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Scultura di polpetta Quando la tradizione si rinnnova

La rubrica sul “design del food” è uno spazio dedicato alla “vera creatività” in cucina, a tavola e nella vita quotidiana. Finalmente non solo ne sentiremo parlare: questo termine diverrà reale e tangibile. Partendo da ricette semplici e fattibili da tutti, scopriremo come comporre i nostri piatti

di Erica Petroni
 
11 giugno 2011 | 15:46

Scultura di polpetta Quando la tradizione si rinnnova

La rubrica sul “design del food” è uno spazio dedicato alla “vera creatività” in cucina, a tavola e nella vita quotidiana. Finalmente non solo ne sentiremo parlare: questo termine diverrà reale e tangibile. Partendo da ricette semplici e fattibili da tutti, scopriremo come comporre i nostri piatti

di Erica Petroni
11 giugno 2011 | 15:46
 



Le polpettine sono il piatto della tradizione di ogni nonna. Ogni famiglia ha sua ricetta, anche se nascono come rimedio per terminare tutti gli avanzi della settimana. Veniva tritato all'interno un po' di tutto mentre oggi la carne viene scelta di massimo livello e qualità, magra, si aggiunge quindi un uovo, pane imbevuto nel latte o una patata lessa, parmigiano, prezzemolo e vengono cotte o in bianco o con il pomodoro. Per renderle più tenere io suggerisco di inserire nell'impasto anche un pochino di ricottina.



Ma perché crearle solo con la carne macinata? Cuciniamo delle sculture di polpette di pollo e carciofi. Bollite il pollo in acqua con un mazzetto di odori, carota, sedano e cipolla. Pulite accuratamente i carciofi, tagliateli in 4, eliminate la barbetta, rosolateli in pentola con olio, aglio e prezzemolo tritati e quindi copriteli con il brodo del pollo stesso e per far cuocere a fuoco lento per una quarantina di minuti.

Quando sono quasi sfatti, si uniscono al pollo sfilettato, un goccio di tabasco, un albume, uno spruzzo di lime, qualche fogliolina di coriandolo e una grattugiata di parmigiano. Frullate il composto, formate delle polpettine, chiudetele negli spaghetti (bolliti in acqua salata), annodati in cima, ripassatele nell'uovo e nella farina e quindi friggete, lasciando andare gli spaghetti dove vogliono loro per formare vere e proprie strutture di design. Una diversa dall'altra, una più bella dell'altra!

Perché quando una cosa è visibilmente più piacevole e affascinante oltre che buona, si mangia ancor più volentieri!

La ricetta: Polpettine legate al nero di seppia
Ingredienti per 6 persone: 70 g di spaghetti al nero di seppia, 100 g di coda di rospo, 100 g di code di gambero, 100 g di capesante, 10 foglie di mentuccia, 2 uova, 1 albume, farina, 1/2 lime, olio di arachidi
Preparazione: Fate cuocere al dente gli spaghetti in abbondante acqua salata; scolateli e raffreddateli sotto l'acqua corrente.
Nel frattempo frullate nel mixer tutto il pesce con le foglie di mentuccia, il succo del lime, l'albume e una presa di sale fino ad ottenere un composto omogeneo. Formare quindi delle polpettine, passatele nella farina, nell'uovo sbattuto per poi avvolgervi gli spaghetti e friggere il tutto in olio di arachidi.

Oltre a essere eleganti rimangono all'interno molto delicate per coronare il gusto con il sapore intenso del nero di seppia. Le polpette non sono solo un piatto della nonna, abbiamo scoperto come possano trasformarsi in vere e proprie sculture. Il design in questo caso sta proprio nel cibo stesso.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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