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Quando i distillati incontrano la frutta Dall'Anag un focus sulla “mela”

L’Associazione nazionale assaggiatori di grappa nella sua ormai trentennale attività ha portato la sua attenzione ben oltre il “pianeta grappa “. Ha quindi approfondito, e fatto approfondire, la conoscenza della acquavite d’uva ed ora sta portando la sua attenzione alle acquaviti di frutta

 
26 dicembre 2009 | 11:46

Quando i distillati incontrano la frutta Dall'Anag un focus sulla “mela”

L’Associazione nazionale assaggiatori di grappa nella sua ormai trentennale attività ha portato la sua attenzione ben oltre il “pianeta grappa “. Ha quindi approfondito, e fatto approfondire, la conoscenza della acquavite d’uva ed ora sta portando la sua attenzione alle acquaviti di frutta

26 dicembre 2009 | 11:46
 

L'Associazione nazionale assaggiatori di grappa, seguendo con attenzione l'evoluzione sia dei sistemi di produzione nonchè le innovazioni tecniche e le modifiche sensoriali con particolare cura alle preferenze dei consumatori, nella sua ormai trentennale attività ha portato la sua attenzione ben oltre il 'pianeta grappa '. Ha quindi approfondito, e fatto approfondire, la conoscenza della acquavite d'uva che ora ha una diffusione ed una piacevolezza pressoché pari alla sua nobile genitrice, ed ora sta portando la sua attenzione alle acquaviti di frutta.

Questo prodotto ha una diffusione soprattutto europea, ma in ambito italiano la sua produzione è pressoché limitata alla regione del Trentino Alto Adige. L'Anag già da alcuni anni ha inserito nel concorso internazionale Acquaviti d'oro una sezione dedicata alle acquaviti di frutta e questo ha dato modo di osservare come i distillatori italiani di frutta si classifichino fra i migliori d'Europa.

Dallo stesso osservatorio risulta evidente che la sua gradevolezza, oltre che la vastità della gamma dei profumi e delle caratteristiche organolettiche derivanti dai diversi frutti che possono essere distillati, sta conquistando una vasta cerchia di consumatori anche nel nostro paese. Allora perché non cominciare a trattare questo argomento e, innanzitutto, a parlare del frutto per eccellenza: la mela?

In questa ottica si è di recente svolto un breve master: la sezione di Bergamo, una fra le più attive in Italia, ha descritto ed eseguito vari assaggi di mele, una decina di qualità fra le più note (la Golden Delicius, la Stark, la Modì, la Fuji, la Renetta, la Granny smith, la Morgendufth, La Pinklady, la Royal Gala e la Annurca); a queste degustazioni sono state abbinate varie ricette con mele preparate dallo chef Gigi Moro (fra i quali, risotto con speck e mele, torte varie di mele); ed infine è stata l'occasione per parlare delle diverse bevande alcoliche ed acquaviti derivanti dalle mele.

Dalla fermentazione del succo di mela deriva innanzitutto il sidro. La produzione ed il consumo più elevati vengano riscontrati nel Regno Unito, nella vicina Francia e sta prendendo piede anche negli Stati Uniti. In Italia la sua produzione è del tutto marginale poiché storicamente è sempre stata data la precedenza alla produzione di vino dall'uva. Esiste poi l'acquavite di mela. Ottime acquaviti dalla distillazione delle mele vengono prodotte, come già detto innanzi, nel territorio del Trentino Alto Adige ed ai degustatori presenti ne sono state offerte in degustazione due giovani ed una invecchiata. Infine, dalle mele, sappiamo che deriva il Calvados. E' ottenuto nella regione della Normandia dalla distillazione del sidro.

Il distillato viene poi fatto invecchiare con metodo e sistemi secolari in uso in questa regione francese. La qualità delle mele, scelte fra le categorie dolce, amara, dolce-amara e acidula, la loro sapiente miscelazione, il pregio delle botti ed il più o meno lungo periodo di invecchiamento sono tutti elementi che determinano la qualità di un Calvados.

La serata in questione è stata solamente un preludio al preciso intendimento dell'Anag di studiare ed approfondire il tema ed ci sarà sicuramente modo di parlarne più ampiamente anche su queste pagine.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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