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Il piccolo albergo più bello del mondo è al centro de "Il Sognatore di Positano"

Un libro che è la celebrazione di un luogo e delle persone che lo hanno creato. Un libro di forte impatto emotivo che racconta una storia vera, da romanzo: quasi una saga familiare con al centro il San Pietro a Positano, il piccolo albergo più bello del mondo. Questo è Il Sognatore di Positano

 
15 dicembre 2011 | 10:21

Il piccolo albergo più bello del mondo è al centro de "Il Sognatore di Positano"

Un libro che è la celebrazione di un luogo e delle persone che lo hanno creato. Un libro di forte impatto emotivo che racconta una storia vera, da romanzo: quasi una saga familiare con al centro il San Pietro a Positano, il piccolo albergo più bello del mondo. Questo è Il Sognatore di Positano

15 dicembre 2011 | 10:21
 

Un libro di forte impatto emotivo che racconta una storia vera, da romanzo: quasi una saga familiare con al centro il San Pietro a Positano, il piccolo albergo più bello del mondo. Ne "Il Sognatore di Positano" si respira aria di sogni realizzati (quelli di casa Cinque) e di vacanze speciali con aneddoti su Fellini (arrivato all'improvviso), Julia Roberts (in giro per Positano camuffata), Mastroianni, Clooney, Tina Turner, scrittori famosi e musicisti. Ogni capitolo vede correre in parallelo il racconto e la parte iconografica, con foto realizzate per l'occasione e altre di repertorio: un «romanzo illustrato» a tratti commovente, firmato da Virginia Attanasio (l'albergatrice) e da Stefania Berbenni.

Necessaria premessa
'Ci voleva un sognatore per capire che il quadro era lì pronto per essere ammirato.Ci voleva un esteta per sentirne la forza profonda, senza tempo. Ci voleva un improvvido per avventurarsi in una sfida alla forza di gravità, assecondando il promontorio, costruendo solo strisce di 'casa”, quasi fossero pezzi di plastilina scaldati nelle mani e poi attaccati al dirupo, come tante lumache, se viste dall'alto, che si beano dentro una natura che non hanno violato con il cemento di cui sono fatte. Ci voleva Carlo Cinque, classe 1911. E ci voleva anche una grande famiglia. Famiglia di sangue perché di nipoti e pronipoti, ma anche famiglia di persone che quella 'casa” ha curato e cura come se le appartenesse. Una storia da romanzo. Ma questo non è un romanzo”.

Incipit
Questa è la storia di zio Carlino, di sua nipote Virginia e del fratello Salvatore, di Carlo e Vito (i figli di Virginia). E di tanti altri, tanti che elencarli sembra brutto, perché non sono comprimari, spesso hanno dignità di protagonisti. Si muovono fra Positano e il San Pietro, la casa diventata albergo a cinque stelle lusso, dove sono stati ospiti scrittori del calibro di Eduardo De Filippo, Dominique Lapierre, Fernanda Pivano, ma anche artisti, politici. Anche qui, a elencarli sembra brutto. Tutto comincia con il sognatore esteta: Carlo di nome, e il cognome fa Cinque come le lettere del primo nome.

Stefania Berbenni, giornalista
è attualmente caporedattore all'Ufficio centrale di Panorama dove negli anni ha rivestito varie cariche nelle aree Cultura, Spettacoli e Società di cui si è sempre occupata. Ha iniziato a scrivere a Il Giornale, sotto la direzione di Indro Montanelli. Ha curato alcune trasmissioni radiofoniche, per Radiotre e emittenti private. Il suo primo libro Quello che i mariti non dicono, edito da Mondadori (2010) ha avuto quattro ristampe entrando più volte in classifica.

IL SOGNATORE DI POSITANO
La storia del San Pietro. Il piccolo albergo più bello del mondo
Con una testimonianza di Franco Zeffirelli
Autori: Virginia Attanasio, Stefania Berbenni
Pagina: 196
Prezzo:30 euro
Editore: Cinquesensi editore in Lucca


Una romantica sosta alle porte del paradiso

La storia del San Pietro è la realizzazione del sogno di Carlino Cinque che per trasmettere l'entusiasmo per la sua terra ai viaggiatori crea quello che sarebbe diventato un emblema dell'accoglienza e cortesia positanesi e un gioiello dell'ospitalità alberghiera italiana. L‘albergo apre ai suoi ospiti il 29 giugno del 1970 con 33 camere, anche se la sua storia è ben più articolata.

