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Carciofo Spinoso sardo, re dell'orto Orgoglio della produzione regionale

Spinoso Sardo, con le brattee esterne di colore verde con sfumature violette, la forma allungata e l’apice appuntito che termina con una grossa spina gialla: è la cultivar più diffusa in Sardegna. Gli italiani ne son ghiotti perchè è buono, salutare: il consumo pro-capite è stimato in 8,1 Kg l'anno

 
10 aprile 2010 | 14:30

Carciofo Spinoso sardo, re dell'orto Orgoglio della produzione regionale

Spinoso Sardo, con le brattee esterne di colore verde con sfumature violette, la forma allungata e l’apice appuntito che termina con una grossa spina gialla: è la cultivar più diffusa in Sardegna. Gli italiani ne son ghiotti perchè è buono, salutare: il consumo pro-capite è stimato in 8,1 Kg l'anno

10 aprile 2010 | 14:30
 

è il carciofo, il re dell'orto, il protagonista assoluto del convegno 'Valori e valore del carciofo italiano” promosso ad Alghero (Ss) il marzo scorso da Bayer CropScience in collaborazione con la Regione autonoma della Sardegna, Assessorato Agricoltura e Riforma agro-pastorale. Fondamentale per l'economia di molte regioni italiane il carciofo, ritenuto a torto un ortaggio minore, svolge un ruolo insostituibile in una corretta alimentazione.

La pianta, originaria dell'area mediterranea, è intrecciata alla storia della civiltà greca, romana e araba, come testimoniano i numerosi dipinti, mosaici e sculture dove il carciofo è raffigurato. L'Italia è oggi il maggior produttore mondiale e le aree di coltivazione sono concentrate principalmente in Puglia, in Sicilia e in Sardegna.
Qui la cultivar più diffusa è lo Spinoso Sardo, con le brattee esterne di colore verde con sfumature violette, la forma allungata e l'apice appuntito che termina con una grossa spina gialla. La produzione, con superfici coltivate inferiori, è diffusa anche in Campania e Lazio. Gli italiani ne vanno ghiotti: il consumo pro-capite è stimato in 8,1 Kg. l'anno, quantità molto lontana dalla media consumata dagli spagnoli e dai francesi (rispettivamente del 2,5 e 1,2).

Buono, salutare e con un basso apporto calorico, il carciofo è ricco di minerali (potassio, calcio, fosforo, ferro) e mantiene le sue proprietà organolettiche soprattutto se mangiato crudo, magari in insalata, macerato in succo di limone. In cucina il carciofo è la materia prima in diverse portate: dalle quiche, ai risotti, dalle zuppe ai soufflé, cotto in padella o alla brace.
In Sardegna, ad esempio, si gusta con l'agnello, con la bottarga, e con l'aragosta. Oltre a nutrire, grazie alla presenza di cinarina, di polifenoli, flavonoidi e steroli, il carciofo esercita una funzione protettiva sull'organismo con effetti benefici, che variano dal consumo dell'ortaggio (cotto o crudo), come l'azione antiossidante, ipoglicemizzante, epatoprotettiva, diuretica e coleretica.

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