Ve la ricordate la favola dei
ristoranti pieni? Sarebbe il caso che l'ex premier (che come il suo ex ministro dell'Economia qualche responsabilità l'ha avuta...) girasse un po' per locali in questi giorni. Per carità, fra cene aziendali e feste di auguri fra amici si riesce ancora a sopravvivere, ma la crisi c'è... e si vede. Il tutto esaurito non è certo la caratteristica di molti ristoranti in questo periodo. Un po' come nei consumi: chi si aspettava un po' di ripresa con Natale si trova deluso. Ed ora è più difficile far quadrare i conti dell'anno che si sta per chiudere.
è la conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, della gravità di una crisi che viene da lontano (per tempi e località), ma che negli ultimi mesi qualcuno aveva fatto finta di non vedere. è il caso dell'incredibile Tremonti, che oggi contesta la Finanziaria del governo Monti perché carente sul piano dello sviluppo. Ma lui dov'era? A tutelare come sempre gli evasori fiscali o le mille corporazioni che stanno strangolando l'economia italiana? E magari vorrebbe consolarci ricordandoci che la Francia sta per perdere la tripla A delle agenzie internazionali di rating? Sarebbe da ingenui. Come dire, mal comune mezzo gaudio.
Ma non si può nemmeno restare a piangerci addosso. Dopo la
raffica di tasse e rincari non possiamo che rimboccarci davvero le maniche e, approfittando delle festività, cercare di recuperare quella carica e quell'ottimismo che negli ultimi tempi sono stati la merce più rara.
Le prospettive non sono certe rosee, ma con sobrietà, rigore e conti un po' più in ordine forse l'Italia potrebbe fare meno fatica di quanto si immagina ad avviare una ripresa. Per farlo dobbiamo però essere consapevoli che se l'autarchia non è certo la via d'uscita, anzi, un po' di nazionalismo potrebbe non guastare. Sarà banale, ma cercare di darci una mano fra italiani non sarebbe così male. A partire magari dai consumi alimentari che, senza guerre di religione e messa al bando di nessun prodotto (perché poi ne pagheremmo conseguenze forse ancora più gravi), potrebbero essere il più possibile italiani.
Dai vini ai formaggi, dalla verdura ai dolci, preparare menu made in Italy o cercarli al ristorante potrebbe essere un modo, almeno in queste festività, per ricreare un po' di spirito nazionale che non guasta certo in momenti come questi. Ci potrebbero anche essere dei risparmi e magari delle scoperti interessanti. Soprattutto se da parte dei ristoratori ci saranno proposte e consigli utili.
Per il resto non possiamo che inviarvi i migliori auguri e invitarvi a sostenere il valore delle eccellenze nel nostro settore, ricordandovi inoltre di votare nel nostro sondaggio sul
Personaggio dell'anno dell'enogastronomia e della ristorazione.
Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.netArticoli correlati:
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