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Vendemmia 2012 per il Soave La pergola contro i mutamenti del clima

Attese più che positive per la prossima vendemmia nel Soave, la cui produzione è tutelata dalla pergola, la forma di allevamento che protegge le uve dalla calura e dalle precipitazioni violente. Un ruolo molto importante viene giocato anche da attente pratiche di gestione del vigneto

 
11 settembre 2012 | 16:24

Vendemmia 2012 per il Soave La pergola contro i mutamenti del clima

Attese più che positive per la prossima vendemmia nel Soave, la cui produzione è tutelata dalla pergola, la forma di allevamento che protegge le uve dalla calura e dalle precipitazioni violente. Un ruolo molto importante viene giocato anche da attente pratiche di gestione del vigneto

11 settembre 2012 | 16:24
 

La pergola, la tradizionale forma di allevamento che caratterizza la denominazione del Soave, si conferma il miglior antidoto per bilanciare il cambiamento del clima. A fronte quindi di prolungati periodi di siccità, di elevate temperature e di rovesci dalla forte entità, questo sistema di allevamento garantisce al Soave grappoli sani, più lunghi, meno acini ed una quantità leggermente inferiore rispetto allo scorso anno, a tutto vantaggio della qualità.

Un ruolo molto importante viene giocato anche da attente pratiche di gestione del vigneto. Diradamenti, gestione della chioma, impiego di tecniche a basso impatto ambientale, lotta integrata, privilegiata esposizione dei vigneti, sono i fattori chiave che dal punto di vista organolettico garantiscono al Soave le inconfondibili caratteristiche di sapidità, freschezza e florealità.

«Quella di quest'anno - afferma Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio del Soave – ha tutte le premesse per essere una vendemmia di grande qualità e tra i produttori si respira ottimismo. Dopo aver applicato la politica della riduzione delle rese per tre anni consecutivi, la nostra denominazione gode oggi di un ritrovato equilibrio produttivo e alla luce delle prime stime ipotizziamo che per la vendemmia 2012 verranno prodotti circa 680.000 quintali di garganega pari a 470mila ettolitri di Soave».

La stagione
L'andamento stagionale si è caratterizzato, fino ad oggi, per un inverno secco, molto freddo e prolungato a cui è seguita una primavera fresca e molto piovosa, con temperature di poco al di sotto della media. Il caldo anomalo di fine marzo ha generato un germogliamento anticipato, l'attività vegetativa è iniziata già dai primi di aprile, facendo temere per le gelate tardive che però non ci sono state.

In aprile è iniziata una fase piovosa importante e utile per attenuare il deficit idrico dei suoli con apporto mensile variabile secondo la zona da 90-110 mm; i bassi valori termici hanno frenato l'accrescimento vegetativo e accentuato difformità anche nell'ambito della stessa varietà.

Verso metà maggio è iniziata la fase fenologica della fioritura sulle varietà precoci (Chardonnay, Pinot in particolare). Fase che si presentava in anticipo di circa 5-7 giorni sulle medie stagionali e che manifestava il perdurare di scalarità all'interno dello stesso vigneto. La fioritura è iniziata alla fine della prima decade di giugno, periodo caratterizzato da una situazione meteo instabile che ha accentuato l'irregolarità della fase vegetativa, condizionando l'allegagione e favorendo il fenomeno dell'acinellatura in alcune aree.

Da un punto di vista strutturale invece i grappoli a fine giugno si presentavano già spargoli e più allungati rispetto agli anni precedenti. Giugno, luglio e agosto sono stati caratterizzati da una piovosità quasi inesistente che ha contribuito a mantenere un eccellente stato fitosanitario nei vigneti del Soave.

L'attuale andamento stagionale e le recenti piogge stanno favorendo lo sviluppo dei grappoli, che si presentano sani e in buone dimensioni, mentre le notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte giocano a tutto vantaggio dei vini bianchi, caratterizzati da una marcata florealità.

Con l'invaiatura siamo entrati nella fase stagionale più delicata per le uve, che si prevede possano essere pronte per la raccolta non prima della metà di settembre e quindi con qualche giorno di ritardo rispetto all'anno scorso. I prossimi 15 giorni saranno comunque strategici per delineare le caratteristiche aromatiche della stagione 2012.


Foto: Giulio Ziletti

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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