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L’Onav riparte alla grande A Pechino per la formazione

Partita alla grande la nuova presidenza Onav. In un colloquio con il neopresidente Giorgio Calabrese è emersa l’enorme carica d’entusiasmo che caratterizza i primi giorni di attività. Fra gli obiettivi principali ci sono la formazione, il bere consapevole e il ruolo scientifico dell'associazione

di Salvatore Longo
06 marzo 2010 | 17:15
L’Onav riparte alla grande A Pechino per la formazione
L’Onav riparte alla grande A Pechino per la formazione

L’Onav riparte alla grande A Pechino per la formazione

Partita alla grande la nuova presidenza Onav. In un colloquio con il neopresidente Giorgio Calabrese è emersa l’enorme carica d’entusiasmo che caratterizza i primi giorni di attività. Fra gli obiettivi principali ci sono la formazione, il bere consapevole e il ruolo scientifico dell'associazione

di Salvatore Longo
06 marzo 2010 | 17:15
 



Partita alla grande la nuova presidenza Onav. In un colloquio con il neopresidente Giorgio Calabrese (nella foto) è emersa l'enorme carica d'entusiasmo che caratterizza i primi giorni di un'attività che ci si augura si sviluppi per molto tempo oltre il primo quadriennio. Infatti, in questo come in altri settori un solo mandato è insufficiente per realizzare programmi da articolare sul lungo periodo e svolgere per fasi successive. Presidenza e gruppi dirigenti devono essere stabili pur adeguandosi ai mutamenti determinati proprio dalla completa attuazione del primo punto del programma: sviluppare l'associazione in tutte le aree in cui ancora non è presente o lo è in modo nominale o decisamente inferiore alle potenzialità della zona. Senza naturalmente smettere di incrementare le regioni in cui l'Onav è già una realtà vigorosa. Un gruppo dirigente stabile, ma non statico.

Giorgio CalabreseAbbiamo chiesto a Giorgio Calabrese - siracusano d'origine, astigiano ormai da anni, uomo quindi che sintetizza la fantasia e l'entusiasmo siciliani con la ponderatezza piemontese - cosa lo abbia spinto, pur essendo già impegnato su molti fronti professionali, a buttarsi in questa avventura certamente di prestigio, ma di grande impegno. Splendida la risposta: «L'amore per il vino in un momento in cui va sì difeso con intelligenza, ma va anche spiegato in modo corretto». E in questo concetto vengono fuori il nutrizionista e l'uomo di scienza. Il vino, ha spiegato, «è un alimento e come tale va trattato sapendo che un uso moderato è utile sotto molti aspetti, ma l'eccesso è dannoso. D'altra parte ogni alimento assunto in maniera smodata diviene negativo, anche l'extravergine d'oliva i cui valori nutrizionali e salutistici sono eccezionali».

Finalità primaria è sottolineare il ruolo dell'Onav tra le associazioni del settore quale struttura di riferimento per gli studi scientifici sul vino in modo da eliminare - nei limiti del possibile - l'alternanza di pareri (un giorno favorevoli, un giorno contrari) che frastornano il consumatore il quale non sa più se il vino fa bene o fa male. Superata la fase storica in cui il vino era un alimento essenziale specialmente per alcune classi sociali ed essendo riduttivo limitarlo a un fattore di moda, appare quanto mai necessario cominciare a enunciare - e soprattutto a diffondere al di fuori delle riviste scientifiche e degli 'stralci interessati” - indicazioni chiare sul rapporto vino-salute.

L'ottica in cui si muovono il presidente Calabrese e il Consiglio dell'Onav è di «essere soprattutto dalla parte dei consumatori» e quindi difendere e promozionare il bere consapevole. Al riguardo l'associazione attraverso il suo presidente ha assunto recentemente una posizione chiara e probabilmente non popolare in merito alle varie ipotesi di 'percentuale di tolleranza per il palloncino”. L'Onav difende l'attuale limite dello 0,5 (che permette un equilibrato bere a pasto: due bicchieri di vino in una persona normale raggiungono infatti lo 0,4) e si dichiara decisamente contraria sia ad abbassarlo a 0,2 sia ad alzarlo a 0,8. Naturalmente occorre sviluppare una campagna informativa e formativa sul tema dell'alcol, distinguendo il vino dai superalcolici ed evidenziando come i molti incidenti stradali non siano certamente dovuti al vino, ma ai superalcolici e soprattutto all'uso di sostanze stupefacenti oltre che agli effetti dell'eccesso di decibel. Parimenti il prof. Calabrese da nutrizionista sostiene che un giovane dovrebbe avvicinarsi all'alcol non prima dei 16-17 anni poiché solo in quell'età è completo il processo enzimatico che ne consente una corretta metabolizzazione.

Nella sua prima riunione operativa il Consiglio dell'Onav ha assunto due importanti decisioni per potenziare il ruolo scientifico dell'associazione: ha scelto come membro del Consiglio il prof. Mario Ubigli, uno dei principali studiosi della materia, e ha varato un Consiglio scientifico - presieduto dal prof. Vincenzo Gerbi (ordinario di tecnologia alimentare all'Università di Torino) e a cui si spera potranno aderire numerosi professori e ricercatori interessati a queste tematiche - con il quale esaminare e valutare tutti i rapporti scientifici che nei vari Paesi sono pubblicati su vino e salute. Verrà inoltre istituito un premio annuale da assegnare a uno scienziato (medico, dietologo, ecc...) per una ricerca su queste tematiche del vino: l'invito a partecipare sarà esteso a livello mondiale alle Università e ai centri di ricerca.

La formazione è un'altra finalità primaria: l'onavista è un arbiter vinorum, un appassionato del vino formato dopo il livello di base per essere giudice nei concorsi insieme a esponenti di altre associazioni, ognuna per le caratteristiche che le sono proprie. «L'Onav - ha dichiarato Ubigli - deve divenire una realtà capace di dire sempre con competenza e onestà la verità sotto l'aspetto scientifico, anche a costo di andare contro qualcuno». Deve inoltre sempre più espletare quel ruolo formatore di esperti di vino che le è proprio per statuto e che ha dimostrato - anche a livello internazionale - di saper svolgere, come testimonia l'accordo siglato il 16 novembre scorso con l'Università di Pechino per andare a 'formare” i formatori scientifici che si occuperanno di vino. è stata una grande soddisfazione in quanto l'Onav è stata scelta con l'approvazione del Governo cinese sulla base dei riscontri di un'indagine condotta tra le varie realtà del nostro Paese.

La chiacchierata volge al termine, resta da chiedere al prof. Calabrese come la sua presidenza posizionerà l'Onav nei confronti delle altre associazioni del settore. «La linea - precisa il presidente, e non c'era da dubitarne - è quella della più ampia collaborazione e di avviare un rapporto dinamico in modo da riuscire a lavorare in squadra, apportando ciascuna le proprie esperienze e specificità». Il colloquio è terminato: l'impressione è che molte cose stiano cambiano e molte altre cambieranno, ma soprattutto hanno colpito il grande entusiasmo e la capacità di Calabrese di trasmetterlo ai collaboratori. Buon lavoro, presidente.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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