Il Pd, attraverso il suo senatore Francesco Ferrante, ha annunciato la presentazione di un emendamento atto a «ristabilire la legge sulla tutela degli alimenti e salvaguardare la salute a tavola degli italiani». Si richiede l'intervento del Governo per riparare a quello che, secondo Ferrante, sarebbe 'l'ennesimo guaio” del ministro Roberto Calderoli (nella foto).
Anche questa volta infatti, non si sa se volutamente o per errore, il ministro per le Semplificazioni avrebbe 'tagliato” una legge importante per la salute degli italiani. La legge 283 del 1962, abrogata dal ministro per la Semplificazione Normativa, ha infatti permesso fino ad ora di scoprire e perseguire frodi e sofisticazioni alimentari vigilando per tutelare la salute pubblica. Su questa legge si basa l'esistenza e l'operato dei Nas, Nucleo antisofisticazioni e sanità dell'Arma dei Carabinieri.
Fino all'11 dicembre scorso, il Pm Raffaele Guariniello aveva indagato ad esempio sul caso dei latticini blu, grazie ad una sentenza della Cassazione del 31 marzo che permetteva una proroga fino a quella data. Ma ora il termine è scaduto, e oltre che per questo caso citato, si procederà all'assoluzione dei responsabili anche di molte altre vicende analoghe di frodi alimentari. Guariniello spiega che «Dallo scorso dicembre la 283/62 è stata di fatto eliminata, visto che non è stata inclusa nello speciale elenco delle norme da salvare. Per questo motivo, in tribunale non può più essere applicata. E gli imputati, in caso di processo, a meno che non vengano contestati anche altri reati, dovranno essere assolti».
Secondo accertamenti effettuati dall'Ansa e riportati dal quotidiano la Repubblica, già lo scorso 21 dicembre si sarebbe verificato il primo di questi casi di assoluzione.
Il magistrato ha preso contatto con il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per chiedere se è possibile prendere dei provvedimenti che salvino le indagini. La vicenda viene anche denunciata dal Pd, che annuncia la presentazione di «un emendamento al decreto milleproroghe per ristabilire la legge sulla tutela degli alimenti e salvaguardare la salute a tavola degli italiani».
Intanto Guariniello ha sospeso la procedura verso il rinvio a giudizio per due casi, scoperti a Torino, di messa in commercio di pesce adulterato: «Restiamo senza il baluardo che ci permetteva di combattere adulterazioni e contaminazioni", ha denunciato il magistrato, ricordando che anche "in passato c'erano stati blandi tentativi di depenalizzazione che non erano andati a buon fine. Ma questa non è una depenalizzazione: è un'abrogazione vera e propria. Vuol dire che certi comportamenti diventano leciti».
Secondo Guariniello è possibile tuttavia che il governo trovi il modo di ripristinare la legge. «Ma il problema - spiega - è che dallo scorso dicembre la 283 è stata di fatto eliminata, visto che non è stata inclusa nello speciale elenco delle norme da salvare. Per questo motivo, in tribunale non può più essere applicata. E gli imputati, in caso di processo, a meno che non vengano contestati anche altri reati, dovranno essere assolti».
Secondo quanto ha potuto accertare l'Ansa, il primo caso di assoluzione si è verificato lo scorso 21 dicembre in un tribunale dell'Italia del Sud. L'interessato era il gestore di un esercizio commerciale: il suo avvocato ha sollevato la questione e il giudice lo ha assolto «perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Ma questa non è una depenalizzazione: è un'abrogazione vera e propria. Vuol dire che certi comportamenti diventano leciti».
«è un fatto grave - ha commentato il presidente della Copagri, Franco Verrascina - ed è paradossale che abbia effetto proprio mentre il Parlamento si appresta a varare la legge sull'etichettatura obbligatoria dell'origine dei prodotti. Il Ministro Fazio ha raccolto la segnalazione del giudice Guariniello e il nostro appello è che faccia in fretta affinché si colmi un vuoto legislativo di assoluta gravità. Peraltro, dovendo sostenere un delicato confronto con l'Unione Europea per l'estensione dell'etichettatura in tutta Europa, perché è lì che va risolto il problema, tale vuoto non è certo sinonimo di credibilità da parte dell'Ordinamento legislativo nazionale».