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Tavole italiane sempre più povere Meno carne, pasta e latte fresco

Il contenimento della spesa è il risultato delle strategie di acquisto messe in atto dagli italiani di fronte alla crisi. Sulle tavole degli italiani nel 2011 meno carne bovina (-0,1%), pasta (-0,2%) carne di maiale e salumi (-0,8%), ortofrutta (-1%) e addirittura meno latte fresco (-2,2%)

 
02 marzo 2012 | 14:59

Tavole italiane sempre più povere Meno carne, pasta e latte fresco

Il contenimento della spesa è il risultato delle strategie di acquisto messe in atto dagli italiani di fronte alla crisi. Sulle tavole degli italiani nel 2011 meno carne bovina (-0,1%), pasta (-0,2%) carne di maiale e salumi (-0,8%), ortofrutta (-1%) e addirittura meno latte fresco (-2,2%)

02 marzo 2012 | 14:59
 

Le tavole degli italiani si sono impoverite in quantità nel 2011 con meno carne bovina (-0,1%), pasta (-0,2%) carne di maiale e salumi (-0,8%), ortofrutta (-1%) e addirittura meno latte fresco (-2,2%). è quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sui conti pubblici che evidenziano una flessione particolarmente marcata nella media dell'anno della spesa per i generi alimentari (-1,3%).
 
ll contenimento della spesa alimentare è il risultato delle strategie di acquisto messe in atto dagli italiani di fronte alla crisi. Dopo anni nel 2011 si è invertita la tendenza ed è aumentato il tempo dedicato dalla maggioranza degli italiani (55%) a fare la spesa, secondo l'indagine Coldiretti-Swg. Ben il 61% degli italiani ha confrontato con più attenzione i prezzi e il 59% ha cercato le offerte 3x2 anche se è interessante verificare che ben il 43% si accerta della qualità dei prodotti e una percentuale analoga verifica la provenienza.

Il 57% degli italiani ha peraltro ridotto lo spreco di cibo per effetto della crisi. Tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 47% lo ha fatto facendo la spesa in modo più oculato, il 31% riducendo le dosi acquistate, il 24% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18% guardando con più attenzione alla data di scadenza.
 
La crisi non ha invece colpito i prodotti di qualità con quasi un italiano su tre (29%) che ha acquistato regolarmente prodotti a denominazione di origine, il 14% quelli biologici e il 15% direttamente dal produttore. La crisi non incide sul bisogno di sicurezza alimentare dei cittadini che continuano a esprimere un forte interesse per le produzioni a elevato contenuto salutistico, identitario e ambientale anche se esiste in realtà una polarizzazione nei comportamenti. Chi ha disponibilità di reddito ed è un consumatore attento alla qualità e alla tipicità consolida i propri stili mentre chi si trova in difficoltà è spesso costretto a rinunciare.

Infatti il 25% degli italiani ha aumentato nel 2011 la frequenza dei discount mentre, all'opposto, ben il 38% ha ridotto la propria presenza nei negozi tradizionali, che rischiano un vero crack mentre tengono sostanzialmente i supermercati. Con un aumento record del 53% però a registrare performance migliori dei discount sono solo gli acquisti diretti dal produttore dove nel 2011 hanno fatto la spesa ben 9,2 milioni di italiani che hanno tagliato le intermediazioni pur di non rinunciare alla qualità a tavola. «L'esperienza dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dimostra che, nonostante la crisi, c'è spazio per crescere con l'innovazione in un sistema distributivo ingessato da anni», ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, nel sottolineare che «la concorrenza ha creato migliaia di nuove occasioni di lavoro e interessanti opportunità di spesa per i cittadini che hanno premiato un modello che valorizza il Made in Italy e garantisce sicurezza, qualità e rispetto dell'ambiente al giusto prezzo».


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