Il nuovo ceppo di batterio killer che sta creando una vera emergenza nel nord Europa potrebbe essere il più letale nella storia umana. «Credo di sì» ha risposto a una domanda in questo senso Robert Tauxe, dei Centri Usa per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), che dalla settimana scorsa collabora con le autorità tedesche nello studio del batterio. Tauxe ha sottolineato come si tratti di un ceppo particolarmente difficile da debellare: «è curioso che sia così resistente», ha osservato.
Mentre la Germania tenta di frenare l'epidemia, nuovi casi sono già stati accertati nel nord Europa e contagi sospetti sono stati registrati anche negli Usa. Non è chiaro quale sia la fonte del contagio, che probabilmente è da qualche parte in Germania perché tutti coloro che si sono ammalati finora avevano recentemente visitato il Paese.
Nei casi più gravi il contagio impone il ricovero e talvolta la situazione si aggrava con complicazioni che interessano il sangue e i reni: in centinaia di casi, nei pazienti è infatti stata diagnosticata la sindrome uremico-emolitica, che conduce a insufficienza renale e richiede la terapia intensiva, compresa la dialisi.
La contaminazione da batteri è motivo di preoccupazione per il 62% dei cittadini europei ma la percentuale sale al 79% in Italia, anche per il rincorrersi di notizie contraddittorie che spesso si rivelano infondate. è quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Eurobarometro, in occasione dell'allarme lanciato dall'Oms sulla virulenza del ceppo di Escherichia Coli diffuso in Europa dove ha provocato una psicosi nei consumi che ha causato danni ingiustificati per oltre 20 milioni di euro all'ortofrutta Made in Italy in una settimana.
Dopo le rassicurazioni del ministero della Salute e dell'Istituto superiore della Sanità, l'unico pericolo certo che corre l'Italia è il danno economico per i produttori agricoli per la grande reattività dei consumatori alle emergenze evidenziata dall'indagine Eurobarometro. L'80 % dei cittadini europei ritiene che le Autorità pubbliche dell'Unione europea debbano fare di più per informare adeguatamente la popolazione anche per evitare allarmismi come è accaduto nei confronti dei cetrioli che sono stati poi completamente scagionati dopo le accuse tedesche.
Per non parlare della Russia che ha chiuso indiscriminatamente le proprie frontiere a tutte le verdure fresche europee con danni anche all'export italiano che vale 4,4 milioni di euro all'anno. Oltre un cittadino su tre (35%) evita infatti di acquistare per un certo periodo i prodotti di cui ha sentito parlare nell'ambito di una emergenza relativa alla sicurezza alimentare, secondo Eurobarometro.
Il crollo dei consumi in Europa a seguito della disinformazione sul "batterio killer" cade in una stagione decisiva per la produzione nazionale di frutta e verdura che rappresenta la voce più importante delle esportazioni agroalimentari con un valore per un valore complessivo di 4,1 miliardi di euro, superiore a quello del vino. Occorre fare immediata chiarezza sull'evoluzione dell'epidemia per superare una psicosi che rischia di essere devastante per la salute e per l'economia.
Fonte: Agi
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