabile del 10% delle morti premature in Europa. Immediata la replica di Zaia, sostenuto anche dal presidente dell’Uiv

01 settembre 2009 | 15:14
Vino e incidenti stradali Fondazione Guccione vs Zaia
Vino e incidenti stradali Fondazione Guccione vs Zaia

Vino e incidenti stradali Fondazione Guccione vs Zaia

Pesanti critiche alle parole del ministro Zaia arrivano dal presidente della Fondazione Luigi Guccione per le vittime della strada, che sottolinea come l’alcol sia responsabile del 10% delle morti premature in Europa. Immediata la replica di Zaia, sostenuto anche dal presidente dell’Uiv

01 settembre 2009 | 15:14
 

 Affermazione e comportamenti gravi, anche perché a pronunciarsi è un Ministro in carica. è quanto afferma Giuseppe Guccione, presidente della Fondazione Luigi Guccione per le vittime della strada, a proposito delle dichiarazioni sull'alcol del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia. «Il Ministro mostra una grave ignoranza - attacca Guccione - il suo collega Sacconi e il viceministro Fazio dovrebbero richiamarlo a correggere le sue affermazioni sul caso dell'uso degli antistaminici, in particolare, e sul loro valore salvavita».

L'alcol, secondo la fondazione che porta il nome di Luigi Guccione, un imprenditore sociale calabrese morto in un incidente stradale, è la causa di «quasi il 10% di tutte le morti per malattia o morti premature in Europa. L'Organizzazione mondiale della Sanità, nel suo rapporto 'Global burden of disease”, ha sottolineato come l'alcol sia il terzo più importante fattore di rischio, dopo il fumo e l'ipertensione. L'alcol - continua Guccione - comporta più rischi del colesterolo alto e del sovrappeso, è tre volte più rischioso del diabete e cinque volte più dell'asma. Non possiamo permetterci di pagare col danaro pubblico persone che fanno opera di disinformazione e - conclude Guccione - di dannosi esempi comportamentali per la salute pubblica.

Luca ZaiaImmediata la replica del ministro Luca Zaia (nella foto a destra), che dichiara di essere al fianco della Fondazione nella lotta all'abuso di alcol in relazione al problema della sicurezza stradale. «Nutriamo il più profondo rispetto - ha detto - per la fondazione intitolata a Luigi Guccione, e per tutto ciò che essa rappresenta. Conosciamo, e mai abbiamo sottovalutato, rischi e pericoli che l'abuso di alcol, specie di superalcolici, comporta per la salute e per la sicurezza stradale, ma crediamo anche che bisogna prestare attenzione a tutte le cause degli incidenti stradali. Il problema è complesso e noi siamo convinti che la strategia per risolverlo debba agire su più fronti, non ultimo l'educazione al bere correttamente».

«Siamo consapevoli - continua il Ministro - dell'importanza di mettersi alla guida in condizioni di completa sicurezza. I rischi e pericoli per gli automobilisti non derivano sempre dal consumo smisurato di superalcolici, ma anche da altri fattori come l'uso di farmaci, la velocità elevata, la distrazione, il fumo. Occorre sensibilizzare, soprattutto i più giovani, ad una guida sicura e responsabile, che passa anche attraverso una maggiore consapevolezza di cosa significhi e comporti il 'binge drinking” e cosa invece la degustazione di un vino. Che è poi ciò che ho fatto quando ero presidente della Provincia di Treviso. Nella Marca abbiamo raggiunto risultati confortanti, con un calo consistente dei morti sulle strade, che sono diminuiti di oltre la metà».

Più tardi il ministro Zaia è ritornato sull'argomento attaccando il presidente Guccione: «Rilevo le affermazioni gravi del presidente Guccione sul mio conto. Penso che con certe affermazioni si ponga fuori dai limiti del suo incarico. In ogni caso, mi limito a ricordargli quanto lui stesso affermò appena nel 2007, relativamente al discusso divieto di somministrare alcol nei locali notturni dopo le due: 'Questa legge è inefficace e penalizzante per le imprese di intrattenimento serale ed è invece importante dotare il Paese di un organo di governance per la sicurezza sulle strade”. Se per Guccione ciò che era valido allora, non lo è oggi; se le imprese di intrattenimento hanno agli occhi del presidente Guccione, una dignità diversa da quella delle imprese vitivinicole, allora è evidente che la militanza politica fa aggio sull'intelligenza».

Luca Sartori«In merito alla questione dei limiti di tasso alcolemico nel sangue - commenta Andrea Sartori (nella foto a sinistra), presidente di Unione italiana vini, l'associazione che attraverso le sue 500 imprese socie rappresenta oltre il 45% del fatturato del comparto vitivinicolo italiano - condivido pienamente il pensiero del ministro Zaia. La nostra posizione a riguardo - precisa Sartori - è da tempo molto chiara: tasso zero per neo-patentati, per giovani fino a 21 anni e guidatori professionali, mantenendo per tutti gli altri l'attuale limite di 0,5 g/l, largamente condiviso in Europa. E questo appare anche l'orientamento del Governo nel tanto discusso testo unificato sulla sicurezza stradale, già approvato alla Camera in sede legislativa dalla Commissione trasporti».

