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Novità per le Denominazioni L'insalata di Lusia è Igp

Da oggi c’è ufficialmente una nuova Igp veneta: è l’insalata di Lusia. Pubblicato nella Gazzetta ufficiale il Regolamento 1137, firmato dal commissario Mariann Fischer Boel. Approvate anche le modifiche da parte della Commissione europea al disciplinare di produzione della Dop Bitto

 
26 novembre 2009 | 12:25

Novità per le Denominazioni L'insalata di Lusia è Igp

Da oggi c’è ufficialmente una nuova Igp veneta: è l’insalata di Lusia. Pubblicato nella Gazzetta ufficiale il Regolamento 1137, firmato dal commissario Mariann Fischer Boel. Approvate anche le modifiche da parte della Commissione europea al disciplinare di produzione della Dop Bitto

26 novembre 2009 | 12:25
 

Da oggi c'è ufficialmente una nuova Indicazione geografica protetta per le produzioni orticole del Veneto. è l'insalata di Lusia Igp, per la quale nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 311 è stato pubblicato il Regolamento 1137, firmato dal commissario Mariann Fischer Boel, che autorizza la registrazione della denominazione. Approvate anche le modifiche da parte della Commissione europea al disciplinare di produzione della Dop Bitto.

L'insalata di Lusia si coltiva nella regione Veneto e interessa i comuni di Lusia, Badia Polesine, Lendinara, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Villanova del Ghebbo e Rovigo, nonché di Barbona, Vescovana e Sant'Urbano in provincia di Padova. è apprezzata dal consumatore per la leggerezza del cespo, per la sua buona conservazione, per l'assenza di fibrosità, per la croccantezza delle foglie giovani, fresche e turgide e per il suo gusto dovuto ad una naturale sapidità. Caratteristiche che derivano direttamente dalla zona di produzione grazie alla presenza di terreni fertili sciolti ricchi di sali minerali, all'umidità atmosferica e alla presenza di acqua costante lungo i canali.

Il Bitto, formaggio simbolo della realtà casearia lombarda, prodotto in provincia di Sondrio, nonché negli alpeggi dei territori limitrofi di alcuni comuni in provincia di Bergamo e di Lecco, ha ottenuto la denominazione di qualità nel 1996. è uno dei formaggi più legati al territorio d'origine e alla sua storia, prodotto esclusivamente in alpeggio con latte crudo di una sola mungitura proveniente dai bovini ed eventualmente caprini al pascolo. è grasso a pasta cotta, di dimensioni medio-grandi con superficie liscia e caratteristico scalzo concavo a spigoli vivi. La pasta ha una struttura compatta con occhiatura rada di pernice e colore tendente al giallo paglierino. La maturazione minima è di settanta giorni ma la stagionatura di questo formaggio può protrarsi anche per diversi anni, senza alternarne le caratteristiche organolettiche e strutturali. Il sapore del Bitto nell'anno di produzione è dolce, la consistenza della pasta è burrosa e solubile. Con la stagionatura il sapore diventa più intenso, la consistenza più asciutta e la pasta lascia percepire una lieve granulosità. Il Bitto presenta aromi particolare che derivano dalle erbe pascolate.

«Il riconoscimento Igp all'Insalata di Lusia e le modifiche al disciplinare della Dop Bitto - ha commentato il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia - tese a una maggiore puntualizzazione sulle tecniche produttive artigianali del formaggio e a una fotografia corretta della zona di produzione, sono la dimostrazione dell'attenzione dell'Unione europea verso le tipicità e la qualità agroalimentare del nostro Paese. Con l'insalata di Lusia i prodotti Dop e Igp del nostro Paese diventano 187, confermando il primato dell'Italia in Europa per l'eccellenza e la qualità in campo agroalimentare».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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