VERCELLI - Che riso e vino sia un matrimonio riuscito lo ricorda la saggezza popolare e lo hanno ribadito autorevoli relatori nel corso di una giornata svoltasi alla Cascina Boraso di Vercelli, sede dell'Unità di ricerca per la risicoltura. L'atteso appuntamento, nato per presentare all'industria sementiera e a quella della trasformazione l'attività annuale dell'Ente, si è arricchito con un convegno sulle proprietà salutistiche del riso e del vino. Due prodotti bandiera del Made in Italy. L'idea è nata dalla delegazione dell'Onav di Vercelli e sono intervenuti oltre al Giorgio Calabrese (nella foto), apprezzato nutrizionista, presidente dell'Onav e personaggio dell'anno 2009 per il sondaggio di Italia a Tavola, Giuseppe Sicheri, autore di numerosi testi sul vino e Luigi Bavaresco, direttore del Cra-Vit di Conegliano Veneto (Tv).
Giorgio Calabrese ha richiamato il percorso iniziato nell'aprile scorso alla Cascina Veneria con l'intervento di Umberto Veronesi per fare il punto sull'attività di ricerca e di valorizzazione del cereale e di aggiornamento sugli aspetti salutistici legati al consumo. Nell'elogiare il lavoro degli enti di ricerca, Calabrese ha ricordato che «dietro al gradimento di un prodotto alimentare da parte
del consumatore c'è sempre un grande studio scientifico condotto dalle Università e dagli enti di ricerca. L'accoppiata tra riso e vino non è l'invenzione di un ristoratore».
«Chi si occupa di alimentazione sa che il binomio riso e vino crea positività alla digestione. Il riso è un alimento straordinario, grazie alle sue caratteristiche: l'elevata digeribilità; il rapporto tra le due componenti dell' amido, amilosio e amilopectina; la mancanza di glutine ed è il primo alimento che viene somministrato ai bambini dopo il latte materno».
Continua Calabrese: «Certo non è possibile somministrare il vino ai bambini perché sotto i 17 anni non è presente nel fegato il corredo enzimatico per metabolizzare l'alcol, nella vita ci sono le attese. Non bisogna demonizzare il vino, ma bere con moderazione e mai a digiuno. L'Onav insegna ormai da mezzo secolo a degustare il vino. Da quest'anno siamo presenti anche in Cina grazie alla
collaborazione con le università di Pechino e Shanghai. A Pechino inoltre nascerà la città del vino italiano e ho chiesto di avere anche il nostro riso».
Il riso italiano di qualità è stato presente in occasione di alcuni incontri durante la Douja d'or di Asti con Calabrese che recentemente è anche intervenuto in Commissione agricoltura del Senato in difesa proprio delle varietà tipiche e dell'esigenza di conoscerne la provenienza, perché, come commenta è importante dare identità al nostro prodotto.
L'incontro di Vercelli è stato l'occasione per degustare i prodotti del territorio e i dolci preparati dall'Associazione 'Donne & Riso” con l'abbinamento di vini presentati dall'Onav, delegazione di Vercelli.