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Ancora un tarocco per il Prosecco In Germania c'è quello analcolico

Dopo lo scandalo del Rosecco, il vero Prosecco made in Italy è ancora nel mirino delle falsificazioni. In Germania si vende il Prisecco, un vino frizzante analcolico nelle versioni rosso, bianco e rosé. In campo contro questa ennesima truffa è sceso l'assessore veneto all'Agricoltura Manzato

 
07 luglio 2010 | 10:30

Ancora un tarocco per il Prosecco In Germania c'è quello analcolico

Dopo lo scandalo del Rosecco, il vero Prosecco made in Italy è ancora nel mirino delle falsificazioni. In Germania si vende il Prisecco, un vino frizzante analcolico nelle versioni rosso, bianco e rosé. In campo contro questa ennesima truffa è sceso l'assessore veneto all'Agricoltura Manzato

07 luglio 2010 | 10:30
 

Quanto è genuino e oggettivo Google. Se nella ricerca scrivi 'Prisecco”, lui avverte l'assonanza e per prima cosa ti dice: 'Forse cercavi: Prosecco”. Poi però, obbediente, ti propone per 'Prisecco” 11.500 risultati. Scopri così che in Germania con questo nome è venduto un 'vino” frizzante analcolico nelle versioni rosso, bianco e rosé.

«Se qualcuno volesse sostenere che Prisecco non è confondibile con Prosecco, nella sua illuminata ingenuità Google sostiene il contrario. Il Prisecco però - ha affermato l'assessore all'agricoltura del veneto Franco Manzato - può essere un inganno bello e buono per consumatori non smaliziati o che poco addentro alla cultura del vino. Come Regione sosterremo ogni iniziativa possibile per evitare che ci si possa confondere per questa assurda assonanza con un prodotto che nulla ha a che vedere con il nostro Prosecco Doc e con il Prosecco Superiore Docg. è  ora che all'estero la smettano di lucrare sui buoni nomi delle produzioni venete, propinando beveroni 'similari” che creano solo illusioni nella clientela e un danno ai nostri produttori, che si spaccano la schiena per offrire al mondo un vino con i controfiocchi».

«Sono certo - ha aggiunto Manzato - che le organizzazioni interessate faranno sentire la loro voce: pochi mesi va per il 'Rosecco”, che almeno era vino, c'è stata una levata di scudi encomiabile. Su una questione del genere l'Europa dovrebbe intervenire con estrema decisione, per il bene di tutti i produttori del vecchio continente, evitando che ci si possa appigliare a cavilli. Per molto meno noi abbiamo dovuto rinunciare al 'Tocai”. Anche di fronte a cosiddette preregistrazioni, ricordo che storicamente il nome 'Prosecco” era sicuramente preesistente e le imitazioni del nome sono usurpazioni non certo casuali, ma premeditate: è un falso 'made in Veneto”, il cui nome evoca un prodotto di altissima qualità, che a causa di questi 'taroccamenti” rischia un danno enorme».

«Per quanto ci riguarda  come Regione intendiamo valutare se esistono gli estremi di un danno, in relazione a possibili effetti negativi sulle campagne di valorizzazione dell'autentico e unico vino Prosecco nei Paesi terzi, finanziate peraltro con fondi europei. Chiedo anche al ministro Giancarlo Galan di intervenire personalmente su questo che definisco uno scandalo internazionale: la libertà di commercio è una cosa, l'equivoco ricercato un'altra, perché è foriero di fregature per i consumatori, dei quali cercheremo di sostenere eventuali iniziative, e non solo da noi».


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