Il 2011 sembra essere un anno che vuole farsi ricordare per le ricorrenze più significative italiane. Prima tra tutte, certo, l'unità d'Italia, centocinquanta anni fa, una data che rievoca storia, popolo, inni e sano patriottismo.
Il Giardino d'Europa, apprezzato da tutti i suoi visitatori per le bellezze naturali, artistiche e culinarie, vuole ricordare - in merito a quest'ultimo punto - il centenario d'un uomo che ha fatto tanto per la cucina Italiana, ha ispirato generazioni con la classe di un critico letterario qual era, semplicità, narrazione ma soprattutto gusto a tutto tondo: Pellegrino Artusi, che cento anni fa ci ha lasciati.
La sua eredità culinaria consta di centinaia e centinaia di ricette, raccolte nei suoi volumi, dove la semplicità descrittiva si esprime in modo garbato da non richiedere nessun ricamo da parte dello chef.
La storica sede del 'Touring Club Italiano” di Milano ospita il comitato che proprio in questa data fa divampare l'Artusi ridando smalto ai suoi scritti e alla sua vita ed eleggendolo ideatore del risorgimento gastronomico.
Un aspetto degno di elogio è 'Casa Artusi” ovvero l'aver voluto ravvivare l'idea della semplicità della cucina domestica, sana e senza fronzoli, attenta alla stagionalità e alla tipicità del luogo che spesso si perde, ricorrendo a prodotti, magari elaborati, 'cotti e mangiati”.
'Casa Artusi” si pone proprio l'obiettivo di riabilitare la cucina in nome della tradizione con passione, spontaneità ma soprattutto con semplicità.
Molto in opera è il comune di Forlimpopoli (Fc) assieme a quello di Firenze dove Pellegrino Artusi visse per più di mezzo secolo e dove forse scoprì che cucinare è davvero un'arte, l'arte di mangiar bene per l'appunto.
Targhe e onorificenze sono già state assegnate. Ora è tempo di porsi dietro ai fornelli e seguire gli insegnamenti riportati nei suoi testi, ma senza dimenticare la semplicità lineare del cammino che si intraprende seguendo le impronte di Pellegrino Artusi.
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