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La spumantistica italiana di qualità diventa Talento con la Cantina Rotari

La regione trentina è conosciuta come il cuore della spumantistica di qualità in Italia. Claudio Rizzoli, amministratore delegato di Rotari, è stato nominato presidente dell’Istituto Talento Italiano, un'associazione di aziende che raggruppa al momento 13 fra le più importanti case spumantistiche

 
22 novembre 2009 | 15:50

La spumantistica italiana di qualità diventa Talento con la Cantina Rotari

La regione trentina è conosciuta come il cuore della spumantistica di qualità in Italia. Claudio Rizzoli, amministratore delegato di Rotari, è stato nominato presidente dell’Istituto Talento Italiano, un'associazione di aziende che raggruppa al momento 13 fra le più importanti case spumantistiche

22 novembre 2009 | 15:50
 

Il Trentino è conosciuto come il cuore della spumantistica di qualità in Italia. Questa terra può contare non solo sulla straordinaria bellezza del territorio ma anche su alcune specifiche caratteristiche, come l'escursione termica e l'esposizione dei vigneti ai piedi delle Dolomiti, che ne fanno da molti anni una zona particolarmente vocata per la lavorazione dello Chardonnay e del Pinot nero che insieme costituiscono le uve del Talento Rotari.

La Cantina Rotari ha cominciato la sua avventura negli anni Settanta e in pochi decenni è divenuta una delle prime firme della spumantistica italiana di eccellenza. Alla cura assidua con la quale sono coltivati i vigneti, alla ricerca delle migliori partite di uva e alla vendemmia svolta esclusivamente a mano sono unite l'esperienza e la competenza di un team di enologi e le più moderne tecniche enologiche.

 Oggi conta ben 1500 soci, un fatturato consolidato per il 2008 di quasi 140 milioni di euro, una quota di esportazione pari al 73% (soprattutto Usa, Germania e Scandinavia), 40 milioni di bottiglie prodotte lo scorso anno e 3.500 ettari vitati.

L'attenzione per questi aspetti porta alla produzione di un Talento di particolare raffinatezza e suggestione. La specificità del suo territorio è sottolineata dall'appartenenza al disciplinare Trento Doc, denominazione che raggruppa i migliori Talento di questa regione viticola.

 La Cantina Rotari, collocata all'interno della suggestiva 'Cittadella del Vino” di Mezzocorona, è stata inaugurata nel 1997 e ha rappresentato fin da subito il biglietto da visita dell'azienda. Rotari oggi commercializza oltre 2,5 milioni di bottiglie.

La principale caratteristica di tutti i Rotari Talento Trentodoc è l'eleganza. Essa nasce dalla capacità di armonizzare la freschezza e le note floreali della cuvèe con la morbidezza ed i sentori di crosta di pane date dai lunghi affinamenti.

I Rotari Talento Trentodoc sono proposti in quattro tipologie: Cuvée 28, Rosè, Riserva e, da ultimo, Flavio, la super riserva con oltre 5 anni di invecchiamento, che rappresenta l'eccellenza di tutta la produzione spumantistica della Cantina Rotari.

Claudio RizzoliClaudio Rizzoli (nella foto), amministratore delegato di Rotari, è stato recentemente nominato presidente dell'Istituto Talento Italiano, un'associazione di aziende costituita il 15 luglio 2009 e raggruppa al momento 13 fra le più importanti case spumantistiche italiane. Talento identifica l'eccellenza della produzione di bollicine italiane con il Metodo Classico. La menzione"Talento”, infatti,  è riservata dal 2005 esclusivamente a vini spumanti ottenuti con la rifermentazione in bottiglia, da sole uve Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco certificate Doc, e con un minimo di 15 mesi di affinamento sui lieviti. Rotari è socio fondatore dell'Istituto Talento Italiano.

Cosa dobbiamo aspettarci da questa nomina? «L'idea di recuperare il concetto di Talento nasce in azienda - ha risposto Rizzoli - e abbiamo scelto fin da subito di confrontarci con le altre realtà e con gli operatori della spumantistica italiana. La questione è fortemente legata al concetto di marketing soprattutto verso i mercati esteri dove, secondo noi, servirebbe maggiore chiarezza nei confronti del consumatore. Al Vinitaly abbiamo preso i primi contatti con i produttori dell'Alto Adige, del Trentino, Veneto e Alta Langa e manifestato i nostri intenti. Alcune zone, come la Franciacorta, si sono autoescluse per vincoli legati ai singoli disciplinari».

 L'impegno è stato quello, fin da subito, di indicare il marchio Talento sulle etichette e di preparare la forza vendita a questo nuovo 'brand”. Il marchio Talento era in passato di proprietà privata fino al passaggio, nel 2004, al ministero dell'agricoltura che ha pensato bene di proteggerlo, anche a livello europeo, attraverso un apposito decreto. Si sono dunque fissati i parametri obbligatori per le aziende che desideravano aderire.

«Ecco dunque che con Talento - ha continuato Rizzoli - è venuto a crearsi un marchio ombrello, una piattaforma comune, che ha già mosso i primi passi presentandosi alle fiere di settore come Prowein e Vinitaly: da qui è arrivata la conferma che 'piccoli” non è bello».

Il marchio Talento riesce oggi a riunione aziende che immettono sul mercato 20/25 milioni di bottiglie: «La massa critica - ha concluso Rizzoli - non è ancora sufficiente per raggiungere gli obiettivi prefissati. Dovremo arrivare almeno a 40 e poi 80 milioni di bottiglie,andando a includere, eventualmente, anche quelle numerose zone ritenute oggi orfane di un marchio vero e proprio».

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