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Moratti: Il parco più grande d'Europa sarà l'eredità dell'Expo 2015 a Milano

Sarà una delle eredità più tangibili dell'Esposizione universale del 2015. Un’area verde “lineare” di 800 ettari che, dalla Darsena, arriva fino ai padiglioni di Pero. Il sindaco e commissario straordinario del Tavolo Lombardia - Infrastrutture per Expo, Letizia Moratti, ha illustrato il progetto

 
20 aprile 2010 | 15:21

Moratti: Il parco più grande d'Europa sarà l'eredità dell'Expo 2015 a Milano

Sarà una delle eredità più tangibili dell'Esposizione universale del 2015. Un’area verde “lineare” di 800 ettari che, dalla Darsena, arriva fino ai padiglioni di Pero. Il sindaco e commissario straordinario del Tavolo Lombardia - Infrastrutture per Expo, Letizia Moratti, ha illustrato il progetto

20 aprile 2010 | 15:21
 

Un parco lineare di 800 ettari che dalla Darsena arriva fino a Pero, dove sorgeranno i padiglioni dell'Expo 2015: per il sindaco e commissario straordinario dell'evento Letizia Moratti (nella foto in basso, a sinistra) questa sarà l'eredità più significativa dell'Esposizione universale.
«Grazie a Expo, Milano avrà il parco più grande d'Europa - ha affermato la Moratti al termine del Tavolo Lombardia - Infrastrutture per Expo, convocato al Pirellone - ottocento ettari tra parco e vie d'acqua che, come ha giustamente suggerito l'ad della Società di gestione Lucio Stanca, sarà chiamato il Parco Expo». Così il sindaco al termine del Tavolo Lombardia, tenutosi alla sede della Regione al quale hanno partecipato il governatore Roberto Formigoni, i ministri della Difesa e dell'Istruzione Ignazio La Russa e Mariastella Gelmini, i sottosegretari Roberto Castelli, Paolo Romani e Luigi Casero e il presidente della Provincia milanese Guido Podestà.

Il Sindaco ha illustrato il 'Dossier di registrazione" dell'evento che, entro il 30 aprile, sarà sottoposto all'approvazione del Bie, il comitato internazionale dell'Expo. Dei 110 ettari del sito espositivo, il 53% sarà destinato a verde e, come ha ricordato il sindaco, al termine dell'evento ospiterà il Centro per lo sviluppo sostenibile.

«Questo sarà il simbolo non monumentale dell'Expo di Milano», ha puntualizzato il primo cittadino. Tra le altre eredità che l'evento lascerà al capoluogo lombardo, Moratti ha ricordato le due nuove linee metropolitane, M4 e M5, la piena internazionalizzazione della Borsa merci telematica italiana e il progetto di recupero del Sistema delle cascine milanesi.

«Questa è una giornata estremamente importante - ha detto - nel percorso di avvicinamento alla presentazione del Dossier di registrazione, secondo i tempi stabiliti dal Bie. Oggi abbiamo illustrato il lavoro fatto in questi mesi da tutti, a titolo diverso». Il dossier, in particolare, «per quanto riguarda l'eredità di Expo 2015, contiene una parte molto bella e importante. Abbiamo confermato un parco di 800 ettari che verrà lasciato alla città. Inoltre avevamo previsto di lasciare il 50 per cento del sito, di 110 ettari, a verde: oggi l'abbiamo ampliato al 56 per cento. Non sarà un'Esposizione monumentale», come ha precisato il Commissario straordinario Moratti che ha aggiunto: «Quello che nel Dossier di registrazione si è sviluppato in maniera molto positiva rispetto al Dossier di candidatura è proprio questo aspetto: il sito rappresenterà, in modo visionario e con un accento molto forte sul paesaggio, il tema della manifestazione».

«Per la prima volta nell'ambito della realizzazione del sito Expo sarà previsto un padiglione per le donne». Abbiamo previsto anche un advisory board internazionale per le donne, presieduto dalla regina Rania di Giordania, che si è già riunito a Davos e si riunirà nuovamente a Milano il 21 e 22 maggio. A questo board internazionale si stanno aggiungendo board nazionali e regionali».

Il sindaco ha confermato l'impossibilità di divulgare il contenuto del Dossier prima della consegna, illustrando solo la composizione: 10 capitoli (misure legali e status di Expo 2015, lo sviluppo del tema e il programma culturale, la progettazione del sito, la sostenibilità dell'evento, il piano di legacy, il piano finanziario, il piano di business operation, di comunicazione e promozione e documenti legali) e un tema sviluppato in 7 sottotemi. Il dossier sarà inviato al Bie, dopo l'assemblea dei soci del 22 aprile, accompagnata dalla lettera del presidente del Consiglio che chiede la registrazione e con cui si garantisce il contenuto del Dossier.

«Ci troviamo di fronte a un passaggio determinante - ha detto Roberto Formigoni (nella foto accanto, a destra) - in quanto la presentazione del Dossier di registrazione, costituisce l'adempimento formale necessario per ottenere in modo definitivo l'assegnazione dell'Expo alla città di Milano». Formigoni ha riconosciuto il merito di tutti gli attori coinvolti nella redazione di questo documento, che il 22 aprile sarà trasmesso al Boureau internazional des expositions, il comitato che presiede agli Expo. «'L'Expo - ha concluso - questo evento globale che catalizzerà per sei mesi l'attenzione del mondo costituisce davvero per la nostra gente, per il nostro popolo il grande sogno per il futuro. La responsabilità in capo a tutti i soggetti chiamati a costruirlo è perciò quella di non tradire questa aspirazione».

Il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, ha ribadito al Tavolo Lombardia che l'Expo del 2015 a Milano offrirà a tutto il nord del Paese l'opportunità di avere un centro di produzione Rai, una sorta di Saxa Rubra 2 che consentirà al servizio pubblico di non essere più romanocentrico. «Grazie a Expo la Rai avrà una testa policentrica - ha affermato Romani - e il nuovo centro di produzione in Lombardia, una Saxa Rubra 2 rappresenterà una eredità per tutto il nord». L'obiettivo del governo, d'intesa con la Rai, è infatti quello di trasferire gli attuali studi di via Mecenate a Milano in 60 mila metri quadrati di strutture che sorgeranno nel sito espositivo di Expo 2015 non appena l'evento internazionale avrà chiuso i battenti. «Un nuovo centro di produzione Rai in Lombardia - ha concluso Romani - risolverebbe alla radice le polemiche di chi continua a dire che il servizio pubblico è concentrato sulla Capitale».

«La Triennale presenterà il primo progetto in vista dell'esposizione del 2015». Lo ha detto il presidente della Triennale Davide Rampello uscendo da Palazzo Giureconsulti dove questa mattina si è riunito il secondo Tavolo della Cultura in vista di Expo 2015. All'incontro, organizzato dalla Camera di Commercio, erano presenti, tra gli altri, il direttore del Museo della Scienza e della Tecnica Giuliano Urbani, la direttrice dell'accademia del Teatro alla Scala Luisa Vinci e il presidente della casa editrice De Agostini, Pietro Boroli. «Presenteremo un progetto venerdì 23 al Teatro dell'Arte - ha confermato Rampello - ovvero la prima cosa fatta con l'Expo».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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