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Il sì della Camera all’etichettatura Ora il ddl torna in Senato

Approvato con un voto sostanzialmente unanime il decreto di legge, che adesso passerà all’esame del Senato, prevede la tracciabilità e l’obbligo per i prodotti alimentari di riportare nell’etichetta anche l’indicazione del luogo di origine o di provenienza oltre che l’eventuale utilizzazione di Ogm

06 ottobre 2010 | 15:02
Il sì della Camera all’etichettatura Ora il ddl torna in Senato
Il sì della Camera all’etichettatura Ora il ddl torna in Senato

Il sì della Camera all’etichettatura Ora il ddl torna in Senato

Approvato con un voto sostanzialmente unanime il decreto di legge, che adesso passerà all’esame del Senato, prevede la tracciabilità e l’obbligo per i prodotti alimentari di riportare nell’etichetta anche l’indicazione del luogo di origine o di provenienza oltre che l’eventuale utilizzazione di Ogm

06 ottobre 2010 | 15:02
 

La Camera dei Deputati ha approvato il ddl per l'etichettatura obbligatoria dell'origine dei prodotti alimentari. Maggioranza bulgara per il disegno di legge sull'etichettatura votato alla Camera con 487 "sì", 6 "no" e un astenuto.

Approvato il testo 'carrello” sul quale far correre veloce l'etichettatura bypassando eventuali rallentamenti generati dagli articoli che comportano oneri per lo Stato. La Commissione Agricoltura della Camera ha deciso di stralciare il documento in aula alla Camera per 'salvare” gli articoli 2, 5bis, 6 e 7 che non prevedono spese da parte del Tesoro. Così da evitare rallentamenti all'approvazione della normativa.

In pratica creare una corsia preferenziale per l'etichettatura inserendo gli articoli in questione all'interno di un testo di Giorgio Jannone, il 2833, depositato un anno fa e scartare invece i provvedimenti che comportano una copertura finanziaria – ereditati dall'inserimento dell'etichettatura nel disegno legge sulla competitività sotto l'egida del ministero di Luca Zaia. Vale a dire la proroga sulle agevolazioni previdenziali per le aree svantaggiate e di montagna, senza la quale il costo della manodopera aumenterebbe per le aziende del 42 per cento; il finanziamento del fondo bieticolo, ovvero 43 milioni di euro per il 2009 e il 2010; e la riduzione del gasolio per la coltivazione sottoserra. Unico nodo che vede due linee contrapposte è quello relativo all'articolo 6. Il testo arrivato alla Camera dal Senato prevede l'etichettatura solo per alcune filiere a discrezione del ministero delle Politiche agricole che di volta in volta con decreti ad hoc valuterà caso per caso.
 
«La Lega Nord è felicissima per l'approvazione del disegno di legge a prima firma dell'ex ministro Luca Zaia che reca norme sull'etichettatura dei prodotti alimentari. Si tratta di un provvedimento molto utile ai nostri produttori e teso a riportare nel nostro Paese gran parte delle nostre produzioni agricole e alimentari che, nel corso degli anni, sono andate all'estero. L'auspicio è che i nostri agricoltori potranno così aumentare le loro produzioni». A dichiararlo in una nota è il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni.

