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Ricotta di bufala campana verso la Dop Pubbicata la domanda su Gazzetta Ue

La domanda di riconoscimento come Dop della ricotta di bufala campana è stata pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue. Bisognerà attendere sei mesi, come prevede la normativa comunitaria, prima che la ricotta di bufala campana sia iscritta ufficialmente nel registro europeo delle Dop e Igp

 
30 ottobre 2009 | 18:10

Ricotta di bufala campana verso la Dop Pubbicata la domanda su Gazzetta Ue

La domanda di riconoscimento come Dop della ricotta di bufala campana è stata pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue. Bisognerà attendere sei mesi, come prevede la normativa comunitaria, prima che la ricotta di bufala campana sia iscritta ufficialmente nel registro europeo delle Dop e Igp

30 ottobre 2009 | 18:10
 

 La domanda di riconoscimento come Dop della ricotta di bufala campana è stata pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea  (serie C 260/43 ) . Bisognerà attendere sei mesi, così come prevede la normativa comunitaria, per consentire a tutti gli Stati membri di presentare opposizione, prima che la ricotta di bufala campana sia iscritta ufficialmente nel registro europeo delle Dop e Igp.

Le peculiarità della ricotta di bufala campana sono strettamente determinate dalla qualità delle materie prime: siero, panna fresca di siero e latte di bufala che, soltanto se prodotte nell'areale di produzione, possono vantare caratteristiche superiori rispetto a quelle ottenute in altre zone. Le caratteristiche orografiche, geopedologiche e macroclimatiche dell'area delimitata  sono i fattori che più di ogni altro contribuiscono a conferire alle essenze foraggere che caratterizzano gli erbai, e di conseguenza, al latte e quindi al siero con cui si ottiene la ricotta di bufala campana Dop, quelle caratteristiche organolettiche, gustative e di sapidità che rendono unica e riconoscibile.

Il legame con l'origine geografica dipende dalla capacità dei produttori di ottenere siero che mantenga, nei limiti della inevitabile diversità, le caratteristiche originarie del latte. La scelta di usare solo siero dolce, quindi non fermentato, derivante dalla rottura del coagulo di latte di bufala fresco, è la condizione per poter trasferire nella Ricotta le caratteristiche del latte, a loro volta legate imprescindibilmente al territorio di origine.

«La ricotta di bufala campana - ha commentato il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestal Luca Zaia, fa parte della storia e della tradizione del  settore lattiero caseario, un simbolo della nostra agricoltura e del patrimonio di tipicità che i nostri territori sanno esprimere. La tipicità e l'eccellenza di questo prodotto sta anche nel suo legame con il territori e con gli agricoltori che sono i custodi della lavorazione della Ricotta di Bufala Campana, il fattore umano diventa quindi indispensabile per mantenere solido questo legame ed attraverso esso ottenere un prodotto unico».

Sempre nella Gazzetta Ufficiale Europea di oggi è stata pubblicata l'approvazione della modifica al disciplinare del recorino romano, che riguardava in particolare l'esplicitazione della parte relativa alla designazione e alla presentazione del prodotto all'atto dell'immissione al consumo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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