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Quote latte, condannati 16 allevatori 5 anni di carcere per Alessio Crippa

Le pene più alte sono toccate ad Alessio Crippa (condannato a 5 anni e mezzo di carcere) e Gianluca Paganelli (2 anni e mezzo), rappresentanti legali delle cooperative “La lombarda” e “La latteria di Milano”. Sono stati ritenuti responsabili di una truffa da 100 milioni di euro aggirando le norme

 
29 settembre 2011 | 14:45

Quote latte, condannati 16 allevatori 5 anni di carcere per Alessio Crippa

Le pene più alte sono toccate ad Alessio Crippa (condannato a 5 anni e mezzo di carcere) e Gianluca Paganelli (2 anni e mezzo), rappresentanti legali delle cooperative “La lombarda” e “La latteria di Milano”. Sono stati ritenuti responsabili di una truffa da 100 milioni di euro aggirando le norme

29 settembre 2011 | 14:45
 

Il tribunale di Milano ha condannato 16 allevatori, con pene fino a 5 anni e mezzo di reclusione, al termine del processo per una presunta truffa da circa 100 milioni di euro sugli importi non versati allo Stato a partire dall'aprile 2003 dai produttori legati alle cooperative 'La lombarda” e 'La latteria di Milano” per le quote latte prodotte in eccedenza rispetto ai limiti fissati dall'Unione europea.

Inoltre, il tribunale ha imposto ad alcuni imputati un risarcimento provvisionale di circa 30 milioni di euro all'Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura). Alle cooperative La lombarda e La latteria di Milano sono stati confiscati 18 milioni di euro.

Le pena più alte sono toccate ad Alessio Crippa, condannato a 5 anni e mezzo di carcere, e a Gianluca Paganelli, a 2 anni e mezzo, rappresentanti legali delle cooperative. Sono accusati di peculato e truffa aggravata. Le società 'La Lombarda” e 'La Latteria di Milano” sono state riconosciute colpevoli di aver commesso un illecito amministrativo e condannate ciascuna a centomila euro di multa.

Tre imputati sono stati assolti, gli altri 16 condannati a pene da un minimo di un anno a un massimo di 5 anni e mezzo. Secondo l'accusa, Crippa e Paganelli avrebbero raggirato 100.530.680,10 euro allo Stato e all'Unione europea in virtù del ruolo di consiglieri e amministratori rivestito nelle due società. Nel capo di imputazione, il pm spiega che Crippa e Paganelli, in qualità di rappresentanti legali delle due cooperative, svolgevano il ruolo di agenti della riscossione in materia di prelievo supplementare per conto dell'Agea  e che quindi erano incaricati di pubblico servizio. Di qui l'accusa di peculato. Caustico il commento di Crippa dopo la lettura del verdetto: «In Italia si fanno processi per chi va a letto con le donne e per chi munge e fattura il latte. Non mi aspettavo una condanna così severa. Se mi aspettavo un appoggio politico? Se i Tribunali sono seri non c'è bisogno di un appoggio politico». Il suo legale, Luca D'Auria, ha annunciato l'intenzione di appellarsi al verdetto.


Fonte: Agi

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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