«Le affermazioni di Zaia - prosegue il presidente Uiv - sono assolutamente di buon senso, poiché le campagne proibizionistiche, la storia insegna, sono sempre state controproducenti, senza contare poi le pesanti ricadute economiche su un comparto radicato nella nostra cultura, quello vitivinicolo, che sta attraversando una fase molto delicata. Lo confermano anche i recenti dati del nostro export vinicolo negli Usa, in calo nel primo semestre di quest'anno di quasi il 20% in valore».

Per Sartori, come per il ministro Zaia, si rende necessario un approccio educativo al problema dell'abuso. «Certamente più difficile da costruire - precisa - e di cui si potranno vedere i frutti solo nel lungo termine ma è questa la strada che deve essere prioritariamente sostenuta dalle istituzioni, valorizzando e non demonizzando un nostro patrimonio straordinario anche in termini salutistici, poiché il vino è parte integrante della dieta mediterranea, i cui benefici sono riconosciuti da tutto il mondo scientifico».


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01/09/2009 15:14:00
2) Il vero problema non è l'abuso di alcol, ma di droghe...
Caro Alberto, leggo tra gli interessanti articoli da te pubblicati questa ulteriore bagarre tra varie istituzioni pubbliche e private in merito al "famelico" problema del tasso alcolemico, tutti si schierano a favore o contro lo 0,5 addirittura proponendo misure coercitive da proibizionismo inibendo ad alcune categorie di patentati addirittura di avvicinarsi a un mezzo bicchiere di vino buono! Come sempre in Italia si sollevano polveroni per coprire ben altro. Mi chiedo se per caso chi parla ed editta tali sentenze è davvero, come lo faccio io settimanalmente attraverso il volontariato nel soccorso sanitario, a contatto con realtà legate all'alcolismo o meglio direi alla tossicodipendenza. Sì, mi riferisco proprio a questo ultimo termine per definire che il vero problema, quello più grave, ma che evidentemente viene volutamente trascurato, è che la quasi totalità di incidenti stradali o situazioni a rischio per la propria e altrui salute sono sempre legate a cocktail di stimolanti, droghe più o meno sintetiche unite, ma non sempre, ad altrettante "bombe" di liquori, che già assunti da soli giustificherebbero una maggior attenzione, soprattutto in un target giovane... Ricordiamoci che la patente si prende a 18 anni ma le sbornie o gli sballi oggi sono all'ordine del giorno anche in adolescenti. Detto questo, mi auguro che tutte le iniziative che si prenderanno portino a risultati concreti e contribuiscano a salvare la vita di tanti giovani, ma anche quella di tante famiglie che direttamente o indirettamente si ritrovano vittime di questa situazione (quanti morti innocenti ci sono state a causa di guidatori "tossici"), il tutto senza però penalizzare chi fa un uso moderato e consapevole di un buon bicchiere di vino o di un bicchierino a fine pasto di uno dei tradizionali liquori che, ripeto sempre con la moderazione, non possono creare disagio ad alcuno.


01/09/2009 15:14:00
1) Il vero problema non è l'abuso di alcol, ma di droghe...
Caro Alberto, leggo tra gli interessanti articoli da te pubblicati questa ulteriore bagarre tra varie istituzioni pubbliche e private in merito al "famelico" problema del tasso alcolemico, tutti si schierano a favore o contro lo 0,5 addirittura proponendo misure coercitive da proibizionismo inibendo ad alcune categorie di patentati addirittura di avvicinarsi a un mezzo bicchiere di vino buono! Come sempre in Italia si sollevano polveroni per coprire ben altro. Mi chiedo se per caso chi parla ed editta tali sentenze è davvero, come lo faccio io settimanalmente attraverso il volontariato nel soccorso sanitario, a contatto con realtà legate all'alcolismo o meglio direi alla tossicodipendenza. Sì, mi riferisco proprio a questo ultimo termine per definire che il vero problema, quello più grave, ma che evidentemente viene volutamente trascurato, è che la quasi totalità di incidenti stradali o situazioni a rischio per la propria e altrui salute sono sempre legate a cocktail di stimolanti, droghe più o meno sintetiche unite, ma non sempre, ad altrettante "bombe" di liquori, che già assunti da soli giustificherebbero una maggior attenzione, soprattutto in un target giovane... Ricordiamoci che la patente si prende a 18 anni ma le sbornie o gli sballi oggi sono all'ordine del giorno anche in adolescenti. Detto questo, mi auguro che tutte le iniziative che si prenderanno portino a risultati concreti e contribuiscano a salvare la vita di tanti giovani, ma anche quella di tante famiglie che direttamente o indirettamente si ritrovano vittime di questa situazione (quanti morti innocenti ci sono state a causa di guidatori "tossici"), il tutto senza però penalizzare chi fa un uso moderato e consapevole di un buon bicchiere di vino o di un bicchierino a fine pasto di uno dei tradizionali liquori che, ripeto sempre con la moderazione, non possono creare disagio ad alcuno.




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