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Mille metri quadrati di mostra per celebrare il lavoro del "Divino"

Al Castello Sforzesco di Milano (15 marzo-15 maggio 2010) si terrà la mostra Storiæ d’Italia, Gualtiero Marchesi e la grande Cucina italiana: mille metri quadrati di esposizione in cui sarà messa in scena la storia di un cuoco che non ha mai separato la vita dalla carriera, con anche dimostrazioni

 
09 dicembre 2009 | 11:30

Mille metri quadrati di mostra per celebrare il lavoro del "Divino"

Al Castello Sforzesco di Milano (15 marzo-15 maggio 2010) si terrà la mostra Storiæ d’Italia, Gualtiero Marchesi e la grande Cucina italiana: mille metri quadrati di esposizione in cui sarà messa in scena la storia di un cuoco che non ha mai separato la vita dalla carriera, con anche dimostrazioni

09 dicembre 2009 | 11:30
 

Gualtiero MarchesiSi vanno chiarendo i dettagli sulla mostra dedicata a Gualtiero Marchesi (nella foto), il 'Cuoco” italiano per eccellenza, quello che decine di stellati riconoscono come una guida insostituibile.

Mille metri quadrati di mostra e di di-mostrazioni
Storiæ d'Italia, Gualtiero Marchesi e la grande Cucina italiana, programmata tra il 15 marzo e il 15 maggio del 2010, sarà una mostra grande anche nello spazio a elle, ricavato all'interno del Castello Sforzesco di Milano. Mille metri quadrati in cui mettere in scena la storia di un cuoco che non ha mai separato la vita dalla carriera. Marchesi ha, anzi, mescolato il più possibile ciò che amava con ciò che andava facendo. Un esempio su tutti è la musica che da passione familiare è entrata, attraverso le famose sette pennellate, equivalenti alle sette note, nella costruzione e nella presentazione dei menu.
 
Una parte statica
Nella sua parte statica, la mostra affronterà come un viaggio il cammino del cuoco. In questo caso, non si tratta di una metafora banale, perché Marchesi non ha mai puntato a una cucina ricercata, ma alla ricerca in cucina. Il che significa uniformare la propria condotta su alcuni principi certi, inderogabili, gli stessi che guidano lo svolgimento del percorso espositivo.

In primo luogo, la conoscenza delle tecniche e degli strumenti che nulla vale se non si riconosce nel rispetto della materia., usata nelle preparazioni. Un rispetto che è la diretta conseguenza dell'amore per i frutti della natura., riconoscibili solo se si mostra un vero interesse per i territori abitati dagli uomini, dagli animali e dalle piante, caratterizzati da tradizioni e consuetudini che insieme creano un senso di appartenenza.
 
Parte dinamica
Nella sua parte dinamica, la mostra muta in di-mostrazione, offrendo accanto all'icona e al discorso sulla cucina anche la liturgia, i gesti che le sono propri. In particolare, i visitatori potranno rendersi conto dal vivo quali siano i diversi tagli di carne, presentati e nominati correttamente, oltre a capire in che modo si esegue un trancio, rispettando la disposizione delle fibre.

La stessa esperienza sarà ripetuta anche per il tonno. Un altro argomento pratico riguarda le erbe di campo con tutte le informazioni utili per riconoscerle e cucinarle. Non mancherà, infine, il complesso tema degli abbinamenti tra cibo e vino.

Intervista rilasciata il 25 ottobre 2009.
 


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