All'insegna dell'enogastronomia si è rinsaldato ancora una volta il gemellaggio tra Bergamo e la città spagnola di Gandia, nota per il piatto tipico denominato 'fideuà”, una sorta di paella nella quale il riso è sostituito da spaghettini corti.
Un quotato ristorante di Gandia, il Toni Galo (titolare Antonio Verdù, a sinistra nella foto, e cuoco Karlos Escoto, a destra nella foto), ha proposto la sua cucina in una serata all'Agnello d'Oro di Bergamo Alta, di cui è titolare Pino Capozzi (al centro nella foto), il noto cuoco-imprenditore che al Festival gastronomico di Gandia ha per molti anni rappresentato la cucina italiana e bergamasca, riscuotendo importanti riconoscimenti.
Oltre alla fideuà di Gandia, il cuoco spagnolo ha cucinato una ricetta (riso con carne di piccione e funghi) messa a punto per ricordare, nel 2010, il quinto centenario della nascita di San Francesco Borgia, nato a Gandia nel 1510 e morto a Roma nel 1572.
Il gemellaggio – che ha avuto il patrocinio dell'Ascom Bergamo – è continuato con una seconda serata al ristorante Cadei di Villongo, dove il titolare Roberto Gambirasio ha fatto lezione al collega spagnolo, insegnandogli le ricette di polenta, casoncelli e brasato. Agli ospiti spagnoli, tra cui giornalisti e operatori tv, sono stati consegnati un diploma di merito dell'Ascom e alcune pubblicazioni donate dal sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, mentre a Pino Capozzi sono stati donati omaggi del sindaco di Gandia, tra cui la preziosa medaglia commemorativa in onore di San Francesco Borgia, gloria della città spagnola.
Da sinistra: Antonio Verdù, Pino Capozzi, Karlos Escoto con davanti il piatto della 'fideuà”