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Battaglia sulle capsule "Nespresso" Caffè Vergnano vince in tribunale

Sentenza positiva per l'azienda piemontese sulla vertenza delle capsule per il caffè espresso, intentata contro Caffè Vergnano Spa dalla multinazionale svizzera Nestlè. Nel febbraio 2012 la multinazionale Nestlé lamentava la violazione di tre suoi brevetti del “Sistema Nespresso®”

 
27 giugno 2012 | 15:22

Battaglia sulle capsule "Nespresso" Caffè Vergnano vince in tribunale

Sentenza positiva per l'azienda piemontese sulla vertenza delle capsule per il caffè espresso, intentata contro Caffè Vergnano Spa dalla multinazionale svizzera Nestlè. Nel febbraio 2012 la multinazionale Nestlé lamentava la violazione di tre suoi brevetti del “Sistema Nespresso®”

27 giugno 2012 | 15:22
 

Nel febbraio 2012 Nestlé® ha avviato un procedimento d'urgenza contro Caffè Vergnano Spa, prendendo posizione molto duramente contro l'azienda fondata da Domenico Vergnano nel 1882. La multinazionale svizzera lamentava la violazione di tre suoi brevetti del 'Sistema Nespresso®” - il noto sistema di macchine e capsule per il caffè espresso - nonché la presunta contraffazione dei propri marchi Nespresso® da parte di Caffè Vergnano, e infine l'uso illegittimo da parte della stessa del marchio Nespresso®, in quanto sulle confezioni di capsule per caffè espresso dell'azienda piemontese veniva precisato che le capsule Caffè Vergnano - commercializzate con il marchio "èspresso®1882" - erano "compatibili con le macchine Nespresso®".

Nestlè® chiedeva di inibire a Caffè Vergnano qualsiasi attività di produzione, commercializzazione e promozione delle capsule èspresso®1882, inibire anche ogni uso del semplice marchio "èspresso" - in quanto a loro avviso fonte di potenziale confusione - nonché del marchio Nespresso®, che Caffè Vergnano citava esclusivamente per spiegare al pubblico la 'compatibilità” delle sue capsule. La multinazionale svizzera chiedeva anche al Giudice di autorizzare il sequestro di tutte le capsule per caffè espresso di Caffè Vergnano, delle loro confezioni e di ogni materiale pubblicitario a esse relative, ordinando il ritiro immediato dal commercio di tutti i prodotti della linea "èspresso®1882".

Durante la causa, Caffè Vergnano - patrocinata dall'avvocato Fabrizio Jacobacci di Torino, senior partner dell'omonimo Studio legale - ha ottenuto una decisione del Tribunale di Torino - che ritiene non sussistente la contraffazione dei brevetti Nestlé®, né la contraffazione del marchio 'Nespresso®” da parte dei marchi di caffè.

Vergnano Spa, in quanto il marchio 'èspresso®1882” ha una sua peculiare originalità. In particolare, il Tribunale ha ritenuto di confermare - oltre alla piena legittimità della commercializzazione delle capsule Caffè Vergnano - anche la legittimità dello slogan pubblicitario «L'alternativa c'è: è italiano, è buono, è al supermercato, è sotto casa», con il quale il torrefattore piemontese aveva reso noto il prodotto presso i propri clienti. Unica modifica a carico dell'azienda italiana è la disposizione di sostituire la dicitura "compatibile con le macchine Nespresso®" con la più completa dicitura "capsule compatibili con le macchine Citiz, Lattissima, Pixie ed Essenza, di produzione Nespresso®", ma Caffè Vergnano aveva già sollecitamente provveduto nelle scorse settimane a rettificare - grazie alla propria efficiente organizzazione sul territorio - tutto il packaging della linea èspresso®1882 presso i punti vendita in cui il prodotto è in commercio.

«Avremmo preferito evitare di trovarci coinvolti in una vertenza giudiziaria, non avviata da noi - precisa Carolina Vergnano per conto dell'azienda produttrice di caffè, della quale è portavoce - perché non ci è mai appartenuto uno spirito aggressivo di definizione delle controversie. Come abbiamo sempre sostenuto, Caffè Vergnano ha mantenuto un atteggiamento corretto e rispettoso delle leggi, che caratterizza tradizionalmente l'operato della nostra azienda, tanto che il Tribunale ha confermato che le campagne pubblicitarie di ‘èspresso®1882' si sono limitate ad esaltare tutta una serie di caratteristiche oggettive e positive delle nostre capsule per caffè espresso, in modo persuasivo ma senza in alcun modo screditare la concorrente Nestlè®. Ora potremo continuare a commercializzare le nostre capsule con ancora maggiore legittimità dopo questa sentenza, espandendo ulteriormente la nostra presenza nelle case degli italiani».

L'azienda piemontese ha infatti in programma una capillare azione di rafforzamento del marchio "èspresso®1882" su tutto il territorio nazionale e all'estero. Le novità verranno annunciate tramite il sito web www.caffevergnano.com e tramite la pagina Facebook www.facebook.com/caffevergnano.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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14/03/2014 12:03:37
2) 2) Le giuste logiche del libero mercato
Sorprende leggere il commento dell' interlocutore precedente che si erge a difesa di un colosso internazionale a prescindere dalle corrette visioni di mercato di ogni azienda, piccola o grande che sia, e alle corrette interpretazioni legali contenute nella sentenza. Farebbe quasi pensare a un dipendente della Nestlè, se non fosse che arriva a concludere che essendo il business del caffè tra quelli a maggiore valore aggiunto, bisognerebbe boicottarlo. Due considerazioni che oltre a "cozzare" tra loro sono molto semplicistiche. Vorrei ricordare al lettore che in qualsiasi mercato ci sono aziende che fanno da precursori e condizionatori dei trend e degli stili di vita che i consumatori poi acquisiscono in seguito alle campagne di mercato, dei testimonial usati ecc.
Sui bisogni che vengono creati (in questo caso caffè sempre replicabili nel gusto e nella stessa qualità attraverso le capsule), fatti salvi gli eventuali brevetti, è importante che nasca la concorrenza che tutela prima di tutto il consumatore, evitando che si viva in regime di monopolio, e in seguito consente di calmierare i prezzi e accendere la creatività delle aziende per ottimizzare prodotti e alternative.
Inoltre, rispettando i brevetti Nestlè è intelligente per un' azienda come la Vergnano avere previsto il dimensionamento delle sue capsule compatibile con le macchine realizzate per la Nestlè (infatti neanche la Nestlè fabbrica macchine). Ciò è un'altra tutela per il consumatore. Vorrei ricordare al lettore, che se si scandalizza per i margini del caffè, dove comunque dietro c'è tutta un' ingegneria industriale che va dalla scelta della materia prima, alla miscelatura, tostatura, ecc., che i margini sull' acqua minerale naturale sono di ben lunga superiori e c'è solo la linea di imbottigliamento, confezionamento. Allora non beviamo più l' acqua?
Daniele Neri

28/06/2012 11:36:00
1) La solita storia dei furbetti che scopiazzano
1) Onestamente trovo questa faccenda molto triste. è il solito furbismo dei piccoli che approfittando dei grandi scopiazzando, e poi ci lamentiamo dei "cinesi". Perchè non si sono fatti anche loro la macchinetta con cialde proprie? Se poi la gente sapesse il vero valore del caffè, quanto effettivamente rende, altro che berlo...




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