Due milioni di chili di lenticchie nel piatto degli italiani. Così la Confederazione italiana agricoltori stima il consumo del caratteristico legume nel giorno di San Silvestro. «Gli italiani non possono farne a meno per salutare il vecchio anno e accogliere quello nuovo», si legge in una nota, che aggiunge: «Accompagnate dal sugo di pomodoro con cotechino, zampone o salsiccia, gli italiani ne consumeranno il quantitativo boom di oltre 2 milioni di chili, nell'arco di 24 ore. Circa il 90% della popolazione le assaggerà per gola e tradizione, quella tradizione che attribuisce al piccolo legume il ruolo "portafortuna" per il nuovo anno. Il consumo pro-capite sarà di circa 20/30 grammi, e solo il 10% non le mangerà per intolleranze e per gusto personale».
La lenticchia il cui nome scientifico è "lens culinari", detta anche lente, è il seme di un'erba annuale della famiglia delle Fabaceae, coltivata praticamente in tutto il mondo. La pianta è composta da uno stelo rampicante che raggiunge i 50 cm di altezza, e possiede dei baccelli rettangolari e schiacciati che racchiudono 2-3 semi dalla forma tondeggiante e appiattita, di colore che varia dal giallo-verdastro, rossastro fino al bruno e al nero (per alcune varietà orientali).
Il sapore delle lenticchie varia a seconda delle dimensioni e del colore, ma generalmente le più gustose sono quelle a seme piccolo. Dopo la loro raccolta vengono essiccate: è questo la forma più diffusa in commercio. In Italia la loro coltivazione è diffusa soprattutto in località ristrette di altopiano dove le condizioni di clima e di terreno conferiscono un alto pregio qualitativo al prodotto, come per esempio gli altipiani di Castelluccio di Norcia e di Colfiorito in Umbria, o quello di Leonessa nel Lazio.
Le varietà di lenticchie più diffuse, si dividono in due principali gruppi: a seme grande e a seme piccolo. Tra le più rinomate ci sono appunto quelle di Castelluccio, che nel 1997 hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento europeo di Indicazione Geografica Protetta (Igp). Molto conosciute e pregiate sono anche quelle verdi di Altamura, di Ustica in Sicilia e di Ventotene nel Lazio. Nel mondo - conclude la Cia - vengono apprezzate principalmente quelle rosse chiamate comunemente Egiziane.
Fonte: Agi
Articoli correlati:
Cotechino e zampone per Capodanno In tavola 5 milioni di chili