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L’Europa pensa alla salute Tasse su cibi grassi e bibite

In Danimarca è entrata ufficialmente in vigore quella che è considerata in assoluto la prima fat tax: la tassa sul cibo spazzatura ricco di grassi saturi. La scelta danese non è isolata, anzi è un esempio che viene seguito da diversi governi europei, come in Francia la “tassa sulla Coca Cola”

03 ottobre 2011 | 10:11
L’Europa pensa alla salute Tasse su cibi grassi e bibite
L’Europa pensa alla salute Tasse su cibi grassi e bibite

L’Europa pensa alla salute Tasse su cibi grassi e bibite

In Danimarca è entrata ufficialmente in vigore quella che è considerata in assoluto la prima fat tax: la tassa sul cibo spazzatura ricco di grassi saturi. La scelta danese non è isolata, anzi è un esempio che viene seguito da diversi governi europei, come in Francia la “tassa sulla Coca Cola”

03 ottobre 2011 | 10:11
 

La tassa sul cibo spazzatura ricco di grassi saturi dovrebbe essere utilizzata per sostenere il consumo di frutta e degli altri alimenti della dieta mediterranea in un Paese come l'Italia dove un terzo dei ragazzi italiani è obeso o in sovrappeso. è quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla tassa introdotta per la prima volta nel mondo dalla Danimarca sui cibi spazzatura contenenti grassi saturi.



La nuova tassa è un segnale importante per tutta l'Europa e si applicherà su tutti i prodotti come merendine, patatine e snack contenenti grassi saturi e prevede un aumento di 16 corone, 2,15 euro, al chilo in più. Le malattie collegate direttamente all'obesità sono responsabili di ben il 7% dei costi sanitari dell'Unione europea poiché l'aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di cancro, sulla base dei dati della Commissione europea.  

La preoccupazione coinvolge direttamente anche l'Italia dove su 5 milioni di obesi 800mila sono affetti da obesità grave con le spese socio-sanitarie dell'obesità in Italia sono stimate in circa 23 miliardi di euro annui, per più del 60% dovute all'incremento della spesa farmaceutica e ai ricoveri ospedalieri.

La radicata cultura alimentare fondata sulla dieta mediterranea non ha 'salvato” i giovani italiani, come confermano i dati preoccupanti sull'aumento dei casi di obesità o soprappeso, dovuti a una non corretta alimentazione, che riguardano il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni, il valore più alto tra i Paesi europei secondo una indagine Merrill Lynch.

La principale causa individuata dagli esperti nel minor esercizio fisico e nel consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate e per questo occorre intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menu anche delle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni.

Il provvedimento ha riscontrato consensi, tanto che il governo di David Cameron vuole adottare la Fat Tax anche in Gran Bretagna per contenere l'epidemia di obesità che rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza nazionale per il Regno Unito, il cui Servizio Sanitario Nazionale, dopo essersi dotato di ambulanze extralarge, è stato costretto anche costretto ad importare dagli Stati Uniti bilance per obesi in grado di sostenere persone fino a 393 chilogrammi. In Gran Bretagna un adulto su quattro è classificato come obeso, e ciò dipende prevalentemente dalla dieta pesante fin dalla prima colazione seguita dalla stragrande maggioranza dei cittadini britannici: bacon, burro e lardo sono gli ingredienti centrali nei piatti nazionali.

La Coldiretti sta realizzando il progetto "Educazione alla Campagna Amica" che coinvolge oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano ad oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre cinquemila laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe.

L'obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell' agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

La scelta danese non è isolata, anzi è un esempio che viene seguito da diversi governi europei: la Francia ha deciso di aumentare dal 2012 la tassazione sulle bevande zuccherate, ritenute tra i responsabili dell'aumento dell'obesità in terra transalpina. La cosiddetta 'tassa sulla Coca Cola” dovrebbe generare 120 milioni di euro in più da destinare alla previdenza sociale.

Caso analogo in Ungheria dove a inizio mese è stata introdotta una 'tassa anti-obesità”, un tributo addizionale sui cibi confezionati ad alto contenuto di sale, di zuccheri o carboidrati, come patatine e cioccolata. Se Finlandia e Norvegia hanno già introdotto questa tassa, anche in Svezia gli esperti spingono per una 'fat tax”.

L'obesità è infatti considerata una vera e propria malattia, spesso complicata da altre patologie (cardiovascolari, respiratorie etc.) e da gravi alterazioni del metabolismo. In Italia sono 5 milioni gli obesi a cui si aggiungono almeno 20 milioni di italiani in sovrappeso, secondo gli ultimi dati diffusi dalla Società Italiana dell'Obesità. Notevoli sono le differenze tra le regioni che vedono la Campania in testa con il 49% di persone con eccesso di peso e la Valle d'Aosta in coda alla classifica con il 23%. Quello che «preoccupa maggiormente», ha affermato invece qualche giorno fa il ministro della Salute Ferruccio Fazio, è l'obesità pediatrica, «considerato che il 35% dei bambini italiani, dunque circa 1 milione, è obeso o in sovrappeso».


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