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Mangiare poco fa bene al cervello Ma per le feste vale l’eccezione!

Chi conduce una dieta ipercalorica invecchia prima e, in età avanzata, sarà più esposto a malattie quali Parkinson e Alzhaimer. Al contrario chi riduce, ad esempio, da 2000 a 1400 le calorie giornaliere, mantiene il suo cervello giovane. Lo dimostra una ricerca realizzata da Giovanbattista Pani

 
24 dicembre 2011 | 16:04

Mangiare poco fa bene al cervello Ma per le feste vale l’eccezione!

Chi conduce una dieta ipercalorica invecchia prima e, in età avanzata, sarà più esposto a malattie quali Parkinson e Alzhaimer. Al contrario chi riduce, ad esempio, da 2000 a 1400 le calorie giornaliere, mantiene il suo cervello giovane. Lo dimostra una ricerca realizzata da Giovanbattista Pani

24 dicembre 2011 | 16:04
 


L'alimentazione influisce sul buon funzionamento dell'organismo, questo si sa. Sino ad oggi tuttavia non erano stati dimostrati gli effetti che la dieta può avere sul nostro cervello. è vero, è Natale, e nulla in questo periodo ci mette più di buon umore che pensare a tutte le prelibatezze che gusteremo in compagnia, non ultimo il dolce, panettone o pandoro che sia. Tuttavia sappiate che, una volta smaltito il periodo festivo, nulla potrà farvi meglio di una dieta ipocalorica.

Non è solo l'ennesimo consiglio di bellezza: eliminare circa un terzo delle calorie giornaliere stimola la produzione della molecola Creb1, responsabile della longevità del cervello. Lo studio è stato condotto dall'équipe di Giovambattista Pani, dell'Istituto di patologia generale diretto da Achille Cittadini, in collaborazione con l'équipe di Fisiologia umana guidata da Claudio Grassi e la scoperta dell'università Cattolica di Roma è stata pubblicata nientemeno che su Proceedings of the national academy of sciences Usa (Pnas).

«L'obiettivo ora - commenta Pani - è trovare il modo di attivare Creb1, per esempio attraverso nuovi farmaci, anche senza doverci sottoporre a una dieta ferrea. La restrizione calorica è stata per noi più che altro un espediente sperimentale per scoprire e accendere un circuito protettivo del cervello che coinvolge Creb1 e altri geni responsabili della longevità, le sirtuine (Sirt)»

Aspettando ulteriori sviluppi, godiamoci le feste, ma ricordiamoci che nel quotidiano un po' meno fa tanto di più.


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