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Onav sempre più vicina ai giovani per l’educazione al bere consapevole

In Italia mancano l’educazione alimentare e quella al gusto. Per quanto concerne il mondo del bere l’Onav si è posto il problema di andare oltre lo slogan del bere consapevole per riempirlo di contenuti: le formule possono essere indovinate, ma restano propaganda se alle parole non seguono i fatti

 
25 aprile 2010 | 15:04

Onav sempre più vicina ai giovani per l’educazione al bere consapevole

In Italia mancano l’educazione alimentare e quella al gusto. Per quanto concerne il mondo del bere l’Onav si è posto il problema di andare oltre lo slogan del bere consapevole per riempirlo di contenuti: le formule possono essere indovinate, ma restano propaganda se alle parole non seguono i fatti

25 aprile 2010 | 15:04
 

Nella moderna società, non solo italiana, uno dei problemi emergenti è lo stile di vita di molti giovani, che ritengono di trovare proprie dimensioni e libertà nella trasgressione e inseguendo falsi miti. Le maggiori disponibilità economiche, la facilità di spostamento, la più ampia frequentazione di genti e Paesi diversi, il mutamento sostanziale della società in cui vivono hanno spesso determinato la perdita dei punti di riferimento tradizionali e la loro sostituzione con l'effimero e con 'valori” che non sono tali. In molti casi - almeno nel nostro Paese - il percorso termina bruscamente in un incidente dopo una festa o al ritorno da una discoteca.

In presenza del ripetersi di questi casi la società, invece di fare un esame delle cause profonde alla base del disagio esistenziale di molti ragazzi, cerca un 'mostro da sbattere in prima pagina” (come recitava il titolo di un film degli anni Settanta) per addossargli tutte le colpe evitando scomodi quesiti. Facile bersaglio l'alcol, non distinguendo il vino dai superalcolici e per superficialità rischiando di danneggiare seriamente una componente importante della nostra economia. Ciò non significa che per sostenere il Pil si debba bere vino smodatamente (in mezzo secolo il consumo pro capite si è dimezzato avendo perso il vino la sua funzione di alimento), ma che occorre equilibrio nel giudicare, senza abbandonarsi a facili crociate.

Il problema è come sempre educativo. In Italia mancano l'educazione alimentare e quella al gusto: la prima dovrebbe insegnare a calibrare il cibo, a scegliere quelli più adatti e quelli che hanno maggiori influenze benefiche sulla nostra salute, la seconda a riconoscere la qualità nei cibi. Dovrebbero essere materia di insegnamento con appositi corsi in ogni ordine di scuole. Purtroppo la scuola delega alle famiglie, le quali molte volte non sono in grado di sopperire. Risultato: i bambini obesi che si esaltano per il cibo di McDonald's e le 'merendine” cariche di pessimi grassi. Fra gli altri vantaggi conoscere i cibi e le bevande che si assumono significa avere coscienza dei limiti del loro utilizzo e quindi sapersi gestire.

Giorgio CalabresePer quanto concerne il mondo del bere l'Onav si è posto il problema di andare oltre lo slogan ormai da tutti abusato del 'bere consapevole” per riempirlo di contenuti: infatti le formule possono essere indovinate, ma restano vuote enunciazioni e propaganda se alle parole non seguono i fatti. Il neo presidente Giorgio Calabrese (nella foto accanto) - particolarmente vicino ai giovani, alle loro problematiche ed esigenze per la sua attività di ricercatore e docente - ha posto al primo punto del suo programma i rapporti con il mondo giovanile e il modo di far loro conoscere pregi, vantaggi e limiti di un buon vino. L'approccio però non può e non deve essere di tipo 'scolastico” (dovrebbe competere ad altre strutture...), ma di tipo amicale.

L'Onav sta quindi predisponendo una serie di strumenti per coinvolgere nella vita dell'Associazione i giovani dai 17 ai 25 anni. Perché 17 anni come età minima? Perché nel nostro corpo la capacità 'enzimatica” di metabolizzare l'alcol etilico inizia tra i 17 e i 18 anni e, in assenza di tale capacità, l'assunzione di alcol - anche in dosi contenute - può sollevare problematiche, ovviamente diverse da soggetto a soggetto. Il consumo consapevole deve quindi iniziare in quegli anni parallelamente alla formazione culturale. La prima fase, quella di base, è predisporre all'interno dell'Onav due nuove categorie: gli assaggiatori Young (17-25 anni) e gli Universitari. Non essendo previsto nulla di simile nell'attuale statuto dell'Associazione, si sta procedendo a una sua rielaborazione in modo da introdurre le due nuove categorie e da poter prevedere i benefit necessari per incrementare l'adesione dei giovani senza gravare troppo sulle loro finanze che particolarmente in questi anni non permettono 'voli pindarici”. Saranno certamente previsti un costo della tessera più basso e il pagamento annuale.

Lo statuto non si limiterà a stabilire un regime economico speciale per i giovani, ma predisporrà anche una particolare struttura interna all'Associazione con candidati Young a ogni livello: dal provinciale fino al Consiglio Nazionale: un modo per creare nell'Associazione uno spirito più evoluto e democratico, specialmente nei giovani. Un compito particolare sarà invece affidato agli Universitari: dovranno rappresentare il mondo dell'assaggio nella realtà universitaria, puntare alla formazione (anche realizzando appuntamenti specifici) e concedere crediti formativi a chi seguirà i corsi Onav. Il presidente giustamente ritiene che il futuro del vino sia nei giovani, per questo l'attenzione loro rivolta diviene un investimento: si punta infatti sulle energie più giovani e vitali della società per formare una classe di consumatori che identifichi nel bere consapevole l'aspetto fondamentale del proprio rapporto con il vino. Le iniziative rivolte al mondo giovanile sono solo uno degli aspetti con cui si evidenzia la concezione dinamica dell'Associazione alla base del programma del nuovo gruppo dirigente.

Un altro punto, altrettanto fondamentale, per una corretta e completa conoscenza del vino (quindi per difenderne l'apporto positivo nell'alimentazione) è la diffusione dei suoi valori nutrizionali e salutistici strettamente collegati al concetto di qualità. Proprio in questi ultimi anni inoltre il vino si sta rivelando con l'enoturismo un formidabile elemento per far conoscere il territorio con le sue bellezze, la sua cultura e le sue architetture. Sempre nell'ambito delle attività finalizzate alla promozione del vino nel mondo giovanile l'Onav da anni è impegnata a proporre e realizzare corsi di formazione negli istituti superiori alberghieri e ha acquisito un notevole bagaglio di esperienze che ritiene sia giunto il momento di porre a disposizione anche delle altre scuole superiori. Infatti molto si parla di educazione alimentare e al bere, occorre però che questa disciplina entri a far parte del bagaglio di tutti i giovani italiani (e non solo di chi se ne deve occupare professionalmente) con la stessa dignità di tutte le altre insegnate in un liceo o in un istituto superiore. Siamo convinti che la salute delle future generazioni abbia solo da guadagnarne.


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