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Controlli nella filiera ittica Maxi sequestro a Guidonia

In tutto sono state sequestrate circa 1,8 tonnellate di tonno rosso per mancanza di documentazione e 14 esemplari di pesce spada, per un totale di 170 chili, in quanto novellame sottomisura e mancanza di etichettatura, e cinque colli di gamberi rosa congelati, scaduti da oltre 60 giorni

 
15 dicembre 2010 | 17:48

Controlli nella filiera ittica Maxi sequestro a Guidonia

In tutto sono state sequestrate circa 1,8 tonnellate di tonno rosso per mancanza di documentazione e 14 esemplari di pesce spada, per un totale di 170 chili, in quanto novellame sottomisura e mancanza di etichettatura, e cinque colli di gamberi rosa congelati, scaduti da oltre 60 giorni

15 dicembre 2010 | 17:48
 

Il Nucleo speciale d'intervento del corpo delle Capitanerie di porto ha sequestrato circa due tonnellate di prodotto ittico, durante alcune operazioni di controllo della filiera della pesca a Guidonia (Rm). Le forze dell'ordine hanno notificato tre verbali amministrativi per un totale di oltre seimila euro, che hanno riguardato diverse ditte.

Nello specifico, si tratta di circa 1,8 tonnellate di tonno rosso, per mancanza di documentazione, 14 esemplari di pesce spada per un totale di 170 chili, in quanto novellame sottomisura e mancanza di etichettatura, e 5 colli di gamberi rosa congelati, scaduti da oltre 60 giorni.

è stata inoltre perquisita e sequestrata documentazione amministrativa-contabile su delega della Procura della Repubblica di Tempo Pausania.

«Le operazione appena portate a termine dalle nostre Capitanerie di porto - ha detto il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan - sono il segno di una vigilanza e attenzione costante sulla filiera della pesca. Il nostro reparto pesca marittima delle Capitanerie di porto è al lavoro perché continuino a essere rispettati il mare e il suo habitat».


Rettifica
A pochi giorni dalla pubblicazione della notizia è arrivata la smentita da parte del Smentita dal Centro agroalimentare Roma, che ha parlato solo di sequestri burocratici e in impianti privati esterni al Mercato ittico. Riportiamo qui di seguito la rettifica, datata 21 dicembre 2010.

«Nel Mercato ittico del Centro agroalimentare Roma - precisa l'Amministratore delegato di Cargest, Massimo Pallottini, azzerando ogni pretesto di allarmismo sanitario ed igienico  - il 15 dicembre scorso la Capitaneria di Porto non ha rilevato alcun elemento di rischio neanche eventuale o ipotetico per la salute dei consumatori e per la sempre altissima qualità dei prodotti in commercio. I sequestri avvenuti da noi hanno riguardato, infatti, soltanto pesci spada ritenuti sottomisura rispetto agli standard normativi europei».

A pochi giorni dal Natale, il top manager della Città dei commerci è rimasto basito dalla distorsione di comunicazioni seguita ad un intervento della Capitaneria di porto nel CAR, che ha trasformato una banale operazione di routine sui documenti di vendita, di trasporto e di fiscalizzazione delle merci nel 'maxi sequestro di pesce avariato” improvvidamente raccontato da alcuni organi di stampa.

«Le 2 tonnellate di pregiato e freschissimo tonno rosso - riprende Pallottini - che la Capitaneria ha sequestrato mercoledì scorso per presunte carenze documentali sono state poi regalate in beneficenza ad una parrocchia e ad una casa famiglia di ragazze madri di Guidonia. Ciò basterebbe a certificare quanto potessero essere irregolari. Inoltre, il sequestro dei tonni non è avvenuto nel Mercato Ittico del CAR, ma in un impianto privato di lavorazione esterno, una piattaforma di transito autonoma e indipendente dai canali distributivi dei grossisti del CAR».

Lo stesso vale, spiega l'Ufficio stampa Cargest, per le confezioni di gamberi sequestrati nello stesso stabilimento per presunte irregolarità nelle date di scadenza. Che gli illeciti segnalati dalla Capitaneria di porto vadano definiti 'presunti” e 'presi con le molle” da organi di stampa e consumatori è invece la questione aperta, a margine dei sequestri, dal dottor Giuseppe Muratore.

A capo dell'Unità operativa di controllo veterinario della Asl RmG, che guida con cinque colleghi i severi e continui controlli igienici e sanitari sui prodotti ittici in vendita all'ingrosso nel CAR, il medico polemizza: «I verbali della Capitaneria di porto a carico di aziende ittiche del CAR vengono spesso annullati dai ricorsi a cui danno origine, perché fondati frequentemente su presupposti di diritto esili».

Lontano dai problemi strettamente tecnici, Pallottini ribadisce invece «fiducia nel lavoro di tutti gli enti che controllano freschezza, qualità ed igiene dei prodotti in vendita al CAR (400mila quintali l'anno di pesce e 8 milioni di ortofrutta). Ma poiché tutela le eccellenze agroalimentari di alta qualità a tutto vantaggio dei consumatori, dei produttori e dell'economia regionale, il CAR merita più attenzioni e più rispetto».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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