Negli ultimi 30 anni la quota di cibo consumato fuori casa dai bambini americani è salita del 10%, raggiungendo il 33,9% (2006) dei pasti totali della giornata. Più di un terzo degli alimenti è assunto fuori dalle mura domestiche: erano il 23,4% nel 1977.
Il fenomeno che spiega anche l'aumento delle calorie totali assunte in un giorno: tra il 1977 e il 2006 sono salite a +179, per la maggior parte derivate dal maggiore introito calorico extra-domestico (+255 calorie/giorno).
Sono i dati di un monitoraggio pluriennale pubblicato sul Journal of the American Dietetic Association condotto dagli esperti dell'Università del North Carolina. I trend esaminati dicono che gli aumenti sono trainati dall'incremento del consumo dei menu al fast-food e dei cibi pronti acquistati al supermercato.
Tra i dati significativi c'è il sorpasso del fast food rispetto ai pasti consumati a scuola. In pochi anni, il mercato di hamburger e patatine è diventata la prima fonte energetica nella dieta extra-casalinga dei ragazzi Usa. «Le differenze di assunzione di energia in base al luogo di consumo ha dimostrato che il concetto di localizzazione è un fattore importante nella dieta dei bambini americani», spiega Barry M. Popkin, il nutrizionista che ha guidato lo studio.
Fonte: Asca