Dobbiamo ringraziare Cristoforo Colombo che ci portò il peperoncino dalle Americhe, insieme a tante altre buone cose senza le quali non ci siederemmo tanto volentieri a tavola. Ma è un'arte dosarlo per dare al piatto quel fuoco che merita e non di più, così come sceglierlo tra le infinite qualità esistenti, di colore e potenza diversi. A 'Rieti cuore piccante”, seconda fiera campionaria mondiale del peperoncino che si svolgerà da oggi, 26 luglio, fino al 29 nel capoluogo sabino, se ne potranno conoscere ben 700 tipi, dallo jalapeño al poblano, dal cascabel all'habaneto, passando per il nostrano diavolicchio.

Sbalorditivo il numero dei visitatori della scorsa edizione: oltre 100mila in 4 giorni, che hanno potuto conoscere veramente tutto di questo magico ingrediente, che può essere definito una spezia specialmente se seccato o un ortaggio se consumato fresco. Tra le novità di quest'anno, la presentazione dei primi risultati di una ricerca di un nuovo metodo per il calcolo del suo grado di piccantezza che sta mettendo a punto l'Università di Perugia su incarico dell'Associazione del Peperoncino di Rieti e dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Lazio.
Il sistema attuale, la Scala Scoville in uso dal 1912, è un sistema empirico che prevede la costruzione di una graduazione di valori che variano in base al contenuto di capsaicina presente nelle diverse varietà. Wilbur Scoville stabilì arbitrariamente un valore di 16 milioni per la capsaicina ed è questo il punto debole del sistema al quale si cerca di ovviare, proprio attraverso questo innovativo sistema, stabilendo un valore assoluto e scientificamente certo che, una volta accettato, rappresenterà una novità di interesse mondiale. Ogni cultivar del Capsicum - questo il nome scientifico del peperoncino - ha una forza e un sapore diverso ed è accertato che i più 'incendiari” siano quelli coltivati in America Latina e in Africa.

A Rieti arriveranno delegazioni di cinque continenti e foltissima sarà quella di Messco, Ghana e India, con tutto un bagaglio di saperi e di ricette che sarà intrigante degustare, al ritmo delle musiche folk che accompagneranno danzatori e artisti. Il peperoncino è una pianta annuale, adattabile e generosa, che cresce dovunque, anche sul balcone di casa. è tanto bella con i suoi rossi frutti che se ne sono impadroniti anche i fiorai a scopi decorativi. Non si comprende dunque perché il 70% di quello consumato in Italia provenga dall'estero.
Si parlerà anche di questo a Rieti durante questo grande evento che ritorna, grazie all'efficacia della macchina organizzativa della locale Associazione del Peperoncino, con la collaborazione e il sostegno del Comune, della Provincia,della Regione Lazio,della Camera di Commercio,dell'Ascom Confcommercio, di Fenacom, Coldiretti,Fondazione Varrone e Cassa di Risparmio. L'appuntamento si annuncia come una celebrazione senza precedenti di un prodotto che vanta nel mondo circa due miliardi e mezzo di consumatori. All'oro rosso anche quest'anno saranno dedicati convegni come «Vino e Peperoncino, quale turismo», «Peperoncino tra coltivazione e mercato» e «Peperoncino e salute, cosmesi, dermatologia, alimentazione e dietologia». Non mancheranno mostre fotografiche, approfondimenti ed eventi, con la partecipazione di artisti come Gigi D'Alessio, Anna Tatangelo, i Cugini di Campagna (autori di una hit dedicata proprio al peperoncino), Lando Buzzanca, Pippo Franco e Lino Banfi.

Ma 'Rieti cuore piccante” offrirà anche importanti spunti di riflessione sull'importanza salutistica, economica e storica del peperoncino. Prezioso, anzitutto, è il contenuto di vitamina C. Le novità di questa edizione 2012 sono state illustrate a Roma, a Palazzo Rospigliosi, con un evento goloso, promettente anticipazione di quello reatino, con un menu ovviamente indiavolato, elaborato dallo chef Fabio Campoli del Circolo dei Buongustai e star della tv. «Il piccante - ha sottolineato - deve essere un'esaltazione del sapore».
Sono stati serviti come antipasto Occhio del ciclone, tuorli d'uovo liquidi su salsa tonnata e peperoncino, Perle croccanti di melanzane con provola e peperoncino, Focaccia con ricotta e marmellata di peperoncino, Spaghetti al Pomodorino del Piennolo vesuviano, Ravioli di cicoria piccanti, Bruschetta al pesce azzurro e peperoncini macerati all'aceto, Riso in agrodolce, coloratissino e speziato al peperoncino e zafferano, Crostini con infuocata 'nduja calabrese, forse la salsa più famosa, pani arrabbiatissimi e lardo con fichi caramellati. Altrettanto piccante la cena: pasta di Gragnano in rosso amaranto, cernia e maiale nero dei Lepini, dolce di cioccolato. A Rieti si svolgerà Primipic, una gara aperta a tutti quelli che amano stare ai fornelli. Il giudizio finale sarà affidato a una giuria di esperti, presieduta da Giorgio Menna, giornalista e critico enogastronomico,presidente di Enogà, che promuove in Italia prodotti e produttori d'eccellenza.
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