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Sequestrate 20 tonnellate di falsi Dop tra Lombardia ed Emilia Romagna

Oltre 20mila chili di prodotti alimentari con falso marchio Dop sono stati sequestrati dai Nas nelle province di Modena, Reggio Emilia, Lodi e Parma. Il valore della merce si aggira su 730mila euro. Tra gli alimenti con falso marchio Dop “parmigiano reggiano”, “grana padano” e “prosciutti di Parma”

 
08 marzo 2011 | 16:14

Sequestrate 20 tonnellate di falsi Dop tra Lombardia ed Emilia Romagna

Oltre 20mila chili di prodotti alimentari con falso marchio Dop sono stati sequestrati dai Nas nelle province di Modena, Reggio Emilia, Lodi e Parma. Il valore della merce si aggira su 730mila euro. Tra gli alimenti con falso marchio Dop “parmigiano reggiano”, “grana padano” e “prosciutti di Parma”

08 marzo 2011 | 16:14
 

Oltre 20mila chili di prodotti alimentari con falso marchio Dop, ma anche olio di oliva non etichettato, per un valore di 730mila euro, sono stati sequestrati dai Nas di Parma nell'ambito di controlli anti frode nel comparto agroalimentare. Nell'ambito dell'operazione - che ha interessato le province di Modena, Reggio Emilia, Lodi e Parma - sono state anche segnalate le posizioni irregolari di 21 lavoratori per quanto riguarda i contributi salariali. Tra gli alimenti con falso marchio Dop (denominazione origine protetta) oltre 7mila chili di 'parmigiano reggiano” e 'grana padano” e 2.049 'prosciutti di Parma”, declassati a prosciutti comuni.

L'Italia ha il triste primato delle produzioni alimentari più falsificate nel mondo con il business del Made in Italy taroccato che supera i 50 miliardi di euro in tutto il globo dove ben due piatti 'italiani” su tre sono taroccati. In Italia - sottolinea la Coldiretti - sono arrivate quasi 60 milioni di cosce di maiale dall'estero nel 2010 con il rischio concreto che vengano 'spacciate” dopo la stagionatura come prosciutti Made in Italy mentre sono ben 8,6 miliardi i litri in equivalente latte che hanno attraversato la frontiera per diventare spesso formaggi o mozzarelle 'italiane”. Il risultato è un danno per gli allevatori italiani che vedono sottopagate le proprie produzione a prezzi insostenibili che fanno chiudere le stalle e per i consumatori che vengono ingannati sull'origine dei prodotti acquistati.

I reati di frode e sofisticazione alimentare sono un crimine particolarmente odioso in tempi di crisi perché colpisce soprattutto quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti. La smercio di prodotti che non rispettano i necessari requisiti sanitari, soprattutto nel caso dei simboli dell'agroalimentare italiano assume un valore che va ben al di là della situazione specifica e va per questo combattuto con decisione. Serve tolleranza zero nei confronti di un doppio inganno a danno dei consumatori e degli agricoltori impegnati nel garantire la qualità di un prodotto unico e inimitabile.

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