Dal 1997 il San Pietro passa interamente sotto la guida di Virginia, Carlo e Vito, nipoti di Carlino. I fratelli prendono strade diverse, per inclinazione sapientemente coltivata e per gli studi. Carlo, laureato in Economia e Commercio, fa suoi gli aspetti gestionali e fiscali. Si delinea come Direttore Amministrativo sollevando la famiglia da ogni responsabilità contabile e lasciando l'accoglienza a Vito che ha frequentato l'esclusiva Ecole hôtelière di Ginevra ed acquisito esperienze di rilievo all'estero. è lui il nuovo Direttore, la cui figura è plasmata nel corso degli anni alla conduzione del San Pietro. Virginia lascia ai figli i cavilli tecnici e si concentra sui dettagli dell'ospitalità: da padrona di casa è sempre la prima a scendere nella hall al mattino e a far sì che tutto sia perfetto al risveglio degli ospiti, dai fiori alla sistemazione della piccola raccolta di libri sotto il sobrio dipinto di zio Carlino. Carlo e Vito danno un'impronta nuova al management che pur continuando la tradizione dell'ospitalità di famiglia ingloba aspetti gestionali moderni.

Nel 2002 il Ristorante è insignito con stella Michelin, riconoscimento che segna una svolta nella cultura culinaria della casa: la grande passione di Vito per la ristorazione ereditata dall'omonimo nonno e da papà Giuseppe, a tutti noto come Joey, dà un tocco innovativo. Nello stesso anno apre la Spa in un contesto di straordinaria bellezza e ricavata dal recupero di un precedente ricovero agricolo: immersa tra ulivi, limoni e roseti, offre uno spazio relax unico e con splendida vista sul mare. Ampie vetrate e pedane all'esterno equilibrano l'armonia tra esercizio e natura.

Nel 2004 il San Pietro inizia un nuovo percorso di comunicazione grafica e multimediale con i suoi interlocutori, ora non più affidata a terzi: il sito dell'albergo è concepito dal personale interno con 2 edizioni in due anni e più di 120 pagine pubblicate. Nel 2006 entra in Virtuoso, prestigioso circuito di alberghi selezionati nel mondo. Nello stesso anno i Cantieri Guarisco di Como ultimano la nuova barca dell'albergo, il San Pietro, su design essenziale dello stesso Vito.



Nel giugno 2008 viene inaugurato il ristorante sul mare ”Carlino” dedicato al fondatore della casa: cucina a vista e fresca terrazza ombreggiata accanto alla spiaggia, a due passi dalla piattaforma solarium. Il San Pietro è oggi la più grande realtà imprenditoriale di Positano, con 120 persone in organico. Le 58 camere (con magnifiche porte decorate da artisti di scuola tedesca e napoletana) sono "aggrappate" alla roccia in modo che ognuna sia perfettamente privata con la propria terrazza e con magnifica vista. L'evoluzione storica lo ha accresciuto e impreziosito lasciandolo intatto nel fascino originale dei suoi scenari. L'ospitalità iniziata con Carlino e proseguita con Salvatore e Virginia, resta oggi immutata con Carlo e Vito. Virginia è certa che lo sarà anche con le generazioni future, confidando nella magica natura di questo luogo che parla agli animi sensibili che sanno ascoltarlo.

La cucina del San Pietro
Piatti classici della cucina tradizionale in ideale armonia con una selezione internazionale. La cornice, di sobria luminosità mediterranea, offre un panorama straordinario e, di sera, una raffinata e romantica atmosfera a lume di candela. Il Ristorante è insignito con stella Michelin.

Ha un'esperienza di grande rilievo maturata presso ristoranti di rinomato prestigio, Alois Vanlangenaeker, belga di Diepenbeek, che da diversi anni vive e lavora in Italia. Grande estimatore dei prodotti che la regione generosamente offre alla tavola, Alois ha fat to sue le sfumature della cucina tradizionale affiancandovi elaborazioni personali.

Una cucina fatta di materie prime rigorosamente selezionate, con scelte di abbinamenti nel rispetto della tradizione locale oppure assolutamente innovativi. Alla carta che segue la varietà delle stagioni, lo chef affianca suggerimenti personali su base pressoché giornaliera, arricchendo il menu di spunti sempre nuovi. Una cantina eccellente con provenienze nazionali e da tutto il mondo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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