Riportiamo da Ansa.it
'
Il crollo dei prezzi alla stalla e la mancanza di sostegni concreti da parte di Bruxelles fa salire sulle barricate i produttori europei del latte, spingendo i francesi a proclamare già oggi lo sciopero della produzione, seguiti a ruota dagli italiani che incroceranno le braccia a partire da oggi.
La mobilitazione è stata decisa al termine della riunione del direttivo dell'European Milk Board a Parigi, all'interno del quale siede in rappresentanza dell'Italia Roberto Cavaliere, responsabile nazionale per il latte di Copagri e presidente dell'associazione produttori latte della pianura Padana. La protesta proseguirà inoltre nei prossimi giorni, fa sapere Cavaliere, con una serie di azioni che porteranno di nuovo i trattori in coda sulle strade italiane, per sfociare nel blocco delle frontiere già la prossima settimana, in compagnia dei colleghi francesi e tedeschi.
Da oggi, dunque, stop al conferimento all'industria del latte; dopo la mungitura il latte sarà versato nelle vasche di stoccaggio e poi smaltito. C'é il rischio che i consumatori non trovino più a breve il latte sugli scaffali dei bar e supermercati. «Siamo pronti anche a questo - afferma Roberto Cavaliere -, se non verranno accolte le richieste dei produttori del latte per uscire dalla crisi rivolte la scorsa settimana al commissario Ue all'agricoltura Mariann Fischer Boel».
I produttori hanno espresso al commissario la loro contrarietà agli indennizzi sullo stoccaggio del latte in polvere e burro, richiesto un cambiamento radicale nell'Ocm latte che deve essere più flessibile e adattarsi alla domanda, e lanciato la proposta di un piano di riequilibrio della produzione attualmente in surplus, remunerando con 5 centesimi al litro i produttori che si impegnano a ridurre la produzione per due anni.
«In questo modo - sostiene Cavaliere - si potrebbe riequilibrare il mercato senza dover abbandonare delle quote, ed entro il prossimo dicembre i prezzi del latte al produttore potrebbero riavvicinarsi ai 40 centesimi il litro». Negli ultimi sei mesi il prezzo alla stalla è precipitato del 40% creando serie difficoltà ai produttori che lamentano anche alti oneri d'esercizio. «Questo significa - rileva Coldiretti Brescia - che rischiano di perdere il posto di lavoro gli occupati, i lavoratori autonomi e salariati delle migliaia di aziende zootecniche che producono latte in Italia».
Cristina Latessa
Ansa.it
”