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L'effetto ipnotico della tv non aiuta a mantenere la linea

Mangiare davanti alla tv può portare a disordini alimentari e spinge a rimpinzarsi sempre di più, in qualche caso anche a mangiare male e poco. Se infatti il 33% di chi consuma i pasti davanti al piccolo schermo è obeso, c’è un 27% di telespettatori dell’ora di pranzo che è sottopeso

 
19 gennaio 2011 | 18:47

L'effetto ipnotico della tv non aiuta a mantenere la linea

Mangiare davanti alla tv può portare a disordini alimentari e spinge a rimpinzarsi sempre di più, in qualche caso anche a mangiare male e poco. Se infatti il 33% di chi consuma i pasti davanti al piccolo schermo è obeso, c’è un 27% di telespettatori dell’ora di pranzo che è sottopeso

19 gennaio 2011 | 18:47
 

L'effetto 'ipnotico” della tv non spinge sempre a rimpinzarsi di più, in qualche caso anche a mangiare male e poco. Se infatti il 33% di consuma i pasti davanti al piccolo schermo è obeso, c'è un 27% di telespettatori dell'ora di pranzo che è sottopeso. Sono due dei dati dell'Osservatorio Adi - Nestlé, un'analisi delle abitudini alimentari di 13mila italiani.

Tra coloro che consumano pranzo e cena tutti i giorni davanti alla TV, gli obesi sono quindi il 33%, i sovrappeso il 30%, mentre la percentuale dei normopeso scende a 25%. Il disordine alimentare non vale solo per eccesso, ma anche 'per difetto”: il 27% consuma i pasti davanti alla tv. «Non si tratta di un atto di accusa alla televisione: è forse però il caso di toglierla dal menu abituale dei nostri pranzi e delle nostre cene», afferma Giuseppe Fatati, coordinatore scientifico dell'Osservatorio Adi - Nestlé e presidente della Fondazione Adi.

Il 43% degli obesi ha dichiarato di consumare regolarmente (oltre 5 volte la settimana) i pasti davanti alla tv; la percentuale si abbassa con i sovrappeso (39%). Nei normopeso la percentuale scende ancora (33%).

Ma è il dato complessivo che deve far suonare un campanello di allarme: il 28% degli italiani consuma pranzi o cene in compagnia del piccolo schermo 7 giorni su 7, dimenticando che il pasto è prima di tutto un modo per stare insieme e comunicare con genitori, figli o amici i fatti della giornata. «L'aumento di peso è spiegabile con la scarsa considerazione prestata a quello che si mangia in relazione ad un'attività passiva che assorbe in toto l'attenzione» conclude Fatati.


Fonte: Asca

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