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Gli italiani ascoltano Berlusconi? Per il 70% vacanze nel Belpaese

Il 70,3% degli italiani nel 2010 ha trascorso o trascorrerà le vacanze estive nel Belpaese, contro il 27,3% di soggiorni all'estero. La Puglia è la preferita seguita dalla Sardegna. Scelta autonoma o influenzata dai consigli e dallo spot del premier Berlusconi? Ecco tutti i dati di Federalberghi

06 agosto 2010 | 15:51
Gli italiani ascoltano Berlusconi? Per il 70% vacanze nel Belpaese
Gli italiani ascoltano Berlusconi? Per il 70% vacanze nel Belpaese

Gli italiani ascoltano Berlusconi? Per il 70% vacanze nel Belpaese

Il 70,3% degli italiani nel 2010 ha trascorso o trascorrerà le vacanze estive nel Belpaese, contro il 27,3% di soggiorni all'estero. La Puglia è la preferita seguita dalla Sardegna. Scelta autonoma o influenzata dai consigli e dallo spot del premier Berlusconi? Ecco tutti i dati di Federalberghi

06 agosto 2010 | 15:51
 

«Nell'estate turistica 2010, caratterizzata dalla netta divisione tra chi può permettersi un periodo di vacanza e chi no, portando il Paese a dividersi esattamente a metà, non possiamo mancare di enfatizzare come l'Italia turistica confermi il suo appeal e l'offerta regionale affermi le proprie peculiarità, che costituiscono poi la ricchezza reale del nostro sistema». È quanto afferma il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (nella foto), alla lettura dei dati previsionali sulle scelte turistiche estive degli italiani. L'indagine è stata realizzata dalla Federalberghi con il supporto tecnico dell'Istituto Emg Ricerche ed effettuata dal 5 al 9 luglio con il sistema Cati (interviste telefoniche) a un campione di 1.200 italiani maggiorenni rappresentativi di oltre 47 milioni di connazionali maggiorenni.

Gli italiani ascoltano Berlusconi? Per il 70% vacanze nel Belpaese

Bernabò Bocca

«Quasi 3 italiani su 4, tra coloro che hanno già fatto o stanno consumando le loro vacanze - prosegue Bocca - hanno scelto l'Italia quale meta ideale per trascorrere un meritato periodo di riposo. Un segnale forte del gradimento che i nostri connazionali dimostrano per uno dei Paesi più belli del mondo e per il rapporto qualità-prezzo che le strutture turistiche sono in grado di offrire».

Riproponiamo uno dei video del Ministero del Turismo a cui Berlusconi ha prestato la voce.

Quanti turisti in Italia e all'estero nel 2010

Il 70,3% di italiani ha scelto o sta scegliendo l'Italia per le proprie vacanze estive e l'estero è scelto invece dal 27,3%. Per chi va all'estero le grandi Capitali europee fungono ancora da elemento catalizzatore con il 44,6% della domanda (rispetto al 45,7% del 2009).

Perdono fascino le grandi Capitali extraeuropee (10,7% rispetto al 17,1% del 2009) con il calo in prima linea di New York a causa dell'apprezzamento del Dollaro rispetto all'Euro degli ultimi mesi.

Crescono fortemente le località marine ed esotiche con un 22% di domanda (rispetto al 16,4% del 2009), con il Mar Rosso che assorbe da solo quasi il 25% dei flussi, seguito dalle Canarie.

Continua a consolidarsi infine la quota di mercato di quanti scelgono una crociera passando dal 4,3% del 2009 al 6% di quest'anno e cresce anche la montagna all'estero che dal 2,1% del 2009 sale addirittura al 4,2% di quest'anno.

Le regioni italiane più gettonate per il turismo nel 2010

La Puglia mantiene anche quest'anno la leadership della classifica tra le regioni più gettonate dagli italiani per le vacanze estive. La quota di domanda si attesta sul 10,6% (rispetto al 10% del 2009).

Seguono a ruota la Sardegna (9,7% rispetto al 9,6% del 2009), la Sicilia (8,8% rispetto all'8,5% del 2009), e l'Emilia Romagna (8,3% rispetto al 10% del 2009). Tiene la Toscana con l'8,3% rispetto all'8,5% del 2009. Esplode il Veneto che incrementa di quasi il 100% la propria quota di mercato, passando dal 4,1% del 2009 all'8,1% di quest'anno.

Stesso rimarchevole aumento esponenziale lo registra l'Abruzzo che cresce di oltre il 130% passando dall'1,5% di quota di mercato di italiani del 2009 al 3,5% di quest'anno, a conferma che la Regione dopo il terremoto gode ampiamente dei favori turistici degli italiani.

Una crescita altrettanto importante si evidenzia per la Campania che passa dal 3,1% del 2009 al 4,2% di quest'anno a conferma che il problema prodotto dall'emergenza rifiuti è stato completamente superato.



I movimenti per regione di provenienza

Sono 9 su 20 le Regioni italiane che producono a livello di indicatori statistici una movimentazione maggiore di turisti rispetto alle altre. E tra esse, a seconda della collocazione geografica, è evidente la preferenza per la propria terra di origine o, anche in virtù della maggiore disponibilità economica, la predilezione per altri territori. Così, mentre i meno fedeli alla loro terra di residenza si mostrano i lombardi, i laziali e i piemontesi, i toscani (a sorpresa) questa estate stanno preferendo chiaramente i loro lidi e le loro montagne. Ma vediamo nel dettaglio i risultati dell'analisi.

LOMBARDI – Il 4,8% di chi fa vacanze estive rimane in ambito regionale (rispetto al 6,3% del 2009), mentre il 95,2% (rispetto al 93,7% del 2009) parte in direzione soprattutto dell'Emilia Romagna e della Sardegna.
LAZIALI – L'8,9% di chi fa vacanze estive rimane in ambito regionale (rispetto al 14,3% del 2009), mentre il 91,1% (rispetto all'85,7% del 2009) parte in direzione soprattutto della Sardegna.
PIEMONTESI – Il 15% (rispetto all'8,2% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre l'85% (rispetto al 91,8% del 2009) parte in direzione soprattutto della Liguria e della Puglia.
CAMPANI – Il 23,4% (rispetto al 10,5% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre il 76,6% (rispetto all'89,5% del 2009) parte in direzione soprattutto della Calabria e della Puglia.
EMILIANO-ROMAGNOLI – Il 33,3% (rispetto al 40,5% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre il 66,7% (rispetto al 59,5% del 2009) parte in direzione soprattutto della Lombardia e del Veneto.
VENETI – Il 34,8% (rispetto al 20,5% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre il 65,2% (rispetto al 79,5% del 2009) parte in direzione soprattutto dell'Emilia Romagna e del Trentino Alto Adige.
PUGLIESI – In perfetta parità è invece la quota dei pugliesi che per il 50% (rispetto al 37,5% del 2009) rimangono in ambito regionale, mentre il restante 50% (rispetto al 62,5% del 2009) parte in direzione soprattutto dell'Abruzzo e della Campania.
SICILIANI – Il 57,9% (rispetto al 59,4% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre il 42,1% (rispetto al 40,6% del 2009) parte in direzione soprattutto della Lombardia e della Campania.
TOSCANI – Il 64,7% (rispetto al 33,3% del 2009) rimane in ambito regionale, mentre il 35,3% (rispetto al 66,7% del 2009) parte in direzione soprattutto della Lombardia e del Veneto.



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