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Il ritorno al vuoto a rendere diventa proposta di legge

Presentata ufficialmente il 1° dicembre a Roma la prima proposta di legge sulla reintroduzione del vuoto a rendere. L’obiettivo è promuovere l'utilizzo di contenitori in vetro a rendere in particolare per le bevande del canale Horeca, mediante l’istituzione di filiere di recupero degli imballaggi

 
14 dicembre 2009 | 12:46

Il ritorno al vuoto a rendere diventa proposta di legge

Presentata ufficialmente il 1° dicembre a Roma la prima proposta di legge sulla reintroduzione del vuoto a rendere. L’obiettivo è promuovere l'utilizzo di contenitori in vetro a rendere in particolare per le bevande del canale Horeca, mediante l’istituzione di filiere di recupero degli imballaggi

14 dicembre 2009 | 12:46
 

Dalla crisi si esce anche parlando la lingua dell'ambiente, del riutilizzo, del risparmio energetico e del recupero di antichi e virtuosi sistemi che la cultura del consumismo aveva fatto decadere. Ne è convinta Italgrob – Federazione italiana grossisti e distributori di bevande – che, come riporta Beverfood.com, con il progetto Vetro indietro, si è fatta promotrice di una proposta di rilancio del vuoto a rendere in Italia destinata a favorire la ripresa dell'intera filiera del comparto Horeca , e contribuire nel contempo sensibilmente alla risoluzione di problematiche socio-ambientali come la gestione e lo smaltimento dei rifiuti e l'impatto ambientale delle materie plastiche.

Firmata dall'onorevole Antonio Mazzocchi, questore della Camera dei deputati, e dall'onorevole Fabio Gava, membro della 10ª Commissione Attività produttive, Commercio e turismo, la proposta è stata presentata ufficialmente, nella sala Mercede della Camera. Alla presentazione hanno preso parte, oltre a Mazzocchi e Gava, il presidente del Comitato Vetro indietro Giuseppe Cuzziol; Annunziato Cirino Grocchia di Legambiente; Aldo Maria Cursano, Vice Presidente Vicario di Fipe Confcommercio; Riccardo Szumski, Presidente Savno; Stefano Rossi, LCA e Federico Sannella di Birra Peroni.

L'obiettivo di questa proposta è quello di promuovere e stimolare il ritorno volontario all'utilizzo di contenitori in vetro 'a rendere” in particolare per le bevande destinate al canale Horeca, mediante l'istituzione di vere e proprie filiere di recupero degli imballaggi, la creazione di sistemi di cauzioni più moderni, ma soprattutto l'incentivo, per i soggetti aderenti, di sgravi fiscali sulla Tarsu e dilazioni di pagamento dell'Iva.

Un progetto che consentirebbe inoltre all'Italia di adeguarsi progressivamente agli standard europei, dove il vuoto a rendere è una realtà ormai da tempo consolidata. Nel corso dell'incontro sono stati presentati i primi dati del progetto pilota di sperimentazione sul territorio promossa dal Comitato Vetro indietro e attuata da Savno, in alcuni comuni del trevigiano, e i risultati dell'analisi realizzata dall'Università Ca' Foscari Venezia che ha consentito di individuare e calcolare i benefici ambientali connessi in particolare al 'riuso” delle bottiglie in vetro.

Il progetto pilota attuato da Savno coinvolge più di 30 esercizi nell'area test del Comune di Conegliano Veneto (Tv) tra bar e ristoranti, ai quali sono stati consegnati, in base alle esigenze e alla disponibilità di spazi, contenitori carrellati della volumetria di 240 litri in numero variabile da 1 a 4. Alla consegna del kit, i soggetti aderenti hanno sottoscritto un protocollo d'intesa nel quale sono descritte le finalità del progetto, la durata e gli impegni da mantenere dalle parti. Ogni contenitore per la raccolta è personalizzato con il logo dell'iniziativa e con un codice a barre identificativo che consente il monitoraggio della produzione dei singoli partecipanti.Nella prima fase di ricognizione, il servizio prevede la raccolta con frequenza settimanale degli imballaggi in vetro (CER 15 01 07), e cioè tutto il vetro a perdere prodotto (Vap). Nel periodo dal 1 agosto al 2 novembre sono stati rilevati n. 340 svuotamenti, per un peso complessivo rilevato all'impianto di destinazione pari a: 13.660 kg. Al termine della fase operativa sperimentale, previsto per dicembre 2009, verrà valutata, anche attraverso un confronto con i dati di fornitura, l'effettiva riduzione in quantità di vetro ed il conseguente vantaggio economico e ambientale, quantificando la relativa riduzione in tariffa che verrebbe applicata nel caso di attivazione di un sistema di vuoto a rendere, ad incentivo dell'iniziativa.

«La riduzione dell'impatto ambientale – ha spiegato Federico Sannella, direttore delle Relazioni esterne di Birra Peroni e rappresentante del pool di aziende partner del Comitato Vetro indietro - rientra pienamente nella ambito delle priorità di sviluppo sostenibile che l'azienda si è posta. Da tempo Birra Peroni commercializza birra in contenitori a rendere, siamo quindi stati da subito attivi nel portare avanti questa iniziativa in cui crediamo fortemente». «Dai dati esaminati e presentati oggi emerge chiaramente come l'applicazione di sistemi di riutilizzo degli imballaggi sia sostanzialmente positivo in termini di consumi energetici ed emissioni di gas serra – ha concluso Giuseppe Cuzziol, presidente di Italgrob e del Comitato Vetro indietro – e il Comitato, che rappresenta l'intera filiera, è convinto che possa giovare anche al rilancio e alla ripresa di un settore come il nostro, particolarmente colpito dalla crisi dei consumi».

Fonte: Beverfood.com


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