Soddisfatto anche il Ministro Giancarlo Galan: «L'approvazione all'unanimità, oggi presso l'aula della Camera dei deputati, del disegno di legge sull'etichettatura d'origine dei prodotti agroalimentari è un grande successo per tutto il mondo dell'agricoltura italiana. Un provvedimento che garantirà ai consumatori di scegliere nella trasparenza e ai produttori italiani di produrre nella certezza. I prodotti italiani saranno così garantiti dal campo alla tavola. Questo provvedimento ha visto in più parti l'importante contributo non solo della maggioranza, ma anche dei parlamentari dell'opposizione che ringrazio. Contributi che hanno permesso di migliorare il testo. 
Per una volta spero che potremo smentire, almeno parzialmente, l'adagio di Luigi Luzzatti, la cui figura viene celebrata proprio oggi a Montecitorio, un fato crudele pesa sulla nostra legislazione economica. Il Parlamento italiano, facile ad accendersi per le questioni politiche, è troppo lento a concludere quando si tratta di provvedimenti per l'agricoltura. Ringrazio tutti i parlamentari, che ho visto appassionarsi a questo tema in un modo che fa loro onore, ringrazio il Relatore Viviana Beccalossi e il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Paolo Russo, senza i quali questo successo non sarebbe stato possibile. Sappiamo tutti che il percorso non si conclude oggi, né in Italia né in Europa, ma se mostreremo la stessa capacità di fare sistema-Paese che abbiamo mostrato in aula, credo che riusciremo a vincere questa battaglia di civiltà».

Il testo, che dovrà superare un altro passaggio in Senato, è stato licenziato il 24 settembre scorso dalla commissione Agricoltra, stralciato dal ddl che conteneva varie misure, dalla competitività delle imprese, alle agevolazioni per le zone svantaggiate, così come l'aveva presentato l'allora ministro Luca Zaia. Attulmente è composta da 7 articoli e comprende essenzialmente le parti sulla tracciabilità e l'etichetta d'origine. Il disegno di legge riveste particolare importanza sotto il profilo di una corretta informazione ai cittadini in materia di sicurezza alimentare perché introdurrà l'obbligo di segnalare in etichetta anche l'eventuale utilizzazione di organismi geneticamente modificati (Ogm), in conformità alla normativa comunitaria in qualunque fase della catena alimentare, dal luogo di produzione iniziale fino al consumo finale, in altre parole dal campo allo scaffale del supermercato. Un testo che si pone l'obiettivo di combattere le frodi alimentari, il cosiddetto "italian sounding" in quanto impone l'obbligo di indicare il luogo d'origine o di provenienza per tutti i prodotti alimentari commercializzati, trasformati, parzialmente trasformati o non trasformati.



Inoltre "per i prodotti alimentari non trasformati, l'indicazione del luogo di origine o di provenienza riguarda - recita il secondo comma - il Paese di produzione dei prodotti. Per i prodotti alimentari trasformati, l'indicazione riguarda il luogo in cui è avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata nella preparazione o nella produzione dei prodotti''. Il terzo ed il quarto comma stabiliscono invece, che la definizione delle modalità per l'indicazione obbligatoria e l'individuazione delle filiere agroalimentari e dei prodotti alimentari soggetti all'obbligo dell'indicazione avvengono attraverso decreti interministeriali del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e del ministro dello Sviluppo economico.

«Ci siamo. Il provvedimento sull'etichettatura è in dirittura d'arrivo e hanno centrato l'obiettivo i propositi che hanno ispirato il lungo lavoro parlamentare. La norma rappresenta un importante elemento di tutela della sicurezza del consumatore ma anche un occasione di rilancio del patrimonio agroalimentare italiano. La parola d'ordine sarà dunque la scelta consapevole di prodotti italiani, frutto di un sistema agricolo che eccelle in qualità e quantità”: il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Paolo Russo, commenta così l'approvazione del disegno di legge, con un voto sostanzialmente unanime, che prevede la tracciabilità dei prodotti agroalimentari e l'obbligo di indicare in etichetta il luogo di origine.

Le principali misure previste nel provvedimento che adesso passerà all'esame del Senato riguardano l'inasprimento del sistema sanzionatorio per chi viola le norme che stabiliscono limiti all'utilizzo di determinate sostanze nelle preparazioni di prodotti Dop ed Igp o riconosciuti come specialità tradizionali garantite e l'istituzione di un sistema di produzione integrata dei prodotti agroalimentari per garantire la qualità superiore del prodotto finale. Non solo. L'esigenza di tutelare la sicurezza alimentare sarà perseguita attraverso il rafforzamento delle azioni di contrasto e repressione delle frodi alimentari inserendo nelle sezioni di polizia giudiziaria anche il Corpo forestale dello Stato. Per assicurare una completa informazione ai consumatori si dispone invece l'obbligo per i prodotti alimentari di riportare nell'etichetta anche l'indicazione del luogo di origine o di provenienza oltre che l'eventuale utilizzazione di Ogm.

Il testo approvato dalla Commissione non stabilisce direttamente quali filiere agroalimentari saranno soggette all'obbligo di indicazione. L'individuazione avverrà, infatti, attraverso appositi decreti del Ministro delle politiche agricole che stabilirà, nell'ambito di ciascuna filiera, i prodotti soggetti all'obbligo. Importante per la salvaguardia dell'identità esclusiva di un prodotto di eccellenza come la mozzarella di bufala, costantemente insidiata da concorrenza sleale e da mistificazioni, anche la disposizione approvata dalla Commissione, che obbliga gli allevatori di bufale ad adottare strumenti per la rilevazione della quantità di latte prodotto giornalmente da ciascun animale.

Con l'approvazione del ddl sulla competitività agroalimentare da parte dell'aula della Camera arriva per la prima volta anche lo stop alle pratiche commerciali sleali nella presentazione degli alimenti per quanto riguarda la reale origine geografica degli ingredienti utilizzati. è  quanto ha affermato con soddisfazione la Coldiretti nel sottolineare la novità, introdotta con un emendamento al provvedimento, che risponde al diritto del cittadino ad una effettiva conoscenza degli elementi essenziali dei prodotti, in osservanza del codice di consumo. Il testo prevede che l'origine degli alimenti dovrà essere prevista obbligatoriamente in etichetta e non potrà essere omessa anche nella comunicazione commerciale, per non indurre in errore il consumatore. Niente più pubblicità al succo di arancia con le immagini della Sicilia se viene utilizzato quello proveniente dal Brasile, come purtroppo spesso avviene. O ancora, niente pubblicità alla mozzarelle con le immagini del Golfo di Napoli se provengono dalla Germania come è successo per quella diventata blu. Una ulteriore novità è rappresentata dall'obbligo di menzionare la provenienza geografica di tutti gli ingredienti di cui viene indicato in etichetta il nome o l'immagine, dalle merendine alla fragola ai biscotti alle mandorle fino alle patatine all'olio di oliva. Non va peraltro sottovalutata la norma che obbliga a costruire la tracciabilità in etichetta dell'eventuale impiego di ogm in qualunque fase della catena alimentare, a partire dai mangimi.
 
«Il via libera della Camera è un importante passo in avanti nella battaglia di sempre della Coldiretti nell'interesse della trasparenza e del diritto alla scelta consapevole dei consumatori». è quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel ringraziare i deputati della Commissione Agricoltura e gli altri parlamentari che, con un voto bipartisan, «hanno bene interpretato gli interessi generali approvando la norma nonostante le tante pressioni delle lobby che ci sono state e che, purtroppo, ancora ci saranno prima della piena applicazione».
 
Secondo l'indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani la quasi totalità dei cittadini (97 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e di conseguenza colmare questo ritardo è un risultato importante nell'interesse degli imprenditori agricoli e dei consumatori. Per l'Italia significa anche valorizzare il vero Made in Italy in una situazione in cui sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all'estero senza una adeguata informazione, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l'etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.
 
Il provvedimento che dovrà ora tornare all'esame del Senato, dove ha già ottenuto una prima approvazione, risponde anche  anche ai nuovi indirizzi che vengono dall'Europa dove il Parlamento all'inizio dell'estate ha votato a favore dell'obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, pollame, prodotti lattiero caseari, ortofrutticoli freschi, tra i prodotti che si compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo prevedono solo degli eccipienti come acqua, sale, zucchero) e per quelli trasformati che hanno come ingrediente carne, pollame el pesce.




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