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Gli italiani amano la campagna Crescono i coltivatori per hobby

Con almeno un ettaro di terreno producono per autoconsumo e amici. La compagine degli hobby farmer è molto variegata: impiegati, liberi professionisti, lavoratori autonomi, dipendenti pubblici, operai, pensionati. Le coltivazioni più praticate riguardano ortaggi, frutta, vite e olivo

 
18 gennaio 2010 | 11:16

Gli italiani amano la campagna Crescono i coltivatori per hobby

Con almeno un ettaro di terreno producono per autoconsumo e amici. La compagine degli hobby farmer è molto variegata: impiegati, liberi professionisti, lavoratori autonomi, dipendenti pubblici, operai, pensionati. Le coltivazioni più praticate riguardano ortaggi, frutta, vite e olivo

18 gennaio 2010 | 11:16
 

ROMA - Italiani agricoltori per hobby, ma in grado di produrre, in quanto proprietari di terreni mediamente di un ettaro, tanto olio e vino da etichettarlo e donarlo ad amici e parenti. Con un numero crescente di persone che decidono di spostarsi in campagna, dedicandosi anche ad attività tipiche di questi spazi rurali, l'agricoltura in primis. è quanto emerge dal primo rapporto Nomisma sugli hobby farmer in Italia, basato su 4mila interviste, che sarà presentato alla Fieragricola di Verona il 5 febbraio, in collaborazione con il periodico "Vita in campagna". La compagine degli hobby farmer è molto variegata: impiegati, liberi professionisti, lavoratori autonomi, dipendenti pubblici, operai, pensionati. Ai contadini per hobby non interessa ottenere reddito dal terreno; sono accomunati dalla passione di coltivare e praticare l'attività agricola, al fine di ottenere prodotti per l'autoconsumo familiare (61,9%), ma anche per stare all'aria aperta (61%) e avere la possibilità di risparmiare (24,9%).

Le dimensioni medie dei terreni coltivati non sono marginali: si aggirano su circa 1,3 ettari, spesso comprendenti anche parti a bosco. L'agricoltore "amatoriale", nell'identikit fornito dalla ricerca, si caratterizza per il possesso di un terreno agricolo coltivato nel tempo libero (39,4% ha ereditato l'appezzamento; 36% lo ha acquistato, mentre solo il 3,4% sono i casi di affidamento in gestione e l'1,4% le locazioni). Si distinguono dall'agricoltore "non professionale" che, pur dedicando meno del 50% del suo tempo, viene periodicamente monitorato dall'Istat; e in Italia ben il 70% dei conduttori agricoli svolge l'attività agricola in maniera part-time.

Questo interesse per le attività agricole da parte di non addetti ai lavori è riconosciuto in ambito internazionale come "tendenza in crescita"; a livello italiano, sottolineano i ricercatori, rappresenta "una realtà consolidata", ma mai quantificata perché sfugge alla rilevazione censuaria. Sta poi oggi assumendo particolare rilevanza, con la crisi economica che porta molti a riscoprire le bontà e la convenienza dei prodotti del proprio orto e frutteto. Le coltivazioni più praticate riguardano ortaggi, frutta, vite e olivo. Molto spesso (72%) sono accompagnate da processi di trasformazione (confetture e marmellate, conserve, vino, olio, miele, formaggio) - ovviamente su piccola scala - e in qualche caso anche da piccoli allevamenti. Da un confronto con i censimenti agricoli nel 1990 e nel 2000, continua l'analisi Nomisma, si evidenzia un calo di 1,8 milioni di ettari contestualmente ad una diminuzione di circa 430mila aziende.

«Non è pensabile - affermano i ricercatori - che questi milioni di ettari siano stati tutti destinati alla cementificazione. La superficie agricola non più rilevata dal Censimento Istat non è scomparsa: ha invece cambiato possessore, passando da un agricoltore ad un altro soggetto "estraneo" al settore primario che si muove secondo logiche rivolte soprattutto al mantenimento ambientale e paesaggistico (69,8%). Con benefici sottostimati - alla luce della mancanza di rilevazioni statistiche - che però permettono, assieme al contributo preponderante dell'attività propriamente agricola, una conservazione degli spazi rurali (19,1%) e della biodiversità (36,5%) i cui vantaggi finiscono con il ricadere su tutti noi».


Fonte: Ansa

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