A causa delle quasi 100mila tonnellate di cibo che per colpa di neve e ghiaccio sulle strade non sono state consegnate negli ultimi giorni, su molti scaffali dall'inizio della settimana è possibile la mancanza soprattutto di prodotti freschi come verdura, uova e latte fresco ma anche altri generi alimentari. è quanto afferma la Coldiretti sulla base di un monitoraggio sul territorio nazionale dal quale emerge che nei campi a causa della neve è praticamente impossibile la raccolta dei pochi cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli che si sono salvati dal gelo ma il vero problema è il caos nei trasporti che ha reso impossibile la distribuzione dei prodotti alimentari, anche quelli già raccolti come le mele e pere, ai magazzini e quindi ai punti di vendita.
I mercati generali sono bloccati o lavorano a rilento mentre in molti casi si segnalano nei piccoli e grandi centri corse all'accaparramento di prodotti alimentari da parte dei cittadini che mandano in tilt le scorte disponibili. La situazione peggiore è per le
produzioni importate dall'estero che devono affrontare lunghi viaggi sulle strade mentre i rifornimenti sono più garantiti nei mercati rionali o in quelli di vendita diretta degli agricoltori di Campagna amica che vengono riforniti con mezzi più piccoli e esclusivamente con produzioni locali che non devono subire lunghi trasporti.
Se le condizioni della circolazione non ritorneranno presto alla normalità l'esperienza insegna che è in agguato purtroppo il pericolo di speculazione nei prezzi. Il danno per la filiera agroalimentare ammonta già a cento milioni di euro soprattutto per il caos nei trasporti che impedisce la consegna dei prodotti deperibili che rischiano di essere gettati ma danni ci sono anche alle piante che cedono sotto il peso della neve mentre si registra una impennata nei costi di riscaldamento delle serre, il gelo sta bruciando le verdure invernali in campo e se continuerà a morire saranno anche viti e ulivi come nel 1985, con danni incalcolabili destinati a durare nel tempo.
Almeno due milioni di mucche e maiali nelle stalle isolate rischiano di rimanere senza acqua e cibo per le difficoltà di garantire l'approvvigionamento dei mangimi sulle strade e per i danni provocati dal gelo alle condutture che portano l'acqua agli abbeverato ma in alcuni casi a cedere sono le stesse stalle, le serre o le strutture agricole sotto il peso della neve.
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