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Uno yogurt al giornocontro diabete e obesità

Secondo gli esperti della Società italiana di diabetologia, la flora intestinale influenza il peso e protegge dal diabete. I fermenti lattici si possono introdurre attraverso yogurt o simili, ma è utile anche favorirne lo sviluppo mangiando cibi ricchi di fibre provenienti da frutta e verdura

 
19 ottobre 2009 | 10:11

Uno yogurt al giornocontro diabete e obesità

Secondo gli esperti della Società italiana di diabetologia, la flora intestinale influenza il peso e protegge dal diabete. I fermenti lattici si possono introdurre attraverso yogurt o simili, ma è utile anche favorirne lo sviluppo mangiando cibi ricchi di fibre provenienti da frutta e verdura

19 ottobre 2009 | 10:11
 

 Uno yogurt al giorno è un aiuto efficace contro obesità e diabete. Come riporta Corriere.it, secondo gli esperti, radunati al congresso Panorama diabete della Società italiana di diabetologia di Riccione, la flora intestinale influenza il peso sulla bilancia e protegge dal diabete.

Una recente ricerca finlandese, ha scoperto che i batteri che stazionano nell'intestino fin dalla prima infanzia condizionano il peso dei bambini. Marko Kalliomaki, dell'università di Turku in Finlandia, ha studiato 49 bimbi valutandone la flora batterica intestinale a un anno di vita; dopo 6 anni ha rivisto i piccoli e ha scoperto che quelli in cui abbondavano i probiotici (i famosi bifidobatteri che si trovano anche nello yogurt) pesavano in media 4 chili di meno rispetto ai coetanei che da neonati avevano l'intestino più ricco di batteri "cattivi", come lo stafilococco.

«Credevamo che la flora intestinale avesse effetto solo a livello locale, proteggendo il colon da tumori e malattie infiammatorie croniche: non è così. - spiega Rosalba Giacco, relatrice alla sessione del convegno su alimentazione e diabete e ricercatrice all'Istituto di Scienze dell'Alimentazione del Cnr di Avellino - I fermenti lattici infatti producono acido acetico, propionico e butirrico: i primi due vanno nel sangue e da qui nel fegato, dove regolano la produzione epatica di glucosio e grassi come colesterolo e trigliceridi; il butirrico invece resta nell'intestino a 'nutrire” le cellule dell'epitelio».

Quando la flora "buona" scarseggia gli effetti si fanno sentire anche altrove: «I batteri cattivi producono tossine che favoriscono l'infiammazione e l'aterosclerosi, riducono l'attività dell'insulina e promuovono la sintesi di colesterolo e trigliceridi», dice Giacco. Così non stupisce scoprire che negli obesi la flora intestinale è molto diversa rispetto a quella dei magri e che perdendo peso anche i batteri nell'intestino si modificano. «I batteri intestinali buoni regolano l'assorbimento dell'energia dagli alimenti: riducono del 2 per cento l'introito energetico, e ciò nell'arco di anni può fare la differenza fra essere normopeso o sovrappeso - continua la ricercatrice -. Inoltre, i probiotici hanno anche effetto stimolante su ormoni intestinali che portano a un aumento del senso di sazietà, e quindi a mangiare di meno». 

I fermenti lattici si possono introdurre da soli attraverso yogurt o simili, ma è utile anche favorirne lo sviluppo mangiando cibi adatti: per lo più si tratta di fibre provenienti da frutta e verdura. «Le fibre favoriscono la crescita dei batteri buoni al posto dei cattivi, che invece proliferano se si mangia molta carne o altri prodotti di origine animale. - spiega Giacco - Purtroppo anche in Italia abbiamo un po' perso le sane abitudini della dieta mediterranea e consumiamo meno fibre rispetto al passato: ora siamo più o meno allineati ai consumi europei, che variano fra i 3 e gli 11 grammi di fibre al giorno. Poche: è bene aumentare l'introito di frutta, verdura, cereali, pasta e pane integrali, oltre che di prodotti come lo yogurt che contengono fermenti lattici. Serve a prevenire l'obesità e quindi il diabete, ma anche tumori, malattie cardiovascolari e molte malattie croniche intestinali».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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