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Storie di cocktail al Columbus Nasce la drink-list da collezionare

Il Columbus, lounge bar & restaurant di Peschiera Borromeo (Mi), ha ideato la drink-list Cocktales da portare a casa, con tante curiosità da leggere e assaggiare e alcune proposte gluten-free per chi soffre di celiachi

 
22 marzo 2010 | 11:34

Storie di cocktail al Columbus Nasce la drink-list da collezionare

Il Columbus, lounge bar & restaurant di Peschiera Borromeo (Mi), ha ideato la drink-list Cocktales da portare a casa, con tante curiosità da leggere e assaggiare e alcune proposte gluten-free per chi soffre di celiachi

22 marzo 2010 | 11:34
 

Si scrive Cocktales ma si legge Cocktails. Propone originali cocktail, ricette e storie che un barman navigato potrebbe raccontare dietro il bancone affollato di un locale di New Orleans. Storie che completano il gusto di ogni drink e regalano una sorprendente esperienza sensoriale a chi li ordina. Nel salotto in stile americano del Columbus Lounge Restaurant è nata questa speciale drink-list - Cocktales - che cambia stagionalmente; una sorta di micro-magazine da leggere, assaggiare, portare a casa e collezionare. L'idea è frutto di passione e competenza degli artefici del locale: il patron Stefano Lascatti con il socio Antonio Vadalà, e l'esperto barman Guglielmo Miriello che, con precisione ed estro, ha reso i cocktail un vero must del Columbus, con un plus: alcune proposte rivolte ai clienti intolleranti al glutine.

Un impaginato grafico accattivante che propone tanti cocktail divisi in due gruppi: 'Martini About” e 'Find your Flavour”.

Martini About
Si comincia con la storia, nota a molti ma non a tutti, del Martini di James Bond, per raccontare il Vesper Martini amato da Ian Flemig, l'autore di Bond; proporre l'intrigante Smoked Tea Martini (Plymouth Gin miscelato con Vermut francese Noilly Prat e profumato con infuso di tè cinese affumicato Lapsang Souchong ) o il Provençal Martini con infuso alle erbe di Provenza.

Find your Flavour
Poi la creatività del barman esplode in Find your Flavour, cuore della lista, dove fanno la loro comparsa i grandi classici del locale e le ultime sperimentazioni, fatte viaggiando nei nuovi Speak Easy americani (ispirati ai salotti del proibizionismo) o negli indirizzi di tendenza di Londra, vera capitale del cocktail pre e after-dinner. Ecco il divertente Strawberry Cheese Cake (il dolce americano servito upsidedown in un bicchiere: con Absolut Vanilla vodka, mascarpone e granella di Digestive); il Bloody Mary rivisitato e servito con un evanescente aria di sedano al posto della tradizionale costa; l'ardito Beethroot Margarita, dove la dolcezza della barbabietola centrifugata si unisce all'espressività della Tequila; e ancora il caliente Hot Oaxaca, battezzato dalla città messicana dove nasce il Mezcal , qui unito al dolce ananas, equilibrato dal lime con la sorpresa finale del peperoncino fresco.

Gluten free
L'intolleranza al glutine è oggi sempre più diffusa, perché finalmente individuata, ma chi soffre di celiachia deve potersi divertire come gli altri. Al Columbus Guglielmo, il bravo barman, è attento innanzitutto all'approvvigionamento di ingredienti freschi e materie prime di alta qualità, indirizzandosi il più possibile verso il mondo naturale e preparando in casa infusi e sciroppi. Qui è sempre pronta una mini-lista di drink (alcuni sono all'interno di Cocktales) adatti a chi soffre questa intolleranza come il Green Green, incluso nei Cock-tales, un drink da dopocena, preparato con pistacchio di Bronte, frullato con crema di latte, zucchero, purea di maracuja e vodka e poi servito in una doppia coppa e completato con fiocchi di mais e scaglie di cioccolato fondente; o il My Julep, rivisitazione di un cocktail di fine ottocento che si prepara pestando dolcemente, in un tumbler basso menta, zucchero di canna bianco, soda, Aromatic Bitter Truth, e si completa colmando con ghiaccio tritato e Calvados profumato con radice di liquirizia.

Cena al Columbus
Se l'happy hour al Columbus è un rito da non perdere (dalle 18 alle 21 viene imbandito con proposte dalla cucina il bancone di nove metri all'interno della sala principale) la cena può diventare un piacevole proseguo di serata, con un ritmo che danza dalle ottime carni alla griglia (Angus argentino, Aberdeen scozzese per la T-bone steak, struzzo e cavallo) ai piatti Tex Mex proposti nel week-end (Chicken Salad, Chili con carne e Burritos) preparati dallo chef messicano.

La storia
Il Columbus è un locale elegante, in perfetto stile americano. Ma anni Cinquanta, come ben dimostrano i comodi divani in pelle bianca e nera, i tavolini e le abat-jour importate direttamente dagli Stati Uniti. Anzi, per essere precisi, le grandi lampade appese al soffitto vengono da una chiesa e da una cattedrale, mentre il retro banco del bar, di evidente stampo déco, è stato acquistato a New Orleans.

Il risultato? Un salotto dalle calde atmosfere, giocato sui toni del nero, del beige e del marrone, dove rilassarsi e godersi un momento di buongusto. Stefano Lascatti (con lui c'è pure Antonio Vadalà), già titolare dell'Osteria dei Vinattieri di San Donato (Mi), con il Columbus ha voluto creare un duetto dell'entertainment fuori porta.

Stile America
I cocktail sono un 'must” del Columbus e il barman l'uomo di punta. Velocità, precisione e un tocco di estro: con questi tre ingredienti vengono preparati gli ottimi drink del Columbus. E se gli internazionali sono la regola, in omaggio al caliente Centro America, entra in scena il Rum. Rhum, Rum, Ron, tanti sono i nomi per questo mitico distillato, i francesi lo chiamano Rhum, gli inglesi e noi italiani Rum e gli spagnoli Ron. Un liquore dalle tradizioni antiche, che ci riporta alla mente storie di pirati e corsari a caccia di tesori nascosti, marinai infreddoliti e navi della marina britannica, botti di legno e spari di cannone. Nato come liquore povero oggi è il re indiscusso del bancone.

E quindi al via drink in onore di Cuba, come l'Hanava Especial, Haiti con il Barbancourt, Jamaica con il Appleton, Guadalupe con il Damoiseau, e ancora Santo Domingo, con il Brugal, il Venezuela con il Pampero, le isole Barbados con il Mount Gay Eclipse, Puerto Rico con il Ron del Barillito, la Martinica con J.Bally ed infine il Guatemala con il Zacapa Centenario. Perfetti bevuti da soli e ideali in accompagnamento al ricco buffet dell'happy hour.

L'aperitivo
L'happy hour al Columbus è un altro rito da non perdere, dalle 18 alle 21 il bancone di nove metri all'interno della sala principale viene imbandito con mille leccornie: vari tipi di pasta, tartine ai gamberi, al salmone, al paté di olive e alla crema di carciofi, morbide focaccine preparate fresche ogni giorno dagli chef del ristorante, stuzzicanti tramezzini e le imperdibili patate al forno, vera specialità della casa. E ancora taglieri di salumi e formaggi, accompagnati da pane e focacce. Inoltre, per tutti gli amanti della buona musica, ogni secondo e quarto venerdì del mese dalle 22 in poi è possibile intrattenersi con la musica lounge e chill out ricercata e rivisitata da Luca Dondoni.



L'offerta

Ma l'offerta del Columbus non è solo limitata all'aperitivo e al drink serale. Anche la cena è tutta da provare, a ritmo di sapori italo-americani. Nel senso che, accanto a piatti tipici della nostra tradizione, come degustazione di formaggi e salumi, troviamo il questo fondino (tomino alla griglia con bacon, contornato da verdure alla brace), sfilacci di cavallo con scaglie di grana, olio e limone, ravioli agli asparagi con salsa di gamberi e risottini vari.
Appare poi la regina delle carni, la tenera carne argentina di razza Aberdeen Angus, proveniente da bovini allevati allo stato brado, nutriti al pascolo senza mangimi e antibiotici e macellati in loco. Che, una volta al Columbus si trasformano in specialità: chuleta (300 grammi di controfiletto), chuleton (500 grammi di controfiletto), churrasco argentino, filetto, tagliata, costata, fiorentina e grill gaucho (grigliata mista con vari tagli di carne).
E poi avete mai assaggiato lo struzzo? Carne a basso contenuto di grassi, ricca di ferro, zinco e magnesio, una vera prelibatezza. Disponibile su prenotazione. Ha disposizione anche la carne di cavallo, anch'essa meno grassa della carne di bovino e più ricca di glicogeno, oltre che di ferro.
Ma non mancano altre ghiotte prelibatezze come hot nachos, queso fondido, pinchos (spiedini di pollo e ananas), banderillas (grigliata mista con agnello, salsiccia e scamone), hamburger in diverse varianti, fish & chips, chicken & chips, fritto misto di gamberi e calamari, verdure, insalatone, taglieri di salumi e formaggi, macedonie, semifreddi e dolci, tra cui fonduta di cioccolato e frutta di stagione e crêpe con gelato.

I vini

Il tutto accompagnato da ottimi vini nazionali e internazionali, che, oltre a essere buoni sono anche sani. Molte delle etichette in lista sono infatti firmate dalle Triple A, marchio che suggella la qualità. I vini che vanno sotto questa sigla (con la quale si vogliono intendere produttori che sono al contempo Agricoltori, Artigiani e Artisti) riveriscono dettami ben precisi, stabiliti in un manifesto redatto da Luca Gargano nel luglio 2001. Un vero e proprio vademecum per la produzione vitivinicola nel pieno rispetto del terreno e dei suoi cicli vitali nonché della salute dell'uomo, visto che non è previsto l'utilizzo di sostanze chimiche sia in fase di coltivazione che di lavorazione.

Un'ultima annotazione: il Columbus è aperto anche la mattina per deliziare i suoi ospiti con golose colazioni e a pranzo con carni argentine à la carte. E la domenica? Brunch.


Columbus
via Milano 1/bis, Peschiera Borromeo (Mi)
Tel 02 55305211

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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