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Svolta sulla direttiva per i nitrati Salvati formaggi e prosciutti Dop

Approvato lo schema di accordo per l’aggiornamento delle zone vulnerabili e l’adeguamento dei programmi di azione previsti dalla direttiva nitrati. Salvata la produzione di prosciutti e formaggi Made in Italy Dop

 
14 dicembre 2012 | 15:58

Svolta sulla direttiva per i nitrati Salvati formaggi e prosciutti Dop

Approvato lo schema di accordo per l’aggiornamento delle zone vulnerabili e l’adeguamento dei programmi di azione previsti dalla direttiva nitrati. Salvata la produzione di prosciutti e formaggi Made in Italy Dop

14 dicembre 2012 | 15:58
 

È stata salvata circa 1/3 della produzione nazionale di prosciutti e formaggi Made in Italy  a denominazione  di origine, dal Parmigiano al Grana dal prosciutto di Parma a quello San Daniele, grazie all’accoglimento della proposta di modifica dei criteri di applicazione della Direttiva nitrati. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’approvazione con il decreto sviluppo dello schema di accordo per l’aggiornamento delle zone vulnerabili e l’adeguamento dei programmi di azione previsti dalla direttiva nitrati.

L’approvazione è un passo determinante per salvare gli allevamenti italiani e continuare ad assicurare la produzione di salumi e formaggi Made in Italy. Il provvedimento dispone «la revisione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, prevedendo al contempo, nelle more dell'audizione della nuova mappa, e comunque per non più di un anno, che nelle attuali zone vulnerabili da nitrati si applichino le disposizioni previste per le zone non vulnerabili». In pratica si riconoscono le buone ragioni portate avanti dalla Coldiretti per la gestione di un problema la cui origine è molto più diversificata rispetto a quella agricola, ma che se non si fosse intervenuti rischiava di mettere in ginocchio la zootecnia del nord Italia (Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) con migliaia di aziende destinate a chiudere, con conseguente perdita di posti di lavoro e di produzioni Made in Italy a favore di quelle di altri paesi europei. Ma adesso si può riaprire la porta della speranza e scrivere nuove regole che tengano conto di una realtà molto più complessa e variegata, dagli scarichi urbani al peso delle industrie, di quella disegnata fino a oggi